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Notizie brevi 08/06/2017

COMO
I «furbetti» del disco orario a motore che sposta avanti l’ora di arrivo

Le tre auto in sosta perenne nel centro storico, dove il tempo massimo consentito è 45 minuti, hanno attirato l’attenzione della polizia locale, che ha smascherato il marchingegno. Denunciati gli automobilisti, tutti residenti in zona

Un disco orario motorizzato, che «aggiorna» automaticamente l’ora di arrivo e quindi consente di lasciare l’auto in sosta a tempo indeterminato, oltre i limiti consentiti. Il congegno è stato scoperto dagli agenti della polizia locale di Como, su tre automobili munite di pass per l’accesso al centro storico del capoluogo lariano. I proprietari delle macchine - che non si conoscevano tra loro - sono stati denunciati per truffa. I dischi, tutti sequestrati dagli agenti, avevano un meccanismo a batteria che, come in un orologio, permetteva di spostare via via in avanti l’ora di arrivo.

Come accertato dalla polizia locale, le macchine venivano lasciate anche per intere giornate nelle zone del centro storico riservate ai possessori di pass e dove la sosta massima consentita è comunque di 45 minuti. Per evitare che durante i controlli venisse notato il «motorino», che crea uno spessore sul retro, vicino al disco orario veniva messo un oggetto come una sciarpa o un cappellino, per occultare il congegno.

I truffatori, però, hanno esagerato: un giorno dopo l’altro, sempre quelle stesse tre auto, ore e ore in sosta, non sono passate inosservate agli agenti della polizia locale, che hanno effettuato appostamenti mirati e scattato fotografie delle auto in diversi orari per smascherare l’imbroglio. I proprietari delle macchine, tutti comaschi residenti in centro storico, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica per truffa. Spiega il commissario capo Aurelio Giannini, comandante dell’unità operativa sicurezza urbana della polizia locale di Como: «I tre denunciati non erano in contatto l’uno con l’altro: si tratta probabilmente di un nuovo meccanismo di truffa che sta prendendo piede».

 

di Anna Campaniello
da corriere.it


Ma cosa non si farebbe per un parcheggio... Infatti... (ASAPS)
Come accertato dalla polizia locale, le macchine venivano lasciate anche per intere giornate nelle zone del centro storico riservate ai possessori di pass e dove la sosta massima consentita è comunque di 45 minuti. Per evitare che durante i controlli venisse notato il «motorino», che crea uno spessore sul retro, vicino al disco orario veniva messo un oggetto come una sciarpa o un cappellino, per occultare il congegno.

Giovedì, 08 Giugno 2017
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