Omicidio stradale , Notizie brevi 27/06/2017

L’attore e l’impiegata: due vite distrutte da un’automobile

A sinistra la vittima Ilaria Dilillo e a destra l’attore Domenico Diele

Una macchina sembra una macchina: ma non lo è.
Una macchina è una bomba.
Non ci pensiamo quasi mai. Ci saliamo. E via.

Venerdi notte, a Salerno, la bomba Audi 3 è esplosa. Si è presa la vita gentile di Ilaria Dilillo, 48 anni, impiegata modello dai capelli scuri, figlia e sorella di carabinieri, Ilaria che ancora piangeva la morte della sua mamma. Era sul suo motorino, nella notte che sapeva di fiori.

La stessa bomba Audi 3 ha ferito la vita che sembrava perfetta di Domenico Diele, attore giovane e bello, cosi lanciato dentro il tunnel del successo da non riuscire a reggerlo.

Doveva sentirsi un superuomo, mentre guidava nella notte, Domenico Diele. Aveva sniffato cocaina, dicono le analisi mediche citate dai media. Guidava nonostante gli avessero sequestrato la patente. Guidava una macchina senza assicurazione. Guidava di ritorno dal matrimonio della cugina, di cui forse era stato la star.

Da Matera a Roma: lui e la cocaina e la cannabis (che nega di aver assunto, pur dichiarandosi eroinomane).

Quando l’hanno arrestato, era (forse) sotto l’effetto delle droghe. Ma a me riesce difficile dimenticare cosa ha detto.

«Che ho fatto? Mi sono rovinato!»

Stando al racconto dei testimoni, Domenico Diele, anni 32, un grande futuro sulle spalle, non era chino sul povero corpo di Ilaria, non cercava di rianimarla, di proteggerla dalle macchine che, nella notte nera, scartavano all’ultimo, davanti a quel mucchietto di vestiti scuri buttato sull asfalto.

Camminava a qualche metro da lei, sul bordo della strada. Piangeva. Si lamentava.

Ma solo per sé.