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Articoli 28/06/2017

Voucher lavoro, alternative in arrivo.
Mantenimento di voucher per baby sitting (baby sitter)

Dopo l'eliminazione tout court dei voucher lavoro, il Governo studia una nuova regolamentazione per il lavoro occasionale, al momento privo di legislazione di riferimento. L'orientamento  sembra quello di prevedere due diverse soluzioni: per le famiglie; per le imprese.
Lo strumento su cui si lavora, per adattarlo alle nuove esigenze, è il lavoro a chiamata, eliminando le attuali criticità  come l'età, introducendo differenziazioni tra piccole e medio imprese e grandi imprese.

Per le famiglie, si sta studiando uno strumento semplice, dinamico e agile, per i cosiddetti "lavoretti" in modo da garantire al nucleo famigliare, una tranquilla chiamata di prestazione lavorativa, senza bisogno e utilizzo di un vero e proprio contratto.

Per le imprese, la situazione è più complessa. Come detto, l'idea è quella di estendere l'applicabilità del contratto a chiamata, a oggi riservato ai giovani fino ai 25 anni oppure a lavoratori  oltre i 55 anni, in tutti i casi, con un limite di 400 giornate lavorative nell'arco di tre anni solari, con una serie di eccezioni per: turismo, spettacolo e pubblici esercizi. Si pensa a eliminare i requisiti di età, estendendo las platea e prevedere procedure semplificate per le piccole imprese, con la possibilità di gestire l'intera procedura  attraverso il portale INPS. Per le grandi imprese, non ci saranno importanti modifiche, rispetto alla attuale normativa.

I voucher per baby sitter, continueranno a essere utilizzati (come attualmente, in quanto gli unici a non essere stati soppressi dal decreto Governativo con D.L. dello scorso 17 marzo), come da parere del Ministero del Lavoro il quale ha risposto, con determinazione del 30 marzo 2017, dando via libera all'utilizzo dei voucher anzidetti.

Si ricorda, che il voucher baby sinting, è una prestazione da 600 Euro al mese, utilizzabile in alternativa al congedo parentale, accessibile alle lavoratrici dipendenti (per sei mesi) o autonome (per tre mesi). Possono essere usati anche dalle lavoratrici part-time, in proporzione al loro orario di lavoro.

R. G.

 


 

Mercoledì, 28 Giugno 2017
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