Giovedì 18 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 04/07/2017

Milano
Fermato mafioso 74enne in permesso. Stava forzando un portone

Foto di repertorio dalla rete

Sembrava semplicemente un anziano (di anni ne ha 74), e pur se segnalato come possibile ladro (alle 10 di ieri mattina provava ad aprire la porta di un palazzo tra corso Garibaldi e via Tessa), la pattuglia della polizia locale che se l’è trovato di fronte, in un primo momento, ha pensato più a collocarlo in ospedale, che in carcere. Un anziano in stato confusionale: questo sembrava. E invece Orazio Giuffrida è un ergastolano, detenuto dal 1984, accusato di omicidio e associazione mafiosa, affiliato del clan dei Cursoti ed esponente di quel gruppo di «esiliati» che, dopo aver perso la guerra di mafia con i Santapaola, a fine anni Settanta trapiantò una branca di Cosa Nostra catanese a Torino e Milano. E qui sta il punto: perché l’ergastolano vagava in corso Garibaldi? I due agenti della polizia locale (Unità antiabusivismo) se lo sono chiesto quando gli hanno trovato in tasca un documento del carcere di Opera. A quel punto sono iniziati gli accertamenti. E s’è scoperto così che Giuffrida, in quel momento, era un evaso: lo era dalle 21 di venerdì, quando sarebbe dovuto rientrare a Opera dopo un permesso di 12 ore. Quel che è sembrato un po’ paradossale, una volta raccolti gli atti, è stata la motivazione per la quale era stato accordato il permesso: «Visita al Castello Sforzesco e al Duomo di Milano». Turismo. C’è da aggiungere che di recente, tra 2015 e 2016, nonostante 33 anni già passati in carcere, i giudici di Sorveglianza erano stati già severi, bocciando per due volte le richieste di «liberazione condizionale» del detenuto, «non ravvisando segni di una vera rielaborazione critica dei crimini». E nonostante il buon comportamento carcerario, nell’ottobre 2015 era rientrato da un permesso ubriaco e con un’ora di ritardo. Il Castello, visto che era in corso Garibaldi, deve averlo visitato davvero. Ma il «ritardo», stavolta, è stato troppo lungo.

 

di Gianni Santucci
da corriere.it


Una domenica mattina come le altre. Due agenti dell'Unità Antiabusivismo delle Polizia Locale di Milano, in servizio di pattugliamento in Cso Garibaldi. Tutto procede regolarmente fino a quando la loro attenzione viene catturata da uno strano personaggio intento a forzare il portone di un palazzo. L'esperienza e la professionalità hanno fatto il resto. Non è un viso conosciuto, non fra gli innumerevoli fotosognalamenti dei sfd della zona. Un fermo, un controllo accurato ed ecco la verità. È Orazio Giuffrida ergastolano dal 1984, condannato per omicidio e associazione mafiosa. È un evaso dal carcere di Opera!
La voglia di far bene il proprio lavoro e la capacità intuitiva del "niente é come sembra" hanno consentito ai due agenti di assicurare il Giuffrida nuovamente alla giustizia. (ASAPS)

Martedì, 04 Luglio 2017
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK