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Articoli 05/07/2017

Quella volta che il Centauro intervistò Paolo Villaggio
“DIMMI UN PO’:  LA STRADALE RITIRA ANCORA LE PATENTI A CHI VA FORTE PER STRADA?”

Con la scomparsa di Paolo Villaggio, alias Fantozzi, se ne  va forse l’ultimo di un gruppo di comici (ma sarebbe più corretto usare il termine artisti), che appartenevano ad una generazione unica nel suo genere, capace di regalare alla grande platea un insieme di emozioni che, inevitabilmente, facevano da cornice ad una realtà che ha toccato ciascuno di noi, indipendentemente dall’età.

Paolo Villaggio, infatti, non ha incarnato le sole aspirazioni (gioie e dolori) dell’italiano medio attraverso la fallimentare figura del ragionier Fantozzi, ma ha fatto di più: ha creato una bandiera, un simbolo unico dalle Alpi al Mediterraneo, sotto il quale ciascuno si è potuto riconoscere. Roba da grande Genio, insomma…

Noi de “Il Centauro” – una decina di anni fa – abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo, ma più che un’intervista mi è sembrato un dialogo tra amici. Giunto in un teatro periferico della provincia reggiana (“un teatro piccolo si riempie sempre” era stato il suo commento), si mise a disquisire sulle vicine località che ben conosceva.

Ricordo che mi chiedeva ripetutamente il chilometraggio per giungere a quello o quell’altro paese e quale fosse la strada migliore. Chi lo accompagnava cercò di dare qualche indicazione, ma prontamente lo zittì: “vuoi saperne più della Stradale?”.

Quando fu il momento di entrare in scena e tutto il pubblico era proteso a guardare il palco, eccolo spuntare dalla porta di ingresso della sala, accodato ad una spettatrice ritardataria che cercava il suo posto a sedere e che, sorpresa ed incredula, si sentì apostrofare: “ecco, ora possiamo cominciare, aspettavamo solo lei, ma cos’è….ha dovuto convincere suo marito a lasciarla venire da sola a teatro?”.

Inimitabile. La platea lo applaudì per cinque minuti abbondanti, mentre faticosamente saliva le scale del palco tuonando: “prima o poi mi deciderò a dimagrire, ma come si fa quando si viene qui, la cucina è troppo buona”.

Al termine dello spettacolo, durato poco più di due ore, mi chiamò da parte, ricordandosi che gli avevo espresso il desiderio di poterlo fotografare con i miei figli e mi chiese: “dimmi un po’, ma la Stradale le ritira ancora le patenti a chi va forte?”.

Alla mia risposta positiva disse: “dillo a sto disgraziato del mio autista, che quando siamo in autostrada mi fa venire una fifa boia dal gran che corre…
Poche parole, spesso riassumibili in una sola battuta, ma con grandi significati. Questa è stata la genialità di Fantozzi, pardon di Paolo Villaggio. Come dimenticarlo?

Roberto Rocchi
 

Mercoledì, 05 Luglio 2017
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