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Articoli 13/07/2017

di Luigi Altamura*
Bambini in auto e morti da calore: le campagne di sensibilizzazione
 

Recenti fatti di cronaca avvenuti in Italia, dimostrano come i decessi di bambini a bordo di autovetture, causati dai colpi di calore perché uno dei genitori non si è avveduto della presenza nel veicolo, non siano più casi così rari. Ci sono casi in cui solo il pronto intervento di forze dell'ordine e semplici cittadini abbia permesso di salvare una piccola vita umana. L'Italia da questo punto di vista è molto lontana dalle grandi campagne di sensibilizzazione che altre nazioni nel mondo stanno conducendo. In una società sempre più caotica e distratta, dove gli essere umani sono governati da orari, ritmi, turni e stress continui, il rapporto che si crea con il proprio figlio spesso diventa una situazione quasi da “cancellare”, quasi come una risposta non voluta. Ma basta anche un periodo della propria vita intenso, quando la stanchezza porta a non pensare. Nessun genitore è escluso dalle possibili concause. Lo sanno bene molte mamme e molti papà, specie quando i figli sono più di uno. Le tragedie avvenute però riportano l'opinione pubblica a trattare il tema delle “morti da calore”, e le domande che tutti si pongono sono “ma come è potuto accadere?”, oppure “quali tecnologie o accorgimenti possiamo adottare?”.

Negli Stati Uniti il fenomeno è molto presente, a tal punto che il National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) vi dedica una grande campagna informativa, attraverso spot radiofonici e televisivi, uso massiccio di social network, manifesti, e – addirittura – una intera giornata dedicata alla sensibilizzazione sul fenomeno. Il prossimo 31 luglio sarà dedicata alla “Giornata nazionale per la prevenzione della lotta contro le morti da calore in auto”, attraverso messaggi come quello “Agendo velocemente, puoi salvare una giovane vita”. Negli USA un bambino muore ogni 10 giorni, a causa dell'abbandono a bordo di autovetture. Nel 2017 (al 27 giugno) sono già morti 18 bambini, furono 39 nel 2016 e dal 1998 sono stati ben 718, con una media annuale di ben 37 decessi. I casi più frequenti riguardano il bimbo dimenticato a bordo dell'auto, con temperature interne di 50°C o quello in cui i bambini entrano nell'auto lasciata aperta e non riescono più ad uscire per la chiusura automatica delle porte. Occorre pensare sempre che queste tragedie siano prevenibili al 100%.

E viene spiegato tramite i social network quali accorgimenti prendere. Il primo consiglio riguarda la regola del “guardare prima di bloccare”, trovare un segnale davanti al parabrezza che ci ricordi sempre di controllare i sedili posteriori prima di chiudere il veicolo e andare al lavoro, perché quasi sempre è il caso più frequente, quello del genitore che va al lavoro e lascia il bimbo in auto. C'è chi ha adottato un peluche come promemoria visivo da appoggiare nel sedile anteriore lato passeggero, quando il bambino è posizionato sul seggiolino.

Altro suggerimento riguarda il posizionamento della propria borsa con i documenti e del proprio cellulare sul sedile posteriore quando si viaggia con il bimbo. In Italia sarebbe anche più utile per la distrazione alla guida, lasciare sempre dietro il cellulare ma spesso il primo pensiero è al proprio telefonino che così potrà anche ricordare al genitore che il bambino è presente. Gli accorgimenti vanno presi anche quando ad accompagnare il piccolo è un altro parente, perché la routine è la peggiore “bestia” nel contrastare queste morti.

Occorre poi prestare molta attenzione con le nuove tipologie di chiavi elettroniche che potrebbero bloccare il veicolo, specie se il veicolo rimane aperto per un prestabilito tempo con successiva chiusura automatica. Esistono anche nuove tipologie di seggiolini “allarmati” che mettono in guardia il genitore nel momento in cui il bimbo è ancora presente in auto. Asaps vuole contribuire a sensibilizzare tutti su questo delicato tema, anche se in Italia i numeri non sono quelli americani. Il poster che è allegato a questo breve articolo sintetizza un messaggio molto forte: “il silenzio può essere mortale: è facile lasciare un bambino addormentato in un'auto calda: guarda prima di chiudere”.

 

*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona


Titolo campagna sensibilizzazione: “il silenzio può essere mortale: è facile lasciare un bambino addormentato in un'auto calda: guarda prima di chiudere”.
Negli USA un bambino muore ogni 10 giorni, a causa dell'abbandono a bordo di autovetture. Nel 2017 (al 27 giugno) sono già morti 18 bambini, furono 39 nel 2016 e dal 1998 sono stati ben 718, con una media annuale di ben 37 decessi. I casi più frequenti riguardano il bimbo dimenticato a bordo dell'auto, con temperature interne di 50°C o quello in cui i bambini entrano nell'auto lasciata aperta e non riescono più ad uscire per la chiusura automatica delle porte. Occorre pensare sempre che queste tragedie siano prevenibili al 100%. (ASAPS)

Giovedì, 13 Luglio 2017
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