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Notizie brevi 09/12/2003

Che ridere, concilia?
Per evitare le multe, gli automobilisti ricorrono alle giustificazioni più stravaganti. Raccolte in un libro da una poliziotta della Stradale

Da"Panorama.it" del 9 dicembre 2003

Che ridere, concilia?

Per evitare le multe, gli automobilisti ricorrono alle giustificazioni più stravaganti. Raccolte in un libro da una poliziotta della Stradale

E il casco? "Ho le orecchie a sventola e col casco mi fanno male". Pattuglia della stradale, fischietto, paletta e il motociclista inventa la prima scusa "plausibile" per evitare la multa. Ma se vi ferma Barbara Bonanni, vicesovrintendente della polizia stradale di Pisa, inutile inventare storie.
Le scuse lei le conosce tutte, anzi ci ha scritto un libro: Lo scusario dell’automobilista (www.edizioniets.com, in libreria da gennaio). Ha raccolto le scuse più stravaganti degli automobilisti, ascoltate in dieci anni di pattuglie. Un ritratto ironico dell’italiano al volante degno delle migliori gag di Alberto Sordi.
C’è la ragazza che è appena uscita dal parrucchiere e non può indossare il casco, il giovanotto che imbocca il senso vietato e finge di essersi perso e "anzi, cercavo l’autostrada, meno male che vi ho trovati".
E la signora che corre troppo perché non si scongeli la spesa appena fatta o l’uomo che sta "correndo al bagno, perché gli sta scoppiando la vescica".

Perché davanti alla divisa della polizia la fantasia si libera e la paura della multa aguzza l’ingegno. Quasi mai queste giustificazioni sono servite a evitare verbali o segnalazioni sulla patente ma, dice a Panorama la poliziotta con l’hobby della scrittura, "almeno ti fai due risate e magari non esageri con gli articoli da sanzionare".
Battute e intenzioni serie nello Scusario: in una sezione del libro ci sono i consigli per viaggiare sicuri e una tabella, finalmente dettagliata, per sapere quanti punti perde la patente per ogni infrazione che si commette.
Leggendo il libro sembrerebbe che l’arroganza del "Lei non sa chi sono io" sia scomparsa. "Tutt’altro" racconta la "stradalina" (così si chiamano in gergo gli agenti della Stradale) "capita ancora spesso l’automobilista che vanta amicizie importanti e che minaccia trasferimenti in Sardegna.
Con loro siamo più duri del solito".

Anche perché il lavoro delle pattuglie è finalizzato alla prevenzione degli incidenti. "Sempre troppi" dice Barbara "anche se da quando c’è la patente a punti gli automobilisti sono molto più attenti, soprattutto indossano le cinture di sicurezza e il casco".
Professionalità, umorismo toscano ma sensibilità femminile. Con quello che ricaverà dalle vendite del libro Barbara vuole finanziare un ricovero per animali abbandonati. In casa sua non c’è più posto perché c’è già Paco, bastardino raccattato sulla Firenze-Pisa-Livorno, e tre gatti salvati su altre strade.
Un’ultima curiosità: la scusa che funziona sempre? "Nessuna, ma non giustificatevi mai dicendo che siete appena partiti. Perché mi manda in bestia e il verbale lo faccio di sicuro".

IN CANTIERE ALTRI DUE TITOLI

Barbara Bonanni, donna dalla penna facile
Una passione per la scrittura: Barbara Bonanni, 33 anni, esce in libreria con Lo scusario dell’automobilista, ma ha già terminato un altro lavoro per la stessa casa editrice pisana Ets, dieci racconti di storie tragiche, dieci incidenti mortali avvenuti sulle strade su cui Bonanni è dovuta intervenire.
E poi la scrittrice-poliziotta ha un nuovo progetto, ancora nel computer: una raccolta di episodi surreali e incredibili capitati in servizio.
Come quando la sua pattuglia ha impiegato mezza giornata a dividere due cani lupo che si stavano accoppiando sulla corsia di emergenza dell’Aurelia.
di Giorgio Sturlese Tos

Martedì, 09 Dicembre 2003
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