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Notizie brevi 25/07/2017

Riduzione dei pedaggi autostradali per le moto, qualcosa si muove

Il Governo favorevole alla richiesta di differenziazione tra le due e le quattro ruote avanzata da Confindustria Ancma

Riduzione dei pedaggi autostradali per le moto, qualcosa di muove. Il Governo favorevole alla richiesta di riduzione avanzata da Ancma Confindustria. Ora le concessionarie autostradali, che hanno sempre rifiutato ogni confronto, dovranno almeno rispondere alle sollecitazioni del Governo, dell’Associazione e degli utenti. C’è una certa soddisfazione quindi da parte di Confindustria Ancma che dopo anni di duro lavoro vede finalmente il Governo intervenire e sposare ufficialmente la richiesta di cambiare la logica dei pagamenti autostradali con una differenziazione tra auto e moto. Il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro ha risposto in Commissione Trasporti della Camera all’interrogazione dell’onorevole Sandro Biasotti, che aveva sollecitato il Governo a rivedere il sistema di esazione dei pedaggi autostradali, differenziando le tariffe dedicate alle autovetture da quelle riservate ai motocicli.
 
“Il sottosegretario Del Basso De Caro – spiegano all’Ancma – osservando che il ministero dei Trasporti, su sollecitazioni delle associazioni di categoria, ha attivato un tavolo tecnico con Aiscat (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), segnala che lo stesso Ministero, lo scorso 5 luglio, aveva inviato alla stessa Aiscat una proposta di tariffa differenziata per motoveicoli. A questo punto non ci sono più pretesti per differire ulteriormente l’adozione di un sistema di tariffazione che allineerebbe l’Italia alla maggior parte dei paesi europei, dove le moto accedono alle arterie autostradali gratuitamente, oppure beneficiano di una forte scontistica”.
 
Da parte sua l’associazione dei costruttori è in prima linea da tempo per ottenere una differenziazione di trattamento tra le quattro e le due ruote per il pagamento dei pedaggi autostradali. Una richiesta sostenuta  anche dall’indicazione su quali siano i motivi per i quali una tariffazione unica sia poco consona all’effettivo utilizzo della rete autostradale e anche come i sevizi offerti ai motociclisti, nella maggior parte dei casi, siano inadeguati e carenti. Le sollecitazioni da parte di Confindustria Ancma sono state indirizzate in varie sedi istituzionali  e anche al presidente dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, Andrea Camanzi e al sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Riccardo Nencini.
 
“Ogni motociclista che sceglie una strada statale o provinciale anziché un’autostrada per risparmiare sul pedaggio – ha dichiarato Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma – si espone a un rischio quasi doppio di perdere la vita in caso di incidente. Incentivare i motociclisti a utilizzare le autostrade che, come affermato dagli stessi concessionari, sono le strade più sicure, è una necessità non ulteriormente prorogabile. Ci aspettiamo che in vista dell’esodo estivo, quando il traffico motociclistico raggiunge l’apice, qualche novità positiva in questo senso venga finalmente annunciata. Il Governo ha fatto

Riduzione dei pedaggi autostradali per le moto, qualcosa di muove. Il Governo favorevole alla richiesta di riduzione avanzata da Ancma Confindustria. Ora le concessionarie autostradali, che hanno sempre rifiutato ogni confronto, dovranno almeno rispondere alle sollecitazioni del Governo, dell’Associazione e degli utenti. C’è una certa soddisfazione quindi da parte di Confindustria Ancma che dopo anni di duro lavoro vede finalmente il Governo intervenire e sposare ufficialmente la richiesta di cambiare la logica dei pagamenti autostradali con una differenziazione tra auto e moto. Il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro ha risposto in Commissione Trasporti della Camera all’interrogazione dell’onorevole Sandro Biasotti, che aveva sollecitato il Governo a rivedere il sistema di esazione dei pedaggi autostradali, differenziando le tariffe dedicate alle autovetture da quelle riservate ai motocicli.
 
“Il sottosegretario Del Basso De Caro – spiegano all’Ancma – osservando che il ministero dei Trasporti, su sollecitazioni delle associazioni di categoria, ha attivato un tavolo tecnico con Aiscat (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), segnala che lo stesso Ministero, lo scorso 5 luglio, aveva inviato alla stessa Aiscat una proposta di tariffa differenziata per motoveicoli. A questo punto non ci sono più pretesti per differire ulteriormente l’adozione di un sistema di tariffazione che allineerebbe l’Italia alla maggior parte dei paesi europei, dove le moto accedono alle arterie autostradali gratuitamente, oppure beneficiano di una forte scontistica”.
 
Da parte sua l’associazione dei costruttori è in prima linea da tempo per ottenere una differenziazione di trattamento tra le quattro e le due ruote per il pagamento dei pedaggi autostradali. Una richiesta sostenuta  anche dall’indicazione su quali siano i motivi per i quali una tariffazione unica sia poco consona all’effettivo utilizzo della rete autostradale e anche come i sevizi offerti ai motociclisti, nella maggior parte dei casi, siano inadeguati e carenti. Le sollecitazioni da parte di Confindustria Ancma sono state indirizzate in varie sedi istituzionali  e anche al presidente dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, Andrea Camanzi e al sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Riccardo Nencini.

“Ogni motociclista che sceglie una strada statale o provinciale anziché un’autostrada per risparmiare sul pedaggio – ha dichiarato Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma – si espone a un rischio quasi doppio di perdere la vita in caso di incidente. Incentivare i motociclisti a utilizzare le autostrade che, come affermato dagli stessi concessionari, sono le strade più sicure, è una necessità non ulteriormente prorogabile. Ci aspettiamo che in vista dell’esodo estivo, quando il traffico motociclistico raggiunge l’apice, qualche novità positiva in questo senso venga finalmente annunciata. Il Governo ha fatto i suoi passi, ora le concessionarie facciano i loro”.
 
Sarà la volta buona? L’attesa è stata lunga e la fiducia delle varie associazioni impegnate nella battaglia è scarsa, per non parlare di quella dei centauri ormai ridotta al lumicino. (m.r.)

da repubblica.it/motori


Sembra ci sia la possibilità di non differire ulteriormente l’adozione di un sistema di tariffazione che allineerebbe l’Italia alla maggior parte dei paesi europei, dove le moto accedono alle arterie autostradali gratuitamente, oppure beneficiano di una forte scontistica”. (ASAPS)

Martedì, 25 Luglio 2017
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