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Notizie brevi 26/07/2017

Finita la fuga di Johnny lo Zingaro. Catturato assieme alla compagna in provincia di Siena

L'ergastolano, detenuto al carcere di Fossano e protagonista della Roma criminale degli anni Ottanta, era in fuga dal 30 giugno: si era dileguato approfittando della semilibertà. Si nascondeva a Taverne D'Arbia con Giovanna Truzzi, la donna con cui aveva una relazione, evasa a sua volta. Determinanti le intercettazioni dei parenti di lei. E l'ordine di un nuovo materasso. Minniti si congratula con Gabrielli

È finita la fuga di Giuseppe Mastini, alias 'Johnny lo Zingaro', in fuga dal 30 giugno scorso: l'ergastolano non si era presentato alla scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, nel savonese, dove era stato assegnato per svolgere un periodo di lavoro esterno. E' stato catturato, meno di un mese dopo la sua evasione. L'annuncio in un tweet della polizia di Stato. La cattura è avvenuta a Taverne d'Arbia, in provincia di Siena, a casa di parenti di Giovanna Truzzi, 58 anni, evasa a sua volta dagli arresti domiciliari che stava scontando a Pietrasanta, in provincia di Lucca. Mastini e Truzzi avevano una relazione ed erano fuggiti insieme. Il loro nascondiglio è stato localizzato grazie alle intecettazioni del flusso di telefonate dei parenti di lei. La donna e gli altri fiancheggiatori sono stati a loro volta arrestati. L'operazione è stata portata a termine da agenti dello Sco della Polizia, delle squadre mobili di Cuneo, Lucca e Siena e dagli uomini del Nucleo investigativo centrale della Polizia Penitenziaria.

Condannato all'ergastolo nel 1989, Mastini stava scontando la pena nel carcere di Fossano, nel cuneese, e dall'agosto del 2016 godeva del regime di semilibertà. Dallo scorso novembre tutti i giorni si recava a Cairo in treno e alla scuola svolgeva piccoli lavori di manutenzione. Finché, la mattina del 30 giugno, Johnny alla scuola non era mai arrivato. Ed erano scattate le ricerche. Una fuga sorprendente, per chi lo descriveva come una persona ormai tranquilla e cordiale. Tanto diversa da quella raccontata dal suo curriculum: un protagonista della Roma criminale degli anni Ottanta, una lunga serie di rapine e omicidi, l'amicizia con Pino Pelosi, morto qualche giorno fa, per la quale finì tra i sospettati dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini.

>FOTO - Rapine, evasioni e omicidi: così Johnny lo Zingaro terrorizzò Roma negli anni '80

Dopo l'evasione, le ultime tracce lasciate da Johnny lo Zingaro avevano portato da Fossano a Genova, dove Mastini si era fatto accompagnare da un taxi. Come si era dedotto dalla visione delle immagini delle telecamere della stazione di Fossano, che avevano ripreso l'evaso mentre saliva su un taxi, probabilmente quello che lo aveva portato fino a Genova. Una fuga preparata da tempo, secondo gli inquirenti, forse con la complicità di altre persone. Poi, il silenzio. Sembrava svanito nel nulla, Johnny lo Zingaro. Invece le indagini andavano avanti, sotto traccia e con il fondamentale aiuto delle nuove tecnologie. Gli uomini della Direzione centrale anticrimine erano riusciti a individuarlo a Pietrasanta, dove Giovanna Truzzi era ai domiciliari. Quindi, Johnny aveva ripreso la fuga con la compagna.

Johnny e la donna sono stati seguiti dai poliziotti e dagli uomini della Penitenziaria fino a quando non sono arrivati a Taverne d'Arbia. Qui, sempre secondo quanto si apprende da fonti qualificate, la coppia è stata ospitata da alcuni parenti di lei. Che in vista dell'arrivo dei due "ospiti" avevano ordinato un nuovo materasso. Ed è qui che i poliziotti hanno messo in atto lo stratagemma che ha consentito la cattura: gli agenti si sono sostituiti ai corrieri e, una volta all'interno dell'appartamento, hanno verificato e segnalato la presenza dell'uomo, facendo scattare il blitz coordinato dal Servizio centrale operativo.

Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha telefonato al capo della Polizia Franco Gabrielli per congratularsi dell'operazione. "Voglio ringraziare - ha sottolineato il ministro - la Polizia di Stato e la polizia Penitenziaria che, con alta professionalità e con un'articolata attività l'indagine sono riusciti ad assicurare alla giustizia un pericoloso latitante".

da repubblica.it


(Ri)preso! Operazione dello SCO. Bravi e complimenti ai poliziotti. Ora prima di (ri)dargli un permesso o lavoro esterno ci pensino molto bene. (ASAPS)

Mercoledì, 26 Luglio 2017
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