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Notizie brevi 16/08/2017

Una notte con i vigili a caccia dei “carristi” pirati della strada

In poche ore sette multati: promettono ricompense di 50 euro per chi segnala gli incidenti

I lampeggianti gialli sfrecciano nella notte. Scivolano sull’asfalto come foglie portate dal vento. Il vento del denaro. I carri-attrezzi corrono. Devono arrivare prima degli altri. Soltanto chi vince il gran premio fuorilegge porta a casa la pagnotta. La realtà supera qualsiasi videogioco. Per ottenere il risultato, vale tutto. Dalle infrazioni sulla strada, all’inganno dei feriti in ospedale per ottenere firme sui moduli di autorizzazione a «caricare» le auto danneggiate. Sì, vale proprio tutto. Al limite della truffa, dell’estorsione. Hanno pure una catena di informatori «fissi», dai baristi agli edicolanti. Distribuiscono volantini e bigliettini da visita, promettendo ricompense anche di 50 euro per ogni segnalazione. Poi, magari, non pagano. A palazzo civico studiano qualche contromisura, ma è difficile adottare provvedimenti che non rischino di incagliarsi davanti al Tar.

C’è un (piccolo) gruppo di vigili urbani che cerca di mettere fine a questa «guida selvaggia». Da qualche tempo, il comando di via Bologna organizza controlli più massicci. L’altra sera, erano impegnate quattro pattuglie. Auto «civetta» del Nucleo Sequestri e del Nucleo Mobile. A coordinare l’intervento c’era un commissario, capitano di lungo corso nelle operazioni contro questa pirateria del Terzo Millennio. Risultato: sette «carristi» bloccati, con sanzioni per svariate migliaia di euro. 

 
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LA CACCIA 

Zona Pozzo Strada, ore 22,30. «Li vede? Qui ce ne sono un paio. Molti si ritrovano davanti ai bar, in vari punti della città», dice il commissario. Un «carrista» è seduto sul gradino sotto la vetrina del locale, fa la radiografia dell’auto «civetta» che gli passa davanti. Finché passa, va bene. Niente grane. Complici una pianta e un po’ di verde, non si accorge che quell’auto torna indietro e si parcheggia dall’altra parte della strada, a una trentina di metri. Le insegne della ditta sui carri-attrezzi sono conosciute: i titolari erano già finiti nei guai con la Giustizia per gli accordi fuorilegge con alcuni vigili urbani, che prestavano loro le radio di servizio per arrivare prima sugli incidenti. Vicenda chiusa. Ma ferita ancora aperta: pochi agenti hanno infangato la divisa di tanti colleghi onesti. «Facciamo una prova», butta lì il commissario. D’accordo con la centrale operativa, chiede di «lanciare» via radio la segnalazione per un finto incidente. Il messaggio viaggia soltanto sulle frequenze delle radio «Tetra» della municipale. Le pattuglie sono avvertite. Nessun allarme vero. Ma tutti pronti a seguire il carro-attrezzi che correrà in quell’incrocio. Nulla. Arriva nessuno. Trappola andata a vuoto. Quasi un sollievo, significa che nessun «civile» ha ascoltato quella comunicazione. 

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GLI INTERVENTI 

La serata sembra spenta. Poi, d’un tratto, si scatena il movimento. Due carri-attrezzi si fermano per «caricare» una Fiat «Multipla» finita contro un palo in corso Regina Margherita, davanti alla caserma dei vigili del fuoco. Indossano divise gialle catarifrangenti. «Ieri non le avevano, per questo hanno “beccato” un verbale da 800 euro», spiegano gli investigatori. Hanno le insegne di una carrozzeria del Torinese. Risultano dipendenti. I carri-attrezzi sono intestati alla segretaria della ditta, pure lei dipendente. Peccato che alla Camera di Commercio l’azienda risulti «inattiva». 

Una pattuglia interviene. Carri-attrezzi fermi. Multe per le cinture di sicurezza e per il carico eccessivo (quasi due quintali), oltre a una segnalazione all’ispettorato del lavoro. Gli agenti hanno ancora il taccuino in mano, quando alle loro spalle sfrecciano due carri-attrezzi, diretti verso il centro. La pattuglia in borghese appostata nel piazzale della Thyssen parte all’inseguimento. Uno svolta verso corso Potenza e «brucia» due semafori rossi prima di fermarsi all’«alt» dei vigili urbani. «Ma non vorrete mica scrivere? Non potete venirmi incontro? Così, mi incasinate con Equitalia. Sono già in difficoltà», si altera il guidatore. Il commissario gli parla con tono pacato, ma risoluto: «Doveva pensarci prima di guidare così, di passare con il rosso due volte in pochi minuti». Dopo un po’, sbollito il nervoso il «carrista» cerca di difendersi: «Andavo soltanto a guadagnarmi il pane».

Il suo collega non tenta nemmeno quella difesa. Aveva tirato dritto in corso Regina Margherita. Pure lui «brucia» un rosso. Bloccato. Ha la patente revocata, ma guida lo stesso. Cinquemila euro di multa. Altre pattuglie fermano carristi in varie zone della città. Sette in tutto. 


di Claudio Laugeri

da lastampa.it

 


Il Gran Premio dei “carristi”. La corsa dei carri attrezzi per accaparrarsi l’auto da soccorrere fra molte furberie e irregolarità.
Una notte con l’Auto «civetta» del Nucleo Sequestri e del Nucleo Mobile della Polizia Municipale di Torino in un mondo e un sistema tutto da scoprire. (ASAPS)
 

Mercoledì, 16 Agosto 2017
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