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Francia vuole privatizzare controlli con autovelox
da TrasportoEuropa.it

Il Governo francese intende concedere a società private la gestione dei sistemi di rilevazione della velocità, che potrebbero essere installati anche a bordo di automezzi. L'autotrasporto è contrario

Il ministro dell'Interno francese Gérard Collomb ha annunciato un progetto di Legge per affidare alle aziende private le attività di controllo della velocità dei veicoli sulle strade, così da poter indirizzare le Forze di Polizia alle operazioni di sicurezza. Le società autorizzate potranno svolgere i controlli anche con autovetture senza insegne equipaggiate con radar mobili. Una prospettiva che ha raccolto l'opposizione dell'associazione degli autotrasportatori Otre, che la ritiene solo un sistema per staccare multe e quindi per fare cassa.
"Ben lungi dalla missione sovrana dello Stato, le società private sono interessate solo a produrre profitti", spiega l'associazione in una nota, aggiungendo che l'aumento degli autovelox non ha ridotto il numero degli incidenti stradali. "Hanno contribuito a sanzionare in modo massiccio i piccoli eccessi di velocità, a riempire le casse dello Stato e a indebolire gli autisti professionali". Questo perché gli autisti francesi possono perdere la patente anche con una serie di violazioni minori ripetute.
Otre ricorda che "in uno Stato di diritto, la constatazione della violazione e la sanzione restano esclusivamente sotto l'autorità dello Stato stesso, perché l'indipendenza del controllore assicura l'assenza d'interessi personali". Insomma, l'associazione dell'autotrasporto teme il sorgere di "cacciatori di taglie" sulle strade. Quindi, auspica la nascita di una vera Polizia Stradale e chiede l'applicazione del sistema a punti anche sulla CQC, oltre che sulla patente. E dobbiamo dire che in entrambi i casi, l'Italia è un passo avanti.

 

da TrasportoEuropa.it


L’associazione francese  degli autotrasportatori Otre ricorda che "in uno Stato di diritto, la constatazione della violazione e la sanzione restano esclusivamente sotto l'autorità dello Stato stesso, perché l'indipendenza del controllore assicura l'assenza d'interessi personali". Insomma, l'associazione dell'autotrasporto teme il sorgere di "cacciatori di taglie" sulle strade. Quindi, auspica la nascita di una vera Polizia Stradale e chiede l'applicazione del sistema a punti anche sulla CQC, oltre che sulla patente. E dobbiamo dire che in entrambi i casi, l'Italia è un passo avanti. (ASAPS)

Lunedì, 11 Settembre 2017
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