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Articoli 17/09/2017

di Lorenzo Borselli*
Ravenna, Volante si schianta contro un albero
Perdono la vita i colleghi Nicoletta Missiroli e Pietro Pezzi: tutta la Polizia in lutto
Tutti i numeri della mortalità stradale in divisa, raccolta dall’ASAPS

 

(ASAPS) Forlì, 17 settembre 2017 – Se Nicoletta Missiroli, sostituto commissario classe 1963, e Pietro Pezzi, agente scelto classe 1987, in forza alle Volanti di Ravenna, fossero caduti andando incontro a due terroristi, il mondo si sarebbe fermato per ricordarli e celebrarli. Invece, i nostri due Eroi del quotidiano, stavano andando  a sedare una rissa, o un diverbio, sorto tra alcuni ubriachi in un campeggio. I quali, lo diciamo senza timore, andrebbero perseguiti per “morte in conseguenza di altro reato”.
I due operatori – ricordiamo che Nicoletta, nonostante avesse raggiunto il massimo profilo della carriera e 54 anni di età – stavano raggiungendo un capeggio di Lido Adriano, su segnalazione della sala operativa della questura di Ravenna, quando la loro Seat Ibiza blindata è finita dritta contro un albero. Un impatto violento che non ha lasciato scampo.
Ma la verità è che i nostri due colleghi sono stati uccisi dalla strada, come capita nel 65,9% dei casi: sì, la strada. È dal 2000 che l’ASAPS tiene sotto stretta osservazione sia il fenomeno delle morti di operatori della Polizia di Stato – con il contributo del sito cadutipolizia.it – e quello più generale dei caduti di tutte le forze di polizia, con un proprio autonomo osservatorio.
I dati sono sconcertanti ed arrivano proprio nel giorno in cui l’Osservatorio indipendente dei caduti sul lavoro – retto dal bolognese Claudio Soricelli – rivela al Paese che nei soli primi sette mesi dell’anno, da gennaio a luglio, le vittime complessive sul lavoro, comprese quelle in itinere, sono in tutto 591, 3 al giorno.
L’ASAPS ha invece calcolato che nel primo semestre 2017 le vittime in divisa di incidenti stradali (Vigili del Fuoco compresi) sono state in tutto 5, di cui 3 appartenenti alla Polizia di Stato (2 in itinere), 1 militare della Finanza e un agente della Polizia Locale; nel 2016 le vittime complessive tra le divise in questa categoria di morte bianca erano state 8 (4 poliziotti, 2 carabinieri e 2 agenti della locale).
Tra il 2012 e il 2016 i caduti in servizio sono stati 23:  9 appartenevano alla Polizia di Stato, 6 alla Polizia locale, 4 Carabinieri, un agente della Polizia penitenziaria e 3 Vigili del fuoco. Nello stesso periodo sono stati 34 i morti per incidenti in itinere.
Che il rischio sia soprattutto quello della strada, ce lo conferma l’analisi delle cause di mortalità del campione di eventi letali che caratterizza la Polizia di Stato: dal 2000 ad oggi, le vittime in servizio sono state in tutto 132: 87 di questi, il 65,9% del totale, in incidenti stradali.
Per stabilire un rischio professionale prevalente, bisogna darli i numeri e questi sono quelli che emergono dalle analisi oggettive delle informazioni disponibili. Chi pensa che la professione dell’operatore di polizia italiana sia a rischio soprattutto per gli attacchi violenti, si sbaglia.
Certo, sappiamo bene, noi che teniamo sotto osservazione anche le aggressioni, che sulle divise si scatena giornalmente una violenza inaudita e spesso impunita: “Sbirripikkiati”, l’osservatorio dell’ASAPS che annota questa forma di proditoria violenza, rivela che solo nel primo semestre di quest’anno le forze di polizia hanno subìto 1.130 attacchi, una ogni quattro ore: 546 hanno avuto come bersaglio i Carabinieri (48,3%), 386 la Polizia di Stato (34,2%) e 117 la Polizia Locale (10,4%). di più: dal 2012 al 2016
Le soluzioni non sono semplici, ma tutto passa ovviamente dalla prevenzione: purtroppo, nei programmi di addestramento professionale manca ancora un piano di retraining delle abilità acquisite durante i corsi di formazione al reclutamento degli operatori. A loro – soprattutto agli operatori delle Volanti e della Polizia Stradale – dovrebbe essere dedicata una fase di mantenimento delle capacità di auto e motoconduzione, utilizzando gli stessi istruttori di scuola guida che, in Polizia di Stato, vantano una formazione estremamente specializzata.
Le auto della Sezione Volanti sono blindate, con parabrezza antiproiettile e portiere corazzate: ciò influisce sui carichi dei veicoli e sulle modalità di guida, per non parlare della cintura di sicurezza. Non indossarle, in caso di impatto anche a velocità moderate (si ritiene dai 40 km/h in su), significa morire.
Ai nostri Caduti  Nicoletta Missiroli e Pietro Pezzi, il deferente omaggio dell’ASAPS, che si stringe ai familiari, ai colleghi ed a tutto il Paese che oggi li piange. (ASAPS)

 


> Vai all'Osservatorio ASAPS "Caduti in Servizio"


In questo importante articolo del nostro Lorenzo Borselli l’analisi e tutti i numeri della mortalità stradale in divisa raccolta dall’ASAPS.

 

 

 


 

Domenica, 17 Settembre 2017
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Tag: Articoli.
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