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Notizie brevi 27/12/2004

SVIZZERA - INCHIESTA DE IL CENTAURO: AL VIA LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA: PATENTI REVOCATE CON MAGGIORE SEVERITÀ E LIMITI ALCOLEMICI IN LINEA CON L’EUROPA. TOLLERANZA ZERO ANCHE PER LO STATO DI SPOSSATEZZA.

L’alcolimetro tascabile il regalo più gettonato di Natale.

SVIZZERA, INCHIESTA DE IL CENTAURO: AL VIA LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA: PATENTI REVOCATE CON MAGGIORE SEVERITÀ E LIMITI ALCOLEMICI IN LINEA CON L’EUROPA. TOLLERANZA ZERO ANCHE PER LO STATO DI SPOSSATEZZA.
L’alcolimetro tascabile il regalo più gettonato di Natale.


di Lorenzo Borselli.

 
(ASAPS) LUGANO – La Svizzera si allinea al resto dell’Unione, ma solo per quanto riguarda la soglia del limite alcolemico. Il resto del codice, infatti, era già una spanna più severo rispetto alla gran parte dei paesi confinanti e di quelli afferenti all’area cosiddetta mitteleuropea, con la novità che a partire dal primo gennaio 2005, la revoca della patente scatterà già 4 km/ h prima rispetto a quanto avviene attualmente.

In pratica gli agenti della forza pubblica dovranno ritirare la patente per la successiva sospensione per un periodo da uno a tre mesi, oltre ovviamente alla pesante sanzione amministrativa, se i limiti saranno superati di 21 km/h nei centri urbani, di 26 km/h fuori dai centri urbani, e di 31 km/h se la violazione avverrà sulle autostrade.

La sospensione sarà invece superiore a tre mesi, per un periodo che sarà deciso caso per caso, se nei centri urbani il limite sarà superato di 25 km/h, se fuori dei centri urbani sarà superato di 30 km/h e se sulle autostrade la violazione supererà i 35 km/h.
Una stangata, che abbassa di altri 4 chilometri orari quella già poca tolleranza prevista dal legislatore elvetico per lasciare il permesso di guida nelle tasche dei trasgressori, già alle prese con l’atteso, e condiviso, abbassamento del limite alcolemico dai vecchi 0,8 per mille, a lungo vigenti nel sud europa, al più europeo 0,5 g/l.

Anche questa stretta, però, non è rimasta sola e a paragone con questa iniziativa legislativa, i giri di vite italiani sono ben poca cosa. Come abbiamo già più volte ripetuto sulle pagine di questo sito e su quelle tradizionali de Il Centauro, chi sgarrerà andrà incontro a sanzioni che definire severe è poca cosa. Ma quello che deve indurre a riflessione non è tanto l’iniziativa, peraltro attesa del governo elvetico, quanto la condivisione da parte dei cittadini che è seguita all’irrigidimento della legge e della filosofia che ne è all’origine, che guarda oltre il mero aspetto di diritto e che punirà anche gli stati di spossatezza. Infatti in Svizzera sono proliferati, negli ultimi mesi, i servizi di contrasto della velocità, con l’impiego massiccio di telelaser e postazioni fisse per l’accertamento delle violazioni, soprattutto all’interno dei cantieri in autostrada, per prevenire gli infortuni ai danni degli addetti alla manutenzione, ma anche nei centri abitati, che nel codice della strada elvetico sono detti semplicemente “località”.
L’incremento di tali servizi, la massiccia presenza delle polizie armate di strumenti elettronici, non ha visto la rivolta delle associazioni di consumatori o di utenti né la ribellione di giudici ammazzacodice: la gente, invece di brontolare o di cercare escamotage per evitare sanzioni, decurtazioni e sospensioni, ha fatto ricorso massiccio ai precursori, acquistandone di propri e scegliendo di mettersi alla guida a ciucca finita o semplicemente tenendo l’etilometro portatile vicino al bicchiere, soffiandoci dentro di tanto in tanto e capire quando smettere. Anche perché il rinnovato codice consentirà alla polizia di far soffiare nell’etilometro chiunque, senza che sussistano particolari motivi o indizi: in sostanza, i controllati faranno vedere la patente, la carta di circolazione e la propria… sobrietà. È insomma caccia agli untori della sicurezza, siano questi conducenti dal piede pesante o dal gomito alzato. Così, mentre in Italia e in gran parte d’Europa i venditori di telefoni cellulari fanno affari d’oro, in Svizzera il regalo di natale più gettonato, andato a ruba sugli scaffali di supermercati, distributori di benzina ed anche negli autogrill, dove l’alcol resta purtroppo in vendita, è stato proprio l’alcolimetro tascabile.
Il caso dell’Italia è esemplare: nel nostro paese, infatti, negli esercizi commerciali autostradali dalle 22 in poi la somministrazione di alcol non avviene al banco, ma restano in vendita – negli scaffali dei supermarket aperti h24 – bottiglie di alcolici e superalcolici, alla portata di conducenti che disertano il caffè per sorseggiare invece birra, vino e magari anche scotch o whisky: ma di palloncini fai-da-te o di etilometri, neanche traccia, oppure sono molto rari. “L’interesse per gli etilometri tascabili – ha detto Renato Gazzola del Touring Club svizzero alla stampa elvetica – è fortissimo, tanto che gli automobilisti ci chiedono continuamente dove poterli acquistare ed oggi l’alcolimetro portatile è uno dei regali di natale più gettonato”.
Ma il TC va oltre, e non fa dell’iniziativa legislativa così restrittiva un semplice businnes commerciale. Per quanto efficaci, infatti, i piccoli strumenti portatili non possono garantire la precisione degli strumenti in uso alla polizia – molto simili a quelli in uso alla nostra specialità – decisamente troppo costosi per essere acquistati per uso individuale e tecnologicamente avanzati. “La soluzione migliore – suggerisce Gazzola – resta il non-bere”, opzione radicale ma decisamente più salutare, considerando anche il danno che l’assunzione di alcolici provoca nell’organismo.
In ogni caso la corsa agli alcol tester è cominciata da un poco più di un anno, ma quando nello scorso novembre è stata resa nota la data dell’entrata in vigore della riforma del codice stradale, i negozi specializzati hanno registrato un vero e proprio boom, con l’impennata delle vendite, cresciute del 23% nel giro di poche settimane.
La nuova legge sull’alcol al volante ha come primo scopo quello di diminuire gli incidenti causati allo stato di ebbrezza, che in Svizzera provoca – e sono dati inconfutabili – il 20% delle vittime, il 13% degli scontri con lesioni e il 9% di tutti gli incidenti rilevati dalla polizia: le intenzioni del legislatore sono di veder scendere così la mortalità dal 10 al 15%, in un paese che ha livelli di mortalità decisamente inferiori rispetto al resto dei confinanti. Si pensi che la Svizzera conta, in media, “solo” 500 vittime all’anno, e un quinto di queste perde la vita per ragioni legate all’alcol, dato questo che trova riscontro anche sulla conta delle sospensioni delle patenti, che nel solo canton Ticino costituiscono una cospicua fetta dei provvedimenti totali: su 3mila sanzioni accessorie applicate, ben 700 sono state adottate a seguito di accertati stati di ebbrezza.
Le autorità ticinesi, su questo fronte, hanno messo una robusta palizzata, visto che dei 7.366 sinistri stradali, 447 hanno avuto come causa scatenante l’abuso di alcolici di una delle parti. Ma la polizia stradale Ticinese, modificherà la propria azione di controllo? La severità resterà la stessa, come dicono i vertici della specialità, e non ci saranno iniziative straordinarie. Semmai cambierà la modalità operativa del controllo, che a partire dal gennaio 2005 non avrà più come condizione basilare la presenza di una sintomatologia o di un comportamento scorretto durante la guida. La conseguenza possibile – secondo il vice capo della polizia stradale Silvano Stern –sarà quella di registrare un probabile aumento dei cosiddetti “stati di ebrietà”, che costeranno davvero cari ai trasgressori, secondo un’inedita suddivisione per fasce: chi farà infatti segnare valori alcolemici superiori allo 0,5 ma inferiori allo 0,79 per mille sarà considerato in semplice stato di ebbrezza, che diventerà “elevato tasso di ebrietà” al superamento della soglia dello 0,8.
Nel primo caso, come abbiamo già spiegato in altri precedenti articoli, il trasgressore rischierà l’arresto ed una salatissima multa, ma in caso di recidiva la patente sarà revocata da uno a tre mesi. Nel caso invece l’ebbro sia alla prima violazione, nei suoi confronti sarà spiccato un ammonimento disciplinare quando ritirerà la patente dalle autorità. Oltre lo 0,8 per mille, invece, la sanzione amministrativa diventa delitto contro la sicurezza dei trasporti, e il trasgressore rischierà la prigione, una multa e l’iscrizione nel casellario giudiziale, con la sospensione della patente per almeno tre mesi.
La recidiva costa cara: se in 5 anni il conducente ebbro era già stato denunciato per lo stesso motivo, la patente di guida resterà nei cassetti prefettizi per almeno 2 mesi, mentre se nell’arco di 10 anni dovessero intercorrere tre accertate violazioni, allora la patente viene revocata con una misura di sicurezza, con l’allontanamento dal volante per almeno 2 anni. Discorso a parte per la droga, su cui la legge è ancora più dura: il conducente che ne facesse uso, rischia alla prima violazione 3 mesi di sospensione della licenza di condurre e il deferimento all’Autorità Giudiziaria, per reato grave alle norme di circolazione Tolleranza Zero, dunque, con una norma che definire chiara è davvero riduttivo: chi, a causa del consumo di sostanze stupefacenti o medicinali non disporrà di quelle capacità psico-fisiche necessario alla guida, sarà considerato dalla legge inabile e non potrà mettersi al volante. La sola presenza nel sangue di canapa, cocaina, eroina, morfina o droghe sintetiche (come l’ecstasy) costituirà la prova certa e inconfutabile di quell’inabilità e chi dovesse essere sorpreso al volante in tali condizioni la pagherà cara. Alle stesse sanzioni, amministrative e penali, dovrà soggiacere anche chi attenterà alla sicurezza della circolazione guidando sotto l’effetto di medicinali o in stato di spossatezza. E per i furbi, nessuna pietà, come dimostra la tradizionale schiettezza svizzera utilizzata dalla Polizia Ticinese per illustrare le novità del codice. “Non si può rifiutare o eludere un controllo rimanendo impuniti – si legge in una brochure diffusa dal comando di Bellinzona – e dal primo gennaio 2005 se si incappa in un controllo di polizia è bene aderire alle richieste di accertamento sullo stato d’idoneità alla guida e quindi non rifiutare o tentare di eludere l’analisi dell’alito, delle urine o del sangue. Se si incorre in un incidente non conviene darsi alla fuga sperando di sottrarsi a tali controlli. Nella migliore delle ipotesi la sanzione è perlomeno di pari severità a quella del reato di cui si è ostacolato
l’accertamento. Spesso la sanzione in cui si incorre è addirittura più severa. Dal primo gennaio 2005 la misura di revoca della licenza in caso di opposizione, sottrazione o elusione degli accertamenti si aggrava notevolmente passando da un mese alla durata minima di tre mesi, in assenza di precedenti. La misura è parificata a quella prevista per la guida in stato di ebrietà qualificata e per la guida
sotto l’influsso di stupefacenti, medicinali o in stato di spossatezza. In virtù delle nuove misure amministrative del sistema a cascata, anche in caso di recidiva le conseguenze sono di analoga severità.
Scusate se è poco!.




Lunedì, 27 Dicembre 2004
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