Distrazione al volante: il navigatore batte il cellulare
Non è tutto oro quello che luccica: c’è anche la possibilità che l’auto super tecnologica stessa possa essere fonte di distrazione: “E’ un tema delicato – ci ha spiegato Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato - ma è innegabile che fra navigatori satellitari, super stereo, connessioni con Smartphone, settaggi vari di sospensioni, motore, audio e clima l’abitacolo si trasforma in una specie di albero di Natale... Qui c’è urgenza di avere una normativa chiara per i costruttori: serve l’obbligo di effettuare alcuni settaggi rigorosamente a veicolo fermo”.
Parole profetiche visto che ora si scopre che il navigatore è più pericoloso del cellulare alla guida, e che lo utilizzano in movimento soprattutto i giovanissimi. Questo è quanto emerge dall’indagine “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta dall’istituto di ricerca MPS Evolving Marketing Research.
Una dura denuncia sul fronte della sicurezza stradale visto che, secondo la ricerca, quasi il 40% degli automobilisti ammette di utilizzare i dispositivi tecnologici presenti in auto mentre è al volante, rispetto al 23,5% che confessa di utilizzare lo smartphone senza vivavoce o auricolare.
"A mettere a rischio la propria sicurezza - spiegano i ricercatori di MPS Evolving Marketing Research - sono soprattutto i giovanissimi: l’84% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ammette di distrarsi per cambiare stazione radio, impostare il navigatore satellitare o usufruire delle altre funzionalità tecnologiche in dotazione. Nella percezione prevalente dell’automobilista, è come se la loro integrazione con le dotazioni dell’auto, unitamente all’assenza di normative della strada esplicite, o per lo meno note, in tal senso, renda più “lecito” da un lato e meno “rischioso” dall’altro, rispetto allo smartphone, l’utilizzo di queste apparecchiature. I dati della ricerca indicano, tra l’altro, come questa abitudine sia maggiormente diffusa tra gli uomini (44,6%) che tra le donne (32,7%)".
In macchina si fa tutto tranne che guidare: sarà il traffico, la noia, la ripetitività dei movimenti, ma da questa ricerca emerge un quadro desolante. Che deve far riflettere: 1 italiano su 3 (29%) ammette di mangiare e soprattutto bere mentre è al volante: si tratta di una pratica svolta con tranquillità in movimento quando le circostanze lo richiedono, anche se non ricorrente o abituale.
E la situazione peggiore con i genitori di bambini piccoli: lo fa quasi l’80% di mamme e papà di bimbi al di sotto dei 5 anni. E poi c'è un 15% che si trucca, si pettina.
E la situazione, come dicevamo, è peggiore per i giovani, generalmente più propensi a distrarsi alla guida. "Per tutti - continuano i ricercatori - gli atteggiamenti pericolosi messi in atto al volante, infatti, gli automobilisti under44 fanno registrare percentuali superiori di comportamenti a rischio rispetto ai guidatori più maturi. Quasi un automobilista su tre nella fascia 18-44 anni (28,1%) si distrae per girarsi a guardare i bambini, contro il 17% tra i 45-75. La differenza è ancora maggiore quando si tratta di mangiare o bere in movimento: circa il 40% degli under44 ammette di farlo, rispetto al 19% degli over45. 1 giovane su 5, infine, confessa di distrarsi per pettinarsi, truccarsi o aggiustarsi la cravatta, mentre lo fa solo l’11% dei guidatori più maturi".
di Vincenzo Borgomeo
da repubblica.it/motori
Ma alla fine resterà anche il tempo per guidarla questa macchina...? (ASAPS)