di R.G.
Cumulo pensione negato ai professionisti
Recentemente, il Governo è stato chiamato a rispondere a una interrogazione parlamentare, sul ritardo relativo al cumulo gratuito dei contributi dei professionisti iscritti agli ordini.
L'estensione del cumulo dei contributi ai professionisti, è infatti prevista dalla legge di stabilità 2017, con la quale è stata attivata la possibilità di utilizzare lo strumento per raggiungere la pensione anticipata.
Si è anche formato un Comitato Cumulo e Casse professionali di cittadini, il quale richiede l'attuazione della norma.
Il cumulo gratuito contributi, già previsto dalle legge 239/2012, è stato ampliato nel modo sopra indicato, dalla manovra 2017 (comma 195, legge 232/2016). I dettagli applicativi per gli iscritti INPS, sono contenuti nella circolare n. 60/2017 dell'istituto di previdenza. Il punto, dunque, è che mentre già sono in essere i provvedimenti attuativi e i documenti di prassi per gli iscritti alle gestioni INPS - che quindi possono utilizzare il cumulo anche per la pensione anticipata (la normativa precedente, limitava la possibilità al raggiungimento della pensione di vecchiaia) - mancano i provvedimenti attuativi per consentire il cumulo anche ai professionisti iscritti alle casse di previdenza.
Il problema pare essere sostanziale. Se da una parte la legge è già in vigore, e teoricamente non richiede altri passaggi, nella pratica l' INPS che riceve le domande di cumulo, non è in grado di procedere con l'erogazione della pensione anticipata spettante in quanto, non tutte le casse previdenziali private, utilizzano gli stessi metodi statistici per il calcolo pro quota del trattamento. Lo Stato, non ha specificato l'impegno economico per coprire il mancato gettito per le casse, dovuto alla possibilità di prepensionamento oltre che per il raggiungimento della pensione di vecchiaia. Il cumulo, consente di sommare i contributi versati in periodi non coincidenti e non è previsto per coloro che già percepiscono una pensione.
In realtà, come è emerso a margine del tavolo tecnico fra i rappresentanti delle casse private e il Ministero del Lavoro, lo stesso Governo ha ammesso lo scorso mese di marzo che il cumulo con i contributi versati alle casse professionali deve essere oggetto di apposito decreto attuativo o di una direttiva Ministeriale, non essendo sufficiente la generica circolare di prassi dell'INPS.
Il ritardo dei provvedimenti attuativi per i professionisti, oltre a rinviare la possibilità di andare in quiescenza utilizzando questo strumento, rappresenta anche un ostacolo per chi intende rinunciare a una precedente domanda di totalizzazione o ricongiunzione.
Nel caso di un lavoratore che abbia già fatto richiesta di totalizzazione o ricongiunzione dei contributi, infatti, è possibile rinunciare alla domanda e chiedere invece il cumulo gratuito.
Nel caso della totalizzazione, la condizione fondamentale è che non deve essere ancora concluso il relativo procedimento amministrativo di concessione. Per quanto riguarda invece la ricongiunzione, la revoca va esercitata entro il primo di gennaio e non deve essere terminata la fase di pagamento degli oneri di ricongiunzione.
di R. G.