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Notizie brevi 05/10/2017

Firenze, mezzi militari dismessi dalla Toscana alla Somalia

L’organizzazione criminale somala con base in Toscana: quattro arrestati per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di materiali di armamento

 

Un traffico di mezzi militari dismessi ma ancora idonei all’utilizzo in scenari di guerra. Un traffico gestito da un’organizzazione criminale somala con base in Toscana. Quattro persone, tre cittadini somali e un italiano, sono stati arrestati in esecuzione di misure cautelari nel corso di un’inchiesta della Dda fiorentina: associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di materiali di armamento, il reato contestato. L'inchiesta è nata dalle segnalazioni della Agenzia delle dogane.
Questa mattina gli agenti della Polizia stradale della Toscana, che hanno portato avanti le indagini coordinate dalla pm Giuseppina Mione, hanno eseguito le misure tra le province di Firenze, Pisa e Trapani: secondo le accuse, il gruppo trasferiva i mezzi in Somalia senza “demilitarizzarli”, lasciando cioè inalterate le caratteristiche (torretta per il fuciliere, le luci oscurate, le gomme adatte ai terreni impervi e la vernice speciale che li rende non visibili di notte) per l’uso in scenari di guerra. I veicoli venivano comprati in diverse regioni “con una larga rete di complicità e connivenze offerta da indagati italiani”, e in particolare di alcuni auto demolitori, trasportatori e spedizionieri. “L’organizzazione aggirava la legge che parifica i veicoli militari ai materiali di armamento, vietandone la cessione e l’esportazione in assenza di apposite autorizzazioni ministeriali, e soprattutto violando la normativa internazionale che ha disposto l’embargo verso la Somalia, vietando in modo assoluto il trasferimento in tale paese di veicoli militari”.
Gli indagati, viene spiegato, erano operativi in Toscana,
Campania, Calabria, Emilia-Romagna e Sicilia. Per aggirare i controlli, invece di caricare sui container i camion interi e spedirli in via mare li smontavano o li tagliavano a pezzi in modo da farli apparire come pezzi di ricambio, oppure li riverniciavano. Le indagini sono comunque ancora in corso per ricostruire l’intera rete di contatti dell’organizzazione. Nuovi sviluppi potrebbero arrivare anche dalle verifiche sul materiale sequestrato  nel corso di alcune perquisizioni.

di LUCA SERRANO'

da firenze.repubblica.it


Una importante operazione conclusa dalla Polizia Stradale della Toscana. Bravi. (ASAPS)

Giovedì, 05 Ottobre 2017
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