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Notizie brevi 20/12/2004

Svizzera - Operazione “Via Sicura”: stilato dall’Ufficio Federale delle strade un pacchetto di 56 misure per la sicurezza stradale. Vietato l’alcol ai neopatentati ed ai professionisti, maggiore formazione e strade a senso unico di marcia. “Visione Zero” entra nel vivo

Svizzera, operazione “Via Sicura”: stilato dall’Ufficio Federale delle strade un pacchetto di 56 misure per la sicurezza stradale. Vietato l’alcol ai neopatentati ed ai professionisti, maggiore formazione e strade a senso unico di marcia. “Visione Zero” entra nel vivo
 
(ASAPS) BERNA – La Svizzera, lo sappiamo bene, è uno dei paesi dell’area europea con una sicurezza stradale decisamente sopra le righe. Eppure il governo centrale non si accontenta e l’Ufficio Federale delle Strade (USTRA) ha messo a punto – nell’ambito del progetto Visione Zero – un decalogo con le 56 misure da adottare per dimezzare la mortalità stradale entro il 2010, così come prevede il progetto della Commissione Europea. Riprendendo la linea già precedentemente adottata, la Svizzera ritiene che la strada più sicura sia quella della determinazione. Il programma stilato dall’organismo, prevede un costo annuale di 670 milioni di franchi e sarà sottoposto al voto del Consiglio Federale nel corso del 2005, quando anche il DATEC, il Dipartimento dei Trasporti, avrà dato il proprio nullaosta.

“Oggi mettersi in movimento su strada – ha dichiarato alla stampa elvetica Rudolf Dieterle, direttore dell’USTRA – comporta un rischio. Secondo i nostri calcoli, una persona su cento perde la vita sulla strada, mentre almeno una su dieci è destinata a riportare gravi ferite in eventi di questo tipo. Il riferimento del manager è alle statistiche oggi disponibili in Svizzera, paese che nel 2003 ha perso sulle sue strade 546 persone, mentre 5.862 sono rimaste ferite. La nuova politica di sicurezza stradale della confederazione, che secondo le osservazioni dell’Asaps ha il pregio di evolversi continuamente sulla base di precise indicazioni dagli osservatori e con una rigida consegna alla severità impartita alle forze di polizia, consiste in un pacco di 56 misure, con l’obiettivo di scendere sotto i 300 morti ed i 3.000 feriti all’anno.

Ma quali sono questi punti? Innanzitutto il programma prevede l’irrobustimento della cosiddetta “formazione stradale”, alla quale dovranno sottoporsi i candidati al permesso di guida, ma restano prioritari anche gli interventi di miglioramento delle infrastrutture e un ulteriore rafforzamento dei controlli,

con l’ampliamento degli organici di polizia e con maggiori e più moderne dotazioni tecnologiche per le pattuglie su strada. In sostanza, però, le misure previste coprono 12 campi, che vanno dall’educazione scolare a controlli periodici sul mantenimento delle attitudini alla guida, dall’uso giornaliero dei fari, così come già obbligatorio in Italia e in fase sperimentale in Francia. Ma la novità più eclatante, sull’esempio sloveno, sta nel fatto che potrebbe essere assolutamente vietato consumare anche una sola goccia di alcol prima di mettersi alla guida: una misura che potrebbe rappresentare una chiave di volta nel panorama europeo, in quanto aprirebbe la strada all’emulazione da parte di altri paesi vicini, alle prese con livelli tali di mortalità da essere paragonabili a vere ecatombe. Il divieto assoluto di consumare alcol riguarderà – in caso di adozione del pacchetto di misure – i conducenti professionali (trasportatori, autisti di ambulanze e mezzi pubblici) e i neopatentati. Una notizia che, come molte di questo tipo, sembra essere passata inosservata, ma che Asaps ripropone al suo pubblico. Ma l’USTRA, ed anche questo ci sembra degno di menzione, propone il raddoppio di quante più strade possibili, creando arterie con carreggiate unidirezionali. Si vuole inoltre convincere i ciclisti a portare il casco e se dopo le nuove campagne d’informazione il consiglio dovesse restare inascoltato, entro il 2012 ne sarà imposto l’uso obbligatorio. Senza badare a spese, come aggiunge monsieur Dieterle. “La sicurezza ha un prezzo – ha precisato nella conferenza stampa di Berna – e per puntare al massimo ci serviranno investimenti 670 milioni di franchi all’anno per i prossimi 15 anni. E i soldi, dove saranno trovati? “La sicurezza si ripaga da sola – ha concluso Dieterle – e basta mettere sul tavolo le nostre proiezioni: tra 7 anni, Via Sicura consentirà allo stato federale di risparmiare 840 milioni di franchi solo di assicurazioni e franchigie, ma con un’ottica più ampia, tenendo conto di tutti i costi materiali e morali, risparmieremo almeno 2miliardi e mezzo ogni anno”. Un terzo dei costi sarà comunque assicurato dal settore privato, mentre ogni patentato dovrà sborsare 200 euro all’anno. Per coprire alcune voci del pacchetto, inoltre, potrebbe essere istituito un supplemento percentuale sulla RC auto. Il pacchetto di norme è dunque giunto a pochi passi dalla sua applicazione. Il dibattito che è seguito alla sua prima presentazione, avvenuta nell’agosto scorso, ha indotto i suoi fautori a recedere, almeno per ora, dall’istituzione del divieto assoluto di fare uso del telefono durante la marcia, anche con kit vivavoce, e dall’obbligo di alloggiare una scatola nera su ogni veicolo. (ASAPS).



Lunedì, 20 Dicembre 2004
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