Incidenti stradali con animali, prevenirli si può
Incidenti stradali con animali: è emergenza. A lanciare l’allarme è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale: nei primi sette mesi del 2017 i sinistri con animali hanno provocato 11 morti e 109 feriti gravi, come rilevato dall’Osservatorio “Il Centauro”.
La maggioranza sono avvenuti di giorno e quasi sempre sulla rete stradale ordinaria. Per quanto riguarda la localizzazione, l’Asaps ha rilevato 75 incidenti (tra gennaio e giugno), di cui 9 avvenuti in Emilia Romagna e Abruzzo, 8 in Lombardia, 6 in Toscana e Lazio, 5 in Sicilia, 4 in Campania, Liguria, Veneto, Marche e Sardegna, i rimanenti nelle altre regioni. La maggior parte dei sinistri ha coinvolto un animale selvatico, principalmente cinghiali. Ma sono dati parziali, raccolti con pazienza dall’Osservatorio, non esiste infatti un database nazionale apposito. “Numeri sottostimati”, aggiunge Sibiana Oneto, responsabile del progetto “Road Kill” della Comunità Montana Valli del Verbano, “ci risultano almeno tra i 200 e i 300 incidenti l’anno – fortunatamente non tutti mortali o con feriti -. Negli ultimi cinque anni, la Polizia Provinciale della Comunità Montana della provincia di Varese ne ha rilevati 800”. Per comprendere la portata del problema, basti sapere che “la sola Regione Lombardia ha speso oltre 2 milioni e 800 mila euro in indennizzi per incidente stradale con animali selvatici tra il 2004 e il 2012”, specifica ancora Oneto.
Ma prevenire si può. Sia per scongiurare danni alle persone, che per proteggere la fauna locale. Da fine ottobre, infatti, saranno attivati in alcuni punti sensibili del territorio della Comunità Montana Valli del Verbano i sistemi di prevenzione previsti dal progetto “RoadKill”, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato in collaborazione con Oikos.
Si tratta di un sistema anti-collisione con tecnologia tutta italiana composto di una serie di sensori installati lungo i tracciati più “caldi” del territorio che rilevano, attraverso termocamere, la presenza di animali nei pressi della strada. Il sistema di avviso si attiva automaticamente quando rileva contemporaneamente un animale in prossimità del tratto stradale e un veicolo in avvicinamento: un cartello luminoso avvisa il guidatore e lo invita a rallentare. Se la velocità rilevata consente il passaggio dell’animale, il compito della tecnologia termina qui. Se invece i sensori rilevano un rischio di collisione, il sistema invia un segnale acustico in modo da spaventare l’animale e farlo tornare indietro. I segnali acustici variano ogni volta in modo che l’animale non si abitui a un determinato suono e riconosca il pericolo, ci spiega ancora la responsabile del progetto “RoadKill”. Attualmente sono attivi 6 rilevatori nella Comunità Montana Valli del Verbano e altri 2 sono in fase di installazione. “Saremo operativi entro fine mese”, ci anticipa Oneto.
Questa tecnologia è l’evoluzione di un altro progetto, “Life Strade”, finanziato dalla Comunità europea e sperimentato dalla Regione Umbria, Toscana e Marche e dalle province di Perugia, Terni, Siena, Grosseto e Pesaro e Urbino dal primo gennaio 2013 al 31 dicembre 2016. Con risultati importanti. Sono stati installati un totale di 17 sistemi anti-collisione sui tratti campione delle strade delle cinque province coinvolte, e “gli incidenti si sono pressoché azzerati, con una riduzione fino al 100%. […] Complessivamente è possibile affermare che le situazioni di rischio in cui il sistema è intervenuto e non si sono verificati incidenti stradali sono all’incirca 10 al mese in ogni impianto”, si legge nel report del progetto. Missione compiuta, dunque. Ma “la colpa non è sempre e solo degli animali”, precisa il dott. Umberto Sergiacomi, Regione Umbria, responsabile del progetto Life Strade. La maggior parte delle volte in cui si verifica un incidente stradale è perché non vengono rispettati i limiti di velocità, ci spiega. Per questo vanno sensibilizzati gli automobilisti sui rischi di collisione con gli animali selvatici, anche sulle strade statali.
La buona notizia però è che il progetto di prevenzione va avanti, “I sistemi sono tutt’ora funzionanti nelle province in cui sono stati installati e la Regione Umbria – così come le altre due regioni coinvolte – si è impegnata con dei contributi per i prossimi 3 anni. In prospettiva, se ci fossero le risorse economiche, andrebbero installati anche in altri punti critici – prosegue Sergiacomi -, e andrebbero implementate una serie di altre attività in sinergia e come rinforzo ai sistemi”, come ad esempio delle recinzioni per limitare i punti di passaggio degli animali. Ma per il momento accontentiamoci. “Il monitoraggio dei punti critici è fondamentale per la prevenzione, sia per evitare gli incidenti stradali che per proteggere gli animali. Ogni cittadino può partecipare attivamente alla mappatura del territorio utilizzando l’apposita App ‘Life strade’ e segnalando i punti in cui trova animali morti sul ciglio della strada”, dato che servirà per comprendere i punti più a rischio. La app per partecipare al monitoraggio e alla prevenzione si scarica gratis su Google Play.
di SILVIA BONAVENTURA
da repubblica.it/motori
Ma prevenire si può. Sia per scongiurare danni alle persone, che per proteggere la fauna locale. Qui vengono indicati alcuni interessanti sistemi di contenimento degli attraversamenti delle strade da parte degli animali. (ASAPS)