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Notizie brevi 16/12/2004

MODENA - Scontro frontale per un salto di corsia su una provinciale, cinque morti. L’ASAPS ripete la sua richiesta di un catasto dei grandi eventi della sinistrosità stradale.

Scontro frontale per un salto di corsia su una provinciale, cinque morti.
L’ASAPS ripete la sua richiesta di un catasto dei grandi eventi della sinistrosità stradale.
MODENA - Cinque persone sono morte in un incidente stradale avvenuto la  notte fra martedì e mercoledì, attorno all’una nel modenese. Nello scontro frontale tra un fuoristrada e una vettura che procedevano in direzioni opposte sulla provinciale 13 di Campogalliano, in località Lesignana, sono morti tutti gli occupanti dei due veicoli. Si tratta di un 29enne di Correggio (Reggio Emilia), alla guida del fuoristrada, e di quattro persone che si trovavano sull’auto: il conducente di 33 anni e tre donne di 25, 28 e 47 anni.
Ancora in corso da chiarire la dinamica precisa dell’incidente, che comunque potrebbe essere stato provocato da un salto di corsia di uno dei due veicoli. Al momento dello scontro non c’erano nè nebbia nè ghiaccio sulla strada.
Questa la cronaca nuda e cruda del tragico sinistro. Sottolineamo come le ultime parole del comunicato dell’Ansa evidenzino come al momento dello scontro non fossero presenti né  nebbia né ghiaccio sulla strada. Anche l’orario, seppur notturno non era di notte inoltrata.
In sostanza si ripete la sequela di incidenti gravissimi che nei mesi scorsi hanno interessato spesso anche la rete autostradale con salti di corsia o addirittura di carreggiata assolutamente ingiustificabili.
L’Asaps ripete la sua proposta, già avanzata qualche mese fa, di costituire un sorta di catasto delle sinostrosità devastanti allo scopo di capire e studiare con precisione il perché si consuma un avente di tale tragica portata.
Riteniamo che un evento stradale così devastante non possa ridursi ai soli rilievi del sinistro,  a un ricco faldone in una procura,  a una statistica numerica del numero delle vittime.
Incidenti di questo tipo vanno ricostruiti nei minimi particolari da apposite agenzie che siano in grado di indagare perché l’incidente si è verificato, analizzando gli aspetti riconducibili al rapporto conducente - veicolo, alle condizione psicofisiche dei soggetti coinvolti, allo stato della strada e dell’ambiente.
In sostanza sarebbe utile capire cosa è accaduto ai conducenti nelle ore precedenti il sinistro, quali sono stati i comportamenti, l’influenza dell’alcol, del cibo, della stanchezza, le condizioni del veicolo, delle gomme, del carico, quelle della strada, delle condizioni metereologiche.
Eventi/disastro di questo genere spesso avvengono (come l’estate scorsa in autostrada) anche in pieno giorno e con condizioni del tempo ideali.
Un catasto della casistica delle sinistrosità disastrose sarebbe utile per capire alcune situazioni e porre in essere presidi di sicurezza.
E’ evidente tutto questo avrebbe un costo. Tutta la sicurezza costa. Anche mantenere migliaia di operatori di polizia a vigilare obiettivi sensibili ha un costo e sottrae energie ad altri servizi. Ma non se ne può fare a meno.
Sulla sicurezza il binomio fodamentale dell’economia costi/ricavi deve avere dei correttivi.
Negli Stati Uniti dal prossimo anno inizieranno ad omologare vetture che abbiano un dispositivo di doppio attacco anche per la cintura del posto posteriore centrale, quello nel quale solitamente il passggero viene "cinturato" solo alla vita, in quanto ci si è accorti che questo tipo di cinturazione in alcuni casi non è stato sufficiente.
In questo modo negli Usa ritengono di poter risparmiare 23 vite all’anno e alcune centinaia di feriti.
Pensate per così poche vittime in meno rispetto ad alcune decine di migliaia che perdono la la vita negli States ogni anno, quali investimenti si dovranno affrontare per cambiare i modelli ti attacco e aggancio delle cinture posteriori centrali. Ma il problema non se lo sono posto.


Giovedì, 16 Dicembre 2004
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