Se
il compito assegnato dall’Ue, -50% incidenti e vittime
della strada entro il 2010, è di quelli certamente non
facili da svolgere, nella provincia di Forlì - Cesena
ci si è incamminati su un giusto e positivo percorso.
A giudicare dai dati distribuiti recentemente nel corso di una
conferenza stampa in Prefettura, dove da alcuni mesi si è
costituita la Conferenza provinciale permanente che ha
dato vita al Gruppo di lavoro incidentalità stradale,
i conti della sinistrosità - in questa terra fra quelle
a più alta densità nel rapporto auto/popolazione
e nella casistica dei sinistri - cominciano a tornare. Il segno
meno è seguito da percentuali veramente consistenti.
Se i numeri hanno un senso quelli elaborati dal Gruppo di lavoro
presso l’Ufficio Territoriale del Governo sono decisamente incoraggianti.
Nel raffronto fra i 6 mesi del periodo aprile-settembre
2003 e lo stesso periodo del 2004, gli incidenti
sono passati da 2.494 a 2.384, - 4,41%, i morti
sono passati da 37 a 20 - 45,94%, i feriti da 1.963
a 1.872 - 4,64%.
Ma i dati più positivi sorprendenti sono venuti dal monitoraggio
delle 11 strade più pericolose della provincia.
Il gruppo di lavoro sull’incidentalità stradale, voluto
dal prefetto Salvatore Montanaro e organizzato dal suo ufficio,
ha coinvolto tutte le forze di polizia che sono state distribuite
con un coordinato e studiato programma di controlli proprio
sulle 11 strade più a rischio sinistrosità del
territorio provinciale.
Su quei tratti ad elevato e documentato maggior rischio, nel
corso del 2004 sono stati effettuati 3.878 posti di controllo
dai Carabinieri dalle Polizie Municipali e dalla Polizia Stradale,
con una media di 21 giorno, nei quali sono stati controllati
19.330 veicoli.
Ed è stato proprio su queste 11 strade a rischio
e monitorate che si sono ottenuti i risultati migliori.
Gli incidenti nel periodo preso in esame, aprile - settembre,
sono passati da 568 a 447 con un calo del 21,3%,
il numero dei morti è addirittura crollato da 19 a 5
con un -74% che non ha bisogno di commenti. I feriti
sono passati da 536 a 407 con un bel - 24,07%.
Fra le infrazioni contestate ovviamente primeggia la violazione
dei limiti di velocità, con 11.454 contesti, seguita
dal mancato uso delle cinture con 2.209 violazioni, uso
del cellulare senza viva voce o auricolare 303 e guida
sotto l’influenza di stupefacenti in 13 casi, mancato
uso del casco protettivo con 205 violazioni.
L’esperienza del Gruppo di lavoro incidentalità stradale
forlivese - cesenate, ha dimostrato come con un coordinamento
serio e costante delle forze disponibili, e soprattutto con
un intervento mirato sui punti veramente critici della viabilità,
si ottengono risultati assolutamente positivi e di rilievo per
la sicurezza stradale, anche in province ad alto profilo di
rischio.
C’è solo da augurarsi che ora questo "modello"
di integrazione e intervento, che ha dimostrato tanta efficacia
venga adottato anche in altre realtà provinciali.
Per
la Visione delle schede con tutti i dati diffusi dalla PREFETTURA
DI FORLÍ
clicca qui