Spagna, parte l’offensiva alla velocità eccessiva: già 40 nuovi radar sulle moto della Guardia Civil, mentre sono pronti gli stanziamenti per altri 60 apparecchi
Oltre un quarto delle vittime sono causate dallo sforamento dei limiti
Dati della sinistrosità in preoccupante aumento
(ASAPS) Madrid (Spagna), 9 novembre 2017 – Appena qualche giorno fa, sulle pagine del nostro sito, abbiamo dato notizia della decisione francese di mettere in servizio 400 nuovi radar capaci di rilevare la velocità anche in curva (leggi qui): ora è il turno della Spagna, con 40 nuovi dispositivi elettronici che saranno installati su altrettante moto della Agrupaciòn de Tráfico della Guardia Civil. La decisione è stata comunicata nelle scorse ore dal direttore generale della DGT (Direcciòn General de Tráfico) Gregorio Serrano, con un tweet pubblicato sul proprio profilo personale (@Gserrano_DGT) e ripresa dal portale Autofacil.es. La decisione, già nell’aria da tempo, è arrivata a margine della pubblicazione dei dati sulla sinistrosità annuale al mese di ottobre, che ha fatto registrare, da gennaio, 900 vittime mortali. Il dato è in linea con quello dei primi 10 mesi dello scorso anno, quando il bollettino aveva sancito l’interruzione della tendenza alla diminuzione rilevata ininterrottamente negli ultimi 13 anni. Secondo gli analisti, però, le cose potrebbero andare peggio e sono in molti a ritenere che il numero di 1.160 morti che aveva messo il sigillo alla letalità stradale 2016 potrebbe essere superato.
Ecco dunque che si corre ai ripari: la velocità resta ai primi posti tra le cause di incidentalità sulle strade spagnole ed è considerata fonte diretta di un quarto delle lenzuola bianche. Il rispetto puntuale dei limiti, secondo la DGT, potrebbe consentire ad oltre 300 persone di far ritorno a casa sane e salve. Altri 900mila euro sono già stati stanziati per l’acquisto di ulteriori 60 radar e dei costosissimi accessori che ne permettono l’uso ai motociclisti della Guardia Civil ed il loro brandeggio anche durante la marcia. Il nuovo sistema si aggiunge così alla flotta dei 13 elicotteri “Pegaso” della DGT, attiva da molti anni con l’assai nota “Patrullas de helicópteros”, dislocati in 7 basi della penisola iberica e tutti equipaggiati con un sofisticato sistema di telecamere L3-Wascam, capaci di rilevare velocità. Lo scorso 29 settembre è stata intercettata una Porsche GT3-RS con targa USA nei pressi di Toledo che viaggiava a 242 km/h: il conducente, fermato a terra dalla Guardia Civil in servizio sulla A40, è stato denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti ed è in attesa di processo. Oltre al ritiro della patente di guida e ad un ammenda di 600 euro, rischia una pena detentiva di almeno sei mesi, a causa di suoi “precedenti” specifici.
L’episodio ha ricordato un analogo evento, accertato in Svizzera dalla polizia cantonale vodese nel 2011, quando un cittadino elvetico solo a bordo della sua Bentley Continental da 600 cavalli aveva fatto letteralmente brillare il flash di un radar tra Ginevra e Coppet, fissando l’accertamento a 324 all’ora: l’uomo è stato condannato a 36 mesi di detenzione, di cui 6 da scontare in carcere, ed al pagamento delle spese processuali, poco meno di 2mila franchi.
Secondo un’inchiesta pubblicata sull’Eco di Bergamo lo scorso 10 aprile (leggi qui), si tratterebbe del record europeo: seguono la medaglia d’argento dell’Italia, con il fermo da parte della Polizia Stradale nel 2006 di un’altra Porsche a 311 orari sulla A26 a Carpignano Sesia (leggi qui), che costò al trasgressore una semplice multa da 375 euro e il ritiro della patente e quella di bronzo della Francia con il conducente di un’Audi RS4 intercettato a 310 km/h (condannato a un anno di carcere). Ai piedi del podio c’è invece il Regno Unito, dove gli Interceptors della polizia bloccarono una Nissan GTR a 309 orari, valsi al “pilota” 28 mesi di carcere, tutti da scontare, e il divieto di conseguire la patente di guida, revocata, per i dieci anni successivi alla scarcerazione, mentre il quinto posto è tuttora della Polonia, con il record nazionale stabilito da una Porsche Panamera a 300 orari tondi. L’autore del gesto è stato sanzionato col ritiro della patente e 1.200 euro di multa. Ancora in Spagna, una Porsche 911 Carrera era stata vanamente inseguita dalla Guardia Civil, che riuscì a bloccarla solo con la chiusura dell’autostrada, dopo che sempre dall’elicottero Pegaso era stata segnalata la velocità massima di 297 all’ora (multa di 3.600 euro e sospensione del Permiso de Conducir per un anno). (ASAPS)
La polizia misura la velocità dalla moto, brandendo specifici radar e anche dall’alto con l’elicottero Pegaso. Altro che cartelli di preavviso... Tranquilli siamo in Spagna non in Italia! (ASAPS)