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Notizie brevi 15/11/2017

Imparare ad attraversare la strada (e a togliere le cuffiette), l’educazione stradale si impara in classe

Dopo le polemiche sull'accompagnamento dei minori di 14 anni, quanti sono i ragazzi vittime della strada e che cosa si fa per aiutarli a imparare a girare per le città

In Parlamento si discute l’emendamento al decreto fiscale che dovrebbe finalmente permettere agli adolescenti di andare e tornare da scuola da soli. Dopo le proteste e le polemiche generate dalla presa di posizione della ministra Valeria Fedeli che aveva invitato i genitori ad andarli a riprendere a scuola fino a quattordici anni perché altrimenti i presidi rischiavano responsabilità in caso di incidenti, la questione sembra in via di soluzione in tempi rapidi.

>La ministra
«Cari genitori, andate a prendere i figli a scuola»

Incidenti in aumento

Ma i ragazzini sanno davvero attraversare la strada, spegnere le cuffiette, andare in bicicletta sulla statale, schivare eventuali rischi quando sono per strada? I dati sono allarmanti: mentre da anni è in diminuzione il numero complessivo delle vittime della strada, non si registra un analogo trend tra i pedoni (soprattutto bambini ed adolescenti), molti dei quali investiti proprio nell’atto di attraversare la strada. I dati sono quelli dell’Osservatorio Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), che indicano addirittura «un 2016 da dimenticare» con un incremento del 26% rispetto al 2015 di bambini vittime di incidenti stradali. E tra le giovani vittime (la fascia più colpita è tra i 6 e i 10 anni) il 30% erano pedoni.

Milletrecento bambini feriti

«Ma al di là degli incidenti mortali – dice Pasquale Di Pietro che per vent’anni ha diretto il Dipartimento di urgenza-emergenza dell’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova – registriamo un numero consistente, ed in crescita, di traumi, anche seri, derivanti da incidenti stradali che interessa bambini ed adolescenti (spesso in bici o pedoni). La conferma statistica ci viene ancora dall’Osservatorio Asaps che, sempre riferendosi al 2016 indica oltre 1300 bambini feriti in incidenti stradali significativi contro i circa 1050 del 2015.

>Iniziative
Il primo soccorso in classe, così si impara a salvare una vita

Le cause

Quali le cause? Negli incidenti in auto c’è ancora spesso, purtroppo, una quota di responsabilità ascrivibile al mancato o non corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza (sediolini, cinture), ma negli incidenti in cui bambini o adolescenti sono coinvolti da pedoni? Distrazione degli automobilisti o disattenzione di chi attraversa la strada? «Per i più piccoli – riferisce ancora Pasquale Di Pietro – l’evento più classico è quello del bambino che sfugge letteralmente di mano all’adulto che l’accompagna e si avvia verso la strada. Per i più grandicelli, invece, tra i maggiori imputati appaiono esserci – così come anche per gli adulti - le “cuffiette” e l’onnipresente telefonino».

Cuffiette vietate negli Usa


Negli USA, secondo il rapporto «Spotlight on Pedestrian Traffic Fatalities» buona parte dell’incremento del numero di pedoni deceduti in incidenti stradali è dovuto proprio alla disattenzione da telefonino, tanto che in alcuni Stati hanno già inserito il divieto, con relativa sanzione per i trasgressori, per chi attraversa la strada guardando il cellulare. E anche in Italia, sebbene non ci siano al momento dati ufficiali, si ritiene che il fenomeno sia analogo.

Un concorso per sensibilizzare

E comunque, qualunque sia la causa prevalente degli incidenti resta il fatto che una maggior consapevolezza su come essere utenti della strada accorti è sempre opportuna. Su questo fronte si innesta la recentissima iniziativa «Stop Look & Wave» – partita il 12 ottobre scorso - rivolta alle scuole elementari, che ha come obiettivo insegnare alle nuove generazioni le regole salvavita sulle strisce pedonali: prima tra tutte diffondere e ribadire l’importanza del contatto visivo tra pedone e automobilista, prima di attraversare una strada. “Stop Look & Wave” (campagna internazionale di sensibilizzazione interamente sostenuta da Volvo Trucks come intervento di responsabilità sociale), ha anche l’obiettivo di stimolare i giovanissimi a ideare nuove regole e nuova segnaletica per rendere più sicuro l’attraversamento di una strada.

I nuovi cartelli stradali

Il progetto consiste nella creazione di task force, (in collaborazione con Polizia Stradale, Polizia Locale Forze dell’Ordine, che nel corso dell’anno scolastico incontreranno gli studenti delle scuole primarie per sensibilizzarli al problema. Le scuole, ma anche i comitati dei genitori, che vorranno aderire potranno farlo inviando un elaborato che rappresenti il nuovo cartello di segnaletica stradale che vorrebbero vedere ai lati delle strisce pedonali per rendere più sicuro l’attraversamento. A scuole e comitati genitori primi classificati saranno erogati premi (tra i 2000 ne i 3000 euro) in materiali didattici e servizi a scelta della scuola. Numero verde per informazioni 800/662495.
 

di Maurizio Tucci
da corriere.it


Corriere della Sera
La conferma statistica ci viene ancora dall'Osservatorio Asaps che, sempre riferendosi al 2016 indica oltre 1300 bambini feriti in incidenti stradali ... (ASAPS)

Mercoledì, 15 Novembre 2017
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