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Notizie brevi 30/11/2017

Impuniti a 139 km/h su una strada statale? Si può fare
da repubblica.it/motori

Il giudice di pace ha accolto il ricorso di un automobilista che alle 8 di mattina sfrecciava a questa folle velocità sulla Cremonese

Secondo la normativa del Codice della strada, articolo 142, il novello Hamilton, ipotizzando che il limite di velocità in quel tratto della statale fosse di 90 km/h, e avendo superato tale limite nella fascia tra i 40 km/h e i 60 km/h, sarebbe stato soggetto a una multa compresa tra i 527 e 2.108 euro e la decurtazione di 6 punti sulla patente.
Inoltre è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo che va da uno a tre mesi (tra otto e diciotto mesi in caso di recidiva in un biennio).
 
Insomma una giusta punizione per chi sfreccia impunemente a tutta velocità sulle strade, mettendo a repentaglio la vita degli altri utenti.

Invece di fare “mea culpa” il guidatore in questione, immortalato del telelaser a 139 km/h, si è rivolto alla Goboconsumatori Onlus, associazione nazionale per la difesa dei consumatori che ha presentato ricorso davanti al giudice di pace per vederselo poi accolto a causa di alcuni vizi di forma nel verbale redatto dagli agenti accertatori.
Ovviamente la sentenza ha suscitato le ire delle associazioni che quotidianamente si battono per la sicurezza sulle nostre strade, prima tra tutte, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale, da sempre in prima fila in queste battaglie.
 
“E’ una vergogna. Si sta demolendo passo dopo passo il sistema di controllo della velocità e dell’alcol – tuona giordano Biserni, presidente dell’Asaps – Provi l’italiano ad andare a quella velocità su una statale della Slovenia, dell’Austria  o della Svizzera, e vedrà che sorprese! Altro che cartello e macchina visibile con lampeggiatore.
Agenti sempre meno presenti su strada, elettronica sotto processo! Così la sicurezza stradale è finita. Se la prefettura non ricorre si rende complice di questa situazione umiliante per gli agenti”.
 
A Biserni questa sentenza proprio non va giù, la considera una sconfitta per tutta la categoria, un’ingiustizia capace di vanificare i tanti sforzi fatti per ottenere una normativa in grado di punire severamente quelli che se ne infischiano allegramente dei limiti di velocità e del Codice delle Strada.
 
“Se una velocità di 139 km/h, alle 8 di mattina, su una statale, viene annullata dal giudice di pace con le motivazioni addotte nel ricorso è meglio chiudere bottega – incalza il presidente dell’Asaps -Questo sarebbe cercare di fare cassa? Se la prefettura non ricorre ogni partita sarà persa.
‘Il cartello mobile che avvisa di un controllo di velocità deve essere chiaro ed identificare l’azione che ne consegue’ si legge nel ricorso, che precisa che dovrebbe riportare anche le immagini delle forze dell’ordine. ‘Anche il veicolo che effettua la rilevazione deve essere distinguibile dalle altre auto, anche con i lampeggianti’.
A questo punto proponiamo che ogni misuratore di velocità sia preannunciato dalla Banda della Polizia”.
 
Impossibile dar torto alle amare considerazione del presidente dell’Asap anche perché la legge non fa distinzione tra l’errore, grave, di chi sfreccia a velocità folle e quello di chi ha commesso uno sbaglio, formale, nel redigere il verbale che così risulterebbe inficiato.

 

di MAURILIO RIGO
da repubblica.it/motori


Il grido della nostra indignazione è stato ripreso e rilanciato da Repubblica.it/motori. (ASAPS)
“E’ una vergogna. Si sta demolendo passo dopo passo il sistema di controllo della velocità e dell’alcol – tuona giordano Biserni, presidente dell’Asaps – Provi l’italiano ad andare a quella velocità su una statale della Slovenia, dell’Austria  o della Svizzera, e vedrà che sorprese! Altro che cartello e macchina visibile con lampeggiatore.
Agenti sempre meno presenti su strada, elettronica sotto processo! Così la sicurezza stradale è finita. Se la prefettura non ricorre si rende complice di questa situazione umiliante per gli agenti”.

Giovedì, 30 Novembre 2017
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