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Notizie brevi 07/12/2004

Il caso. Marocchino salvato e arrestato dagli stessi agenti della polstrada che l’avevano fermato, ubriaco, sulla tangenziale Gli ritirano la patente e lui incendia l’auto.

da"La Provincia di Cremona"

Il caso. Marocchino salvato e arrestato dagli stessi agenti della polstrada che l’avevano fermato, ubriaco, sulla tangenziale
Gli ritirano la patente e lui incendia l’auto.

«Posso prendere le mie cose dal baule?». E un istante dopo aveva già cosparso la sua Citroën Ax di benzina e appiccato il fuoco utilizzando un accendino. Cherki Berni, carpentiere marocchino di 32 anni domiciliato a Borgo San Giacomo, Brescia, l’altra notte è stato salvato dagli stessi agenti che l’avevano sorpreso ubriaco al volante. Gli stessi poliziotti che, una volta domate le fiamme usando gli estintori d’emergenza, hanno arrestato l’automobilista per «incendio doloso e resistenza a pubblico ufficiale». È accaduto tutto alle quattro e mezza, davanti alla caserma di via Macallè.
Già, perchè l’immigrato marocchino era stato bloccato lungo la tangenziale, all’altezza dello svincolo per via Libero Comune e quindi a poche centinaia di metri dalla sede del distaccamento della Stradale. A confermare il sospetto iniziale dei due poliziotti di pattuglia, l’ispettore Mario Crotti e il collega Donato Pede, ha provveduto la prova dell’etilometro: quell’automobile «che procedeva a zig zag» era guidata da un ubriaco. Di più: da un uomo con un tasso alcolico di un grammo e ottantotto; insomma, alla soglia del coma etilico. E così, agli agenti non è rimasta alternativa, se non scortare Berni in comando per i verbali di rito. Notificato il ritiro della patente, non rimaneva che affidare la Citroën a qualcuno che fosse in condizioni di guidare. Ma il carpentiere si è affrettato a spiegare di non conoscere nessuno che fosse disposto a sobbarcarsi il viaggio sino a Crema. L’unica via percorribile, a quel punto, era l’intervento del carro attrezzi. Ed è stato mentre un addetto del soccorso stradale si accingeva ad ‘agganciare’ la vettura, che il nordafricano ha chiesto di poter prendere dal bortabagagli alcuni attrezzi. Viste le condizioni dell’uomo, all’operazione ha assistito anche un terzo agente, Salvatore Esposito. E proprio la rapidità del poliziotto e dei due colleghi ha consentito di evitare che la fiammata, scatenata utilizzando una tanica trovata nel baule, investisse in pieno Berni. In tutta risposta, l’automobilista ha cercato di divincolarsi, sino al momento in cui gli hanno stretto le manette ai polsi.

di Cristiano Mariani
 

 

 



Martedì, 07 Dicembre 2004
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