La
lettera |
Ogni
anno, in Italia, a causa degli incidenti stradali ci sono 9000 morti,
170mila ricoveri, oltre 600mila prestazioni di pronto soccorso, 20mila
invalidi permanenti. Sono dati ufficiali, dati mostruosi (24 morti al
giorno, oltre 2 invalidi ogni ora) che statisticamente hanno nella velocità
la causa principale o la concausa.
Contro la velocità da anni esistono dei limiti su strade urbane, extraurbane, tangenziali ed autostrade. Per far sì che la gente rispetti tali limiti, in mancanza di una coscienza che sarebbe oggettivamente utopistico pretendere, ci sono le forze di polizia dotate di strumenti più precisi del “colpo d’occhio”: gli autovelox. Strumenti sofisticati contro i quali non è stato purtroppo difficile opporre altri strumenti sofisticati in grado di disturbarne se non annullarne l’efficacia. Dispositivi, questi ultimi, sulla cui legalità di vendita e d’uso ancora si discute, ma che comunque hanno un solo dichiarato scopo: permettere ai poveri frustrati dell’acceleratore facile di mostrare i cavalli dell’automobilina che li fa sentire forti e potenti sfrecciando in lungo e in largo oltre i limiti; ma da pidocchiosi quali probabilmente restano, senza assumersi le loro “responsabilità” e beccarsi la prevista multa. E’ triste vedere su un giornale come MilanoFinanza la pubblicità di uno di questi strumenti travestita da articolo. Non è informazione (se si voleva parlare del fenomeno non serviva indicare marca e modello), non è intelligente, non è moralmente accettabile sapendo che alla velocità sono legati lutti e sofferenze in centinaia di migliaia di famiglie. Una svista? La rabbietta bavosa di un redattore che ha preso qualche multa di troppo e vuole vendicarsi? Un buon introito per un redazionale neanche tanto mascherato? Non lo so né mi interessa saperlo. Registro che per qualcuno tra i Vostri giornalisti (o padroni) “investire nella Qualità della Vita” (bel sottotitolo per la rubrica Personal!) è pubblicizzare ai lettori degli strumenti che permettano loro di attentare alla vita altrui. Se Vi riesce, vergognateVi. Maurizio
Zanetti
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