Como - Baritono di professione, contaminatore di musica lirica e rock, cantante apprezzato in mezzo mondo. Si è trovato però a dover affrontare un’imputazione penale per guida in stato di ebbrezza, dopo essere incappato nell’etilometro della polizia stradale di Como. La sera del 5 dicembre 2015, era alla guida della sua auto, fermata in piazza Matteotti: nel suo sangue c’era un tasso alcolico di 1,7. Ma l’uomo, 48 anni, con una sterminata passione per la musica, davanti al giudice di Como Maria Luisa Lo Gatto si è presentato con un’idea bella e originale: insegnare agli anziani ad ascoltare la musica classica.
Il reato di cui doveva rispondere gli consentiva infatti di accedere a un percorso di «messa alla prova», la misura alternativa che permette l’estinzione dell’imputazione. Così l’artista, barcamenandosi tra i suoi impegni nei teatri dall’altra parte del mondo, ha passato decine di ore a tenere lezioni ai pensionati della casa di riposo Villa San Benedetto di Albese con Cassano. A loro ha spiegato i fondamenti dell’opera lirica, gli ha insegnato ad ascoltare quei canti apparentemente difficili, così raffinati da essere solitamente apprezzati solo da finissimi appassionati. Gli ha aperto una finestra sulla bellezza di un’arte, dandogli la possibilità di portarla sempre con loro. Un successo inaspettato, che ha entusiasmato non solo i suoi insoliti allievi, ma la stessa direzione della casa di riposo. Ieri il giudice ha dichiarato concluso il percorso ed estinto il reato. Ora il baritono dovrà prendere una sola decisone: se continuare a insegnare l’ascolto, anche ora che nulla deve più al Tribunale. Che per una volta, come dice il filosofo Luigi Zoja in una suo celebre saggio, ha saputo coniugare «giustizia e bellezza».