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Notizie brevi 06/12/2004

Il punto fermo dell’Asaps: in un tourbillon di attacchi all’immagine delle Divise è doveroso dire la nostra opinione.

Il punto fermo dell’Asaps: in un tourbillon di attacchi all’immagine delle Divise è doveroso dire la nostra opinione.

Quando qualcuno che veste una divisa finisce nei guai, è subito notizia. È normale, ma non sempre troviamo il coraggio di raccontarci. Domenica, proprio quando il Consiglio Nazionale dell’Asaps si è riunito al Caps di Cesena, ci siamo  trovati a parlare del poliziotto contromano in autostrada fermato dai suoi stessi colleghi e di poliziotti arrestati dai loro stessi colleghi. Se è un uomo in divisa, a sgarrare o a sbagliare, la ghigliottina è assicurata. Lo sappiamo ed è giusto così. Si prenda il caso del contromano: l’Asaps, che ha un osservatorio sul fenomeno, raccoglie quasi giornalmente notizie del genere, con veicoli lanciati a folle velocità sulla corrente di traffico opposta. Mai, però, abbiamo visto la rete così pronta a cogliere la news e rilanciarla sui mille canali, tanto che facciamo prima a dire chi non l’ha ripresa. Chiariamo che anche noi siamo per la linea dura, ma allora questa dovrebbe valere per tutti. Le divise pagano già un prezzo più caro, in virtù dell’aggravante specifica costituita dal semplice fatto di essere pubblici ufficiali. Fa meno notizia, anche questo lo dobbiamo dire, il fatto che arrestare un collega ci vuole più coraggio, perché quando un’indagine prende il via non c’è niente di certo, e indagare una persona con il terrore di sbagliare, e di darla in pasto al destino, è una scelta devastante: figuriamoci quando l’indagato è uno di noi. Fanno ancor meno notizia, e questo dispiace, gli episodi di eroismo e di abnegazione che quelli di noi davvero in gamba – e ce ne sono davvero tanti – portano a termine ogni giorno, nel lavoro duro e silenzioso che coscienziosamente portano avanti, fino in fondo. Uomini e donne in pattuglia, giorno e notte, 365 giorni all’anno, o investigatori, che per lunghi mesi non tornano nemmeno a casa. Anche a loro, i media, dovrebbero dare il giusto risalto. Così, purtroppo non è, e ce ne dispiace. Per questo noi, in questo rullo internettiano, cerchiamo di dare il giusto risalto ai loro eroici atti quotidiano. A tutti loro, lo sappiamo, basta la riconoscenza di chi salvano e di chi tutelano. Grazie.

 

 



Lunedì, 06 Dicembre 2004
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