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Notizie brevi 03/12/2004

CI TRASFORMIAMO PERSINO IN PERSONAGGI DA FUMETTI. Cosa si fa per non perdere i punti della patente.

CI TRASFORMIAMO PERSINO IN PERSONAGGI DA FUMETTI.
Cosa si fa per non perdere i punti della patente.

La gente di 30 o 40 anni, ricorda senz’altro i pomeriggi al mare nei burrascosi anni ’70, quando sulla battigia, da ragazzini che eravamo, divoravamo gli albetti popolari di Braccio di Ferro e Geppo, di Topolino e Nonna Abelarda. Ora, non vorremmo dare della nonna alla “centaura” di 67 anni, che nel cuore di una notte del terzo millennio sarebbe stata immortalata da un’autovelox in sella ad una potentissima Yamaha R1, una delle moto più veloci e performanti disponibili sul mercato. Ma torniamo per un attimo a Nonna Abelarda: la ricordate? Era una simpatica eroina in controtendenza del fumetto in bianco e nero e vinavil, un’arzilla signora utracentenaria disegnata da un grande maestro del comics italiano, Giovan Battista Carpi. In quelle tavole, la nonnina con il mento sporgente e il porro sul naso, salvava il nipote Soldino, sovrano dello stato di Bancarotta, dalle cattiverie del ministro Scartoffia, alternando azioni e scazzottate da Charlye’s Angels a puntate nelle cucine di palazzo, ove sfornava squisitezze a forma di torta. Proprio a Nonna Abelarda devono aver pensato i colleghi della Polizia Locale di un comando nel comasco, quando si sono visti recapitare una dichiarazione di una signora di 67 anni, che si assumeva la responsabilità di un eccesso di velocità nel cuore della notte, in sella a quella poderosa Yamaha (del figlio) di cui si diceva poc’anzi. Eppure, la foto, indicava tutt’altre fattezze del centauro che la dominava, con spalle poderose e abbigliamento decisamente maschile. Quanto basta per scrivere due righe al magistrato, che ha delegato la Polizia Stradale ad approfondire l’arcano: perquisizione, sequestro della velocissima moto ed esperimento giudiziario, con la sfida di Scartoffia al giovane sovrano Soldino: se la signora sa guidare la moto, ci faccia vedere. Stavolta, però, Nonna Abelarda non l’ha spuntata, perché in moto non ci sapeva proprio andare: il giovane motociclista ha chiesto il patteggiamento e il legale di famiglia ha chiesto l’assoluzione della madre. Ironia a parte, la ricerca di una scappatoia, stavolta, è costata cara al furbo di turno, rimediando – oltretutto – davvero una brutta figura, più consona ai panni del simpatico “Nerone bandito pasticcione”, piuttosto che quelli di Soldino, quasi sempre salvato in extremis dall’amorevole Nonna Abelarda. Meglio Nonna Papera e il suo pigro fattore Ciccio, che anche sul trattore preferiva andare piano, evitando così le multe del commissario Basettoni e dell’ispettore Manetta. Dire bugie alla Polizia, è un reato, e non sempre – per quanto furbi – si riesce a farla franca. Farsi beccare può costare fino a due anni di prigione. Una volta dentro, non ci sarà certo Paperinik, a tirarvi fuori. Meditat.



Venerdì, 03 Dicembre 2004
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