Troppo alcol, la Cassazione gli ridà la patente: sospensione annullata
La Spezia - Una sentenza di Cassazione, relativa a un episodio spezzino, annulla un pronunciamento del tribunale, e mette punti fermi sul recente dispositivo che consente l’alternativa della “messa in prova”, a chi viene trovato a guidare sotto alterazione da alcol. Il caso è questo. Guidava in stato di ebbrezza, quella notte, un giovane avvocato spezzino. Forse era stato a cena fuori e non si era reso conto di aver bevuto più del consentito. Certo è che la legge è ferrea, su questo punto. Quando lo avevano fermato era emersa la presenza nel sangue di una concentrazione alcolica eccessiva. E le forze dell’ordine gli avevano contestato l’aggravante che scatta quando il reato viene commesso dopo le 22 della sera e prima delle 7 della mattina. Per rimediare, e cancellare l’accaduto, aveva chiesto la sospensione del procedimento, con messa alla prova.
Il nuovo istituto, consiste nella possibilità di evitare il processo, e di essere messo alla prova presso un ente convenzionato. L’esito positivo, estingue il reato. Così era stato. Nel settembre del 2016, il giudice per le indagini preliminari, presso il tribunale spezzino, aveva dichiarato l’estinzione del reato di cui all’articolo 186.
Solo che aveva disposto anche la sanziona amministrativa accessoria, della sospensione della patente di guida, per sei mesi.
La Cassazione ha censurato questo dispositivo e ha accolto il ricorso del giovane spezzino, che ha contestato la decisione del magistrato. Nel caso, la sanzione amministrativa accessoria compete al prefetto.
La Suprema Corte si era già pronunciata, su questo punto, nel 2015. Non si possono dare pene accessorie, se il reato viene meno. I magistrati hanno ricordato che il principio del sistema alternativo di modulazione della sanzione penale, si basa sulla sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità. L’ulteriore effetto premiale e incentivante, se si concretizza uno svolgimento positivo, è proprio quello della riduzione del termine di durata della sanzione amministrativa temporanea della sospensione della patente di guida. La sentenza spezzina è stata quindi annullata, senza rinvio.
“La Suprema Corte si era già pronunciata, su questo punto, nel 2015. Non si possono dare pene accessorie, se il reato viene meno. I magistrati hanno ricordato che il principio del sistema alternativo di modulazione della sanzione penale, si basa sulla sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità. L’ulteriore effetto premiale e incentivante, se si concretizza uno svolgimento positivo, è proprio quello della riduzione del termine di durata della sanzione amministrativa temporanea della sospensione della patente di guida.” (ASAPS)