IL PROVVEDIMENTO
Troppi morti sulle strade
La Francia abbassa i limiti di velocità
Per la prima volta dopo 45 anni, il governo francese ha deciso di abbassare un limite di velocità nella speranza di diminuire il numero di morti nelle strade. Il primo ministro Edouard Philippe annuncia il passaggio da 90 a 80 chilometri all’ora nelle strade secondarie a doppio senso, quelle dove si concentrano il maggior numero di incidenti gravi e dove nel 2016 hanno perso 2188 persone, ovvero il 63% del totale.
Le cause
Non è facile isolare un’unica causa in un incidente stradale, che spesso dipende da più fattori concomitanti. Comunque, secondo le statistiche francesi, il 31% degli incidenti mortali è provocato dall’inesperienza di chi è al volante, e al 29 per cento dalla velocità, oppure dall’alcol oppure dalla scarsa dimestichezza con una nuova vettura. Il 18 per cento è causato dall’uso di stupefacenti.
Gli esperti
Secondo gli esperti della sicurezza stradale citati dal premier Philippe, «passare da 80 a 90 chilometri orari permetterà di salvare da 350 a 400 vite ogni anno». Nei primi anni Settanta i morti sulle strade in Francia erano circa 18 mila. La maggiore sicurezza delle automobili, l’abbassamento dei limiti di velocità, i radar e la severità delle forze dell’ordine hanno portato a un notevole abbassamento delle cifre, ma nel 2104 per la prima volta il numero delle vittime è tornato ad aumentare. Così è cominciata una sperimentazione del limiti a 80 km orari che ha dato buone indicazioni e che ora sarà estesa a circa 400 mila chilometri di strade secondarie, il che comporta una spesa ingente per cambiare tutti i cartelli stradali, finanziata probabilmente dalle multe.
Le proteste
Il premier Philippe dice di «accettare l’impopolarità», se è il prezzo da pagare per salvare vite. In effetti secondo un sondaggio (RMC-Harris Interactive) il 59 per cento dei francesi (e il 63% degli automobilisti) sono contrari a questa misura. L’associazione «40 milioni d’automobilistes» ha raccolto 600 mila firme e sostiene che «il progetto è completamente inefficace contro la mortalità stradale». Gli oppositori dicono che l’abbassamento del limite di velocità avrà conseguenze negative sull’attività economica soprattutto nelle vaste zone rurali del Paese, e che si tratta in realtà di un mezzo per riempire le casse dello Stato grazie alle prevedibili multe. Secondo Jean-Marie Renouard, del Centro di ricerche sociologiche sul diritto, citato dal giornale La Croix, «dietro queste proteste c’è la critica nascosta alla classe politica e ai tecnocrati che prendono le decisioni ”senza sapere nulla”». Anne Lavaud dell’associazione «Prévention routière» ricorda che un impatto fa meno danni a 80 km/h che a 90, che la distanza di frenata per evitarlo diminuisce, e che queste verità sono «completamente meccaniche e incontestabili».
di Stefano Montefiori
da corriere.it
Il coraggio dell’impopolarità. (ASAPS)
“Il premier Philippe dice di «accettare l’impopolarità», se è il prezzo da pagare per salvare vite. In effetti secondo un sondaggio (RMC-Harris Interactive) il 59 per cento dei francesi (e il 63% degli automobilisti) sono contrari a questa misura.”
“Secondo gli esperti della sicurezza stradale citati dal premier Philippe, «passare da 80 a 90 chilometri orari permetterà di salvare da 350 a 400 vite ogni anno». Nei primi anni Settanta i morti sulle strade in Francia erano circa 18 mila.”