Brescia, 9 gennaio 2017 - Non sarebbe un'automobile, ma un altro tir il quarto mezzo coinvolto nel gravissimo incidente di una settimana fa sulla A21 nel tratto che, in provincia di Brescia, attraversa Montirone. Uno schianto costato la vita a sei persone, una famiglia di origine francese (Wilfrid Kornatowski, 32 anni, la moglie Sabrina, 29 anni, i due figli, Nolhan, 7 anni, e Lina, 2 anni, oltre al fratello minore del 32enne, Mathe’o di 13 anni) e un camionista italo-macedone.
Questa l’ultima ipotesi emersa dall’indagine della Procura di Brescia, che sta cercando di fare chiarezza sulla dinamica. Per gli inquirenti il mezzo pesante potrebbe avere compiuto una manovra azzardata urtando l’autocisterna contro cui si è schiantata l’autovettura della famiglia francese dopo essere stata tamponata dall’altro tir. «Dopo la collisione il mezzo avrebbe poi proseguito la sua marcia – spiegano fonti vicina alla Procura – L’ipotesi è che poi abbia lasciato l’autostrada al casello di Brescia Sud. Proprio su quel tratto si stanno concentrando le indagini». Dalle immagini per il momento non è emerso nulla di particolare, qualche elemento in più potrebbe arrivare dall’analisi dei dati dei passaggi ai varchi Telepass dell’autostrada. Mentre l’indagine prosegue, ancora non è stato dato il nulla osta per restituire i resti delle vittime ai familiari. «Servirà ancora qualche giorno», spiegano gli inquirenti. Bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma la circolazione sul tratto della A21 interessato dall’incidente potrebbe presto ripartire. «Il cavalcavia interessato dall’incendio (la Procura di Brescia ha deciso di non metterlo sotto sequestro in attesa delle analisi sulla sua stabilità) divampato dopo la collisione ha subito dei danni e sarà puntellato – spiega il direttore generale di Centropadane, il gestore dell’autostrada, Alessandro Triboldi – Quindi il traffico potrà ripartire sotto la campata. Per sopra bisognerà attendere invece le prove di carico, saranno eseguite entro la fine della settimana».