Bene
la guida sicura, ma fatta da seri professionisti.
Attenzione
a non farla confondere con la guida sportiva. Tutta un’altra cosa.
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Va bene
la guida sicura, perché troppi giovani non sanno affrontare le "emergenze
prevedibili" come la guida in presenza di fondo stradale bagnato, sdrucciolevole,
con scarsa visibilità, dove va calcolata bene la distanza di sicurezza,
non sanno qualche volta calcolare l’effetto restringimento da tre, a due,
a una corsia. Non sanno conoscere le conseguenze di un rallentamento del
tempo di reazione (per alcol, sostanze o banale stanchezza) da uno
a due secondi a una velocità di 130, 100, 80, ma solo perché nessuno glielo
ha insegnato. Spesso non hanno esperienze su come si affronta un
ostacolo improvviso, sulle conseguenze di una prova dell’alce, su come
si affronta una ripida discesa.
I corsi
dovranno essere di una scrupolosità e serietà indiscutibili. Certamente
Andrea De Adamich e altre scuole di guida sicura garantiscono questo livello
qualitativo.
Se l’iniziativa
diventerà a carattere generale, dovranno perÚ moltiplicarsi le scuole
di guida sicura e qui forse le cose potrebbero cominciare a complicarsi.
Infatti
bisogna fare attenzione perché la border line fra guida sicura e guida
sportiva è molto, molto sottile, quasi impercettibile. Solo che superarla
puÚ far la differenza fra una maggiore sicurezza e una tragedia.
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