La Cassazione: con i lavori socialmente utili la patente viene subito restituita
Se il giudice sostituisce al conducente in stato di ebbrezza la pena detentiva con i lavori di pubblica utilità, deve contestualmente restituirgli la patente: così la Corte di cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Gianluigi Marino, annullando una sentenza del Tribunale di Ivrea che applicava all’imputato la pena di 4 mesi di arresto, sostituiti con il lavoro di pubblica utilità, e mille euro di ammenda. Il Tribunale applicava anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per 9 mesi.
L’EPISODIO
L’episodio risale al 30 novembre 2015, quando un 29enne era stato fermato a Nole Canavese, sulla strada provinciale 2 all’altezza del km 23, per guida in stato d’ebbrezza. I controlli avevano rilevato un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5.
L’INTERVENTO DELL’AVVOCATO
In sede processuale, il giudice gli aveva concesso i lavori di pubblica utilità ma non gli aveva restituito la patente. L’avvocato Marino, contestando «i tempi dei procedimenti penali, generalmente molto lunghi», ha fatto ricorso. E, sottolinea il legale «per la prima volta a livello nazionale», la Suprema Corte ha decretato che il documento di guida deve essere restituito prima dell’inizio del volontariato e non dopo.
Norme sempre meno efficaci, scontri e morti sempre più numerosi. E’ una sentenza socialmente preoccupante. (ASAPS)