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Notizie brevi 22/01/2018

Spacciavano banconote false tra Massa, Lucca, Milano e Napoli fingendosi ambulanti di ortofrutta: otto in manette

Una cassa di meloni era, in codice, un plico di banconote da 50 euro; ed infatti poteva essere trasportata nel marsupio – come è emerso dalle intercettazioni telefoniche che hanno poi incastrato una banda di produzione e commercio di valuta falsa  che aveva adeguato il linguaggio delle loro comunicazioni al gergo dei fruttivendoli perché, per la maggior parte dei casi, faceva viaggiare i carichi di soldi falsi su camioncini  per la vendita occasionale di frutta e verdura.

La grossa operazione che ha visto il lavoro congiunto di polizia, polizia stradale e guardia di finanza di Massa Carrara è stata illustrata stamani in questura alla presenza dei responsabili delle forze di Polizia e della Guardia di Finanza e del procuratore Giubilaro e  del giudice Lo Iacono.  L’indagine ha preso l'avvio due anni fa con il primo arresto in flagranza di reato di un cittadino massese che aveva appena comprato una partita di banconote false. Il business aveva uno dei suoi fulcri in un appartamento milanese  nel quale è stata ritrovata tutta l’attrezzatura necessaria per la produzione di banconote false e si avvaleva di ingegnosi sistemi di trasporto verso le provincie di La Spezia, Lucca, Massa Carrara e Napoli tra i quali, appunto il camioncino dell’ortofrutta.  Le forze dell’ordine locali, partendo dalle testimonianze del primo arrestato sono riuscite a ricostruire quasi tutta la rete di spaccio di soldi falsi che collegava le quattro città. Importante il contributo della Polizia stradale che ha arrestato sull’autostrada della Cisa due persone da tempo seguite tramite captazioni tecnologiche. A spiegare nei dettagli l’operazione il capo della squadra mobile di Massa,  Antonio Corcione : “C’è stato un lungo e faticoso lavoro di pedinamenti anche oltre i confini regionali e l’uso di intercettazioni telefoniche.  La produzione delle banconote avveniva a Milano e a Napoli e da lì migliaia di euro sono stati portati e immessi  nel circolo commerciale locale. Della banda, oltre ad alcuni napoletani, facevano parte anche dei massesi e un extracomunitario che è stato arrestato sul treno con grandi quantità di denaro falso nascosto nelle parti intime. “ .

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Gli ultimi quattro arresti sono avvenuti nei giorni scorsi ed hanno portato in carcere tre acquirenti di banconote false e un corriere che si occupava di trasportale dal punto di fabbricazione  a quelli di spaccio. Il traffico si basava sulla rivendita di banconote false a prezzi inferiore alloro valore nominale: una banconota da cinquanta euro si comprava con una da venti ( vera); una da dieci con pochi spiccioli di euro. I plichi di valuta falsa venivano nascosti nelle bande laterali del camioncini oppure dentro alle scatole di puzzle per bambini, opportunamente raccolte in sacchetti di cellophane. I tagli sequestrati, dei quali tuttavia ce ne sono sicuramente ancora altri in circolazione, formano un gruzzolo di diverse migliaia di euro fasulli.   “Tutte le banconote hanno lo stesso numero di serie e questo ci ha permesso di collegare tra di loro i vari protagonisti della vicenda. Certo per un normale cittadino è meno facile capire di avere in mano una banconota falsa.  Alcuni tagli da 50 euro, in effetti, erano molto ben fatti. Il consiglio che diamo sempre a tutti è quello di osservare e toccare bene una banconota per sincerarsi che non si tratti di un falso. Ci sono elementi fondamentali come l’ologramma, la filigrana, i colori, le scritte in rilievo e il filo di sicurezza che possono aiutare a capire se c’è qualcosa che non torna. Nel caso di sospetto di avere in mano una banconota falsa ricordiamo che è obbligatorio portarla in banca o alla Banca d’Italia che provvederà a fare la verifica e che, in caso si conferma del sospetto, fornirà  il rimborso del valore. Pensare invece di disfarsene rifilandola a qualche altro commerciante, essendo consapevoli che si tratta di un falso è un reato punibile con una sanzione.”

 

di Vinicia Tesconi
da lagazzettadilucca.it

 


La grossa operazione ha visto il lavoro congiunto di Polizia, Polizia Stradale e Guardia di Finanza di Massa Carrara. (ASAPS)


Lunedì, 22 Gennaio 2018
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