COMUNICATO AICAT Denuncia della Drive Beer all’Autorità Garante ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO Piazza de Marini 3/75, 16123 Genova AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO Piazza G. Verdi, 6/A Genova, 24/1/06 Accludiamo una delle foto della campagna pubblicitaria della "drive beer", una nuova marca di birra, affisse nelle autostrade italiane, il cui slogan è “Tanto Gusto Alcol Giusto”, il testimonial è il campione di formula uno Giancarlo Fisichella, tutta la comunicazione è giocata sul binomio birra e guida, si può vedere anche il sito internet http://www.drivebeer.it dove il video di presentazione spiega chiaramente l’intento della campagna. La campagna costringe a fare alcune riflessioni: l’alcol è associato al professionista della velocità, incoraggiando a bere per assomigliare al campione si afferma che la birra è in regola con il codice della strada, che l’alcol è giusto, ma l’alcol agisce sulle persone in modo diverso se non si fa caso alla marca in questione, si può arrivare a pensare che tutta la birra in generale si possa utilizzare durante la guida (e al limite, che tutto l’alcol è concesso) nel sito si trovano continui richiami alla velocità e al rapporto auto/alcol/velocità statistiche fatte in Spagna hanno rilevato che l’8% di tutti gli incidenti mortali sono dovuti a guidatori che avevano bevuto meno dello 0,5 gr/litro, cioè erano in regola con la legge, ma hanno ugualmente avuto un incidente grave. L’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (ASAPS) ha fatto una pubblica denuncia proprio ieri, intitolata UNA STRADA SEMPRE PIU’ INTRISA DI ALCOL E SANGUE dove si legge, fra l’altro “Una lettura della stampa quotidiana dimostra che ormai su alcol e guida siamo in una situazione di vera emergenza! E’ ora di chiamare in gioco precise responsabilità. La strada è diventata una lotteria i cui croupiers sono i conducenti ubriachi”. Quindi, l’unico messaggio che si può accettare è che “Chi guida non beve”. Chiediamo l’immediata sospensione di questa ingannevole e illusoria campagna pubblicitaria. Ennio Palmesino CORRIERE ROMAGNA (Imola) Morte ai giardini pubblici IMOLA - L’ha ucciso il freddo. O almeno così sta scritto sul referto del medico legale che ieri mattina ha toccato quel corpo rigido, disteso a faccia insù sull’asfalto, tra le aiuole dei giardini pubblici di via Cavour. Ma la morte aveva iniziato a prenderselo già da tempo. Gradualmente, senza fretta, spegnendolo un giorno alla volta. Bruciandolo con l’alcol. Beveva il signor B. (lo chiameremo così, dall’iniziale del cognome, per tutelare la privacy del figlio e della compagna). Ha bevuto anche domenica sera e questa volta la bottiglia gli è costata la vita. Forse è passato dall’ebbrezza al sonno senza nemmeno accorgersene. E il ghiaccio ha fatto il resto. Gli ha fatto muovere l’ultimo passo, portandolo alla morte. Storia triste. Di quelle che spesso incroci sui giornali. Il titolo, banale: dramma della solitudine. Quasi sempre è così. Non questa volta. Il dramma c’era tutto. La solitudine no perché il signor B., nato nel 1933, aveva un figlio, purtroppo anch’egli con qualche disagio, e da anni una compagna. Un legame che durava, nonostante i problemi di entrambi. Lui a combattere con l’etilismo. Lei con disagi psichici. Cercava di venirne a capo, di smettere col bicchiere e riprendersi vita e dignità. Purtroppo non ce l’ha fatta. E l’alcol, dopo le prime vampate, non ha fatto altro che aumentare l’effetto micidiale del freddo. L’hanno trovato ieri mattina, alle 6.30. Qualcuno ha chiamato il 113 ma ormai il 72enne non respirava più. Quando gli agenti del commissariato sono arrivati sul posto il corpo era ancora a terra, supino, con le gambe stese. Addosso, una giacca a vento blu, pullover di lana, camicia scozzese, scarponcini ai piedi. Vestiti pesanti, ma non abbastanza per proteggerlo tutta la notte. Di fianco al corpo, un pacchetto di sigarette e, poco distante, sul muretto di un’aiuola, una bottiglia di vino mezza vuota. L’ambulanza è arrivata a sirene accese, rompendo il silenzio del centro che ancora doveva svegliarsi. Ma era un suono del tutto inutile. Il 72enne era già morto, il medico ha constatato il decesso per apparente assideramento e il corpo è stato trasportato alla camera mortuaria. La sua battaglia con l’alcol è finita una volta per tutte. A vincere ci provava da tempo. Era seguito dal Sert, il servizio di recupero per le dipendenze dell’Ausl. E nell’estate scorsa, assieme al Consorzio servizi sociali, avevano studiato e costruito un progetto fatto apposta per lui. Per guarire da quel male aveva dovuto lasciare la propria abitazione, in via Bucci, dove viveva assieme alla compagna. Anche lei per la verità era stata allontanata. Situazione “precaria” avevano detto i servizi sociali. Per via dell’igiene, soprattutto. Così per lei, in accordo col Dipartimento di salute mentale, era stato trovato un letto a Villa Armonia, struttura privata d’accoglienza in via Selice. A lui invece avevano riservato un posto nella casa di riposo di via Venturini. C’era entrato nel settembre dello scorso anno ed essendo autosufficiente poteva entrare e uscire a sua discrezione. Così ha fatto domenica mattina.“E’ uscito come altre volte - racconta il direttore della casa di riposo, Andrea Garofani -. In base al suo progetto di recupero erano previste uscite accompagnate ma era comunque libero di andare fuori. A pranzo non è rientrato. Ci avevano telefonato da Villa Armonia, dove è ospite la sua compagna, dicendoci che anche lui era lì e che avrebbero quindi mangiato insieme. Ci siamo preoccupati alle 20 quando non l’abbiamo visto rientrare. Abbiamo chiamato polizia e carabinieri per dare l’allarme. Alle 22 abbiamo riprovato ma di lui non avevano trovato traccia”. Giacomo Bedeschi CORRIERE ROMAGNA (Imola) Quel clochard trovato steso su una panchina IMOLA - Era già successo. Quella volta il lenzuolo bianco lo stesero su un signore di 54 anni. Praticamente un flash back della scena di ieri mattina. Era il 23 gennaio di tre anni fa. I carabinieri lo trovarono, dopo la segnalazione di un passante, ormai senza vita disteso su una panchina dei giardini pubblici del San Domenico. Aveva cercato di riscaldarsi solo con il suo piumino e qualche bottiglia di vino. Ma anche per lui il freddo era stato letale. Non era un vero e proprio clochard anche se da qualche tempo si arrangiava, conducendo una vita randagia. Fu un gennaio nero, quello del 2003. Tre giorni dopo toccò a un altro uomo di mezza età, un 57enne, che a Imola aveva due figli. Non li vedeva da maggio e si arrangiava con qualche lavoretto come facchino. Le forze dell’ordine lo trovarono, dopo la segnalazione di alcuni muratori, in un cantiere di fronte a piazza Bianconcini. Aveva cercato riparo dal freddo gelido tentando anche di scaldarsi accendendo un focherello. Addosso solo camicia e maglione e un bancale di legno come giaciglio. Si conoscevano quei due poveretti. Il giorno in cui morì il primo, qualcuno li aveva visti anche pranzare assieme, alla mensa delle Acli. Lo stesso destino sfortunato. La stessa fine. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Il concorso letterario di «Go Wine» alla quinta edizione RIONERO IN VULTURE - C’è anche un’azienda lucana fra i sostenitori del Concorso Letterario promosso da Go Wine «Bere il territorio». Si tratta della quinta edizione ed è un invito ai giovani a raccontare il rapporto con il vino. Al giorno d’oggi sempre più le fasce giovanili si avvicinano al nettare di bacco. Rosso o bianco che sia. Un approccio che significa non solo bere bene e sano, ma intensificare il rapporto con la cultura e con il territorio di provenienza del vino. Come detto c’è un’azienda della Basilicata tra i sostenitori del concorso di Go-Wine. Stiamo parlando de Le cantine del Notaio di Rionero in Vulture. Il Vulture appunto zona che va per la maggiore per la produzione di vini lucani. Un’area per clima e orografia è particolarmente vocata nella cura e produzione del prodotto. Tanto è vero che l’Aglianico che si fregia del marchio «Doc» è una garanzia assoluta. Tornando al concorso si rivolge ai giovani di tutta Italia e che li invita a raccontare il loro rapporto con il vino, con particolare riferimento alla cultura, alla società ed all’ambiente che lo caratterizza. I giovani, non soltanto intesi come i consumatori del domani, ma anche, e forse soprattutto, come i rappresentanti di quella generazione che può contribuire a consolidare il successo e l’attenzione che il mondo del vino ha riscosso un po’ ovunque in questi ultimi dieci anni (*). Come negli anni passati, anche per questa quinta edizione è stato costituito un comitato sostenitore composto da aziende vitivinicole selezionate, che hanno condiviso con l’Associazione Go Wine l’impegno a coinvolgere giovani e giovanissimi avvicinandoli al vino di qualità e sviluppando la loro sensibilità in favore dei temi enologici. Il concorso è riservato ai giovani dai 18 ai 30 anni. Il concorso prevede anche due sezioni speciali riservate agli allievi degli Istituti Alberghieri e agli allievi degli Istituti Agrari italiani. In entrambi i casi potranno partecipare al concorso singoli studenti oppure gruppi non superiori a cinque persone. I testi dovranno pervenire entro il 10 febbraio 2006 presso la sede di Go Wine, ad Alba. Il bando per la partecipazione scade il 10.02.2006.La premiazione è prevista nel corso della cerimonia che si terrà ad Alba sabato 1 aprile 2006. a.mass. (*) Nota: sarà disinformazione o faccia tosta? Questo “successo” sta solo nei loro sogni: il mondo del vino in questi ultimi dieci anni sta attraversando una crisi epocale, i consumi crollano, nonostante gli investimenti enormi (spesso con denaro pubblico) e la assillante promozione mediatica, addirittura con spazi fissi all’interno di telegiornali nazionali. IL MESSAGGERO Quarto Miglio Lo hanno trovato nel primo pomeriggio di ieri riverso sul lettino dentro una catapecchia, tra le baracche abitate da molti immigrati dell’Est lungo l’Appia Nuova, all’altezza di Quarto Miglio: Andrea Potkul, la vittima, è un polacco di 44 anni, picchiato a sangue al termine con ogni probabilità di una violenta lite con altri stranieri scatenata dai fumi dell’alcol. Il corpo presentava varie ecchimosi e tumefazioni che non hanno lasciato molti dubbi sulla loro natura al medico legale, Fidelia Cascini, del Policlinico Gemelli che ha eseguito un primo esame del cadavere su disposizione del pubblico ministero Ilaria Calò. IL MESSAGGERO L’AUTOPSIA È stata eseguita ieri mattina al policlinico Gemelli l’autopsia sui cadaveri del marocchino e della sua convivente polacca trovati morti ieri nel cortile del residence Bravetta. L’esame autoptico, effettuato dal medico legale Fidelia Cascini, ha accertato che i due sono stati uccisi intorno alla mezzanotte di sabato. In entrambi sono state trovate tracce di sostanze alcoliche. L’uomo è stato assassinato, secondo quanto emerso dall’autopsia, colpito da un corpo contundente più volte sulla testa. LA PROVINCIA DI CREMONA Decine di morti, un flagello che spazza l’Europa ROMA — L’eccezionale ondata di gelo proveniente dal Polo Nord, dopo aver stretto nella sua morsa la Russia, l’Ucraina e la Turchia, si sta spostando anche sull’Europa centro-settentrionale. A Mosca e nel resto della Russia europea il gran freddo comincia ad attenuarsi ma continua a crescere il numero dei morti per congelamento. Nella capitale, dove i termometri si sono fermati attorno ai 20 gradi sotto lo zero (10 in più rispetto ai picchi della scorsa settimana), 12 persone sono morte assiderate nel fine settimana. Dal 16 gennaio, quando la colonnina di mercurio è precipitata per la prima volta ad oltre -30 gradi, nella metropoli russa si sono registrati almeno 27 decessi per congelamento soprattutto tra i senzatetto e gli ubriachi che si addormentano all’aperto. In Ucraina, dove le temperature si aggirano ovunque attorno ai -30 gradi, tra sabato e domenica sono state otto le vittime del gelo portando a 26 il numero totale dei morti per il maltempo. Tra i Paesi più colpiti c’è anche la Polonia. Oltre 20 persone sono state trovate morte per il freddo durante questo fine settimana, portando a 150 il tragico bilancio degli assiderati da inizio inverno. Il record dell’altra notte è stato di -31,5 gradi a Sulejow, nel centro del Paese. Il gelo polare ha raggiunto lo scorso fine settimana anche la Repubblica Ceca con temperature oltre i -20 gradi causando durante il week-end altri cinque morti. Secondo l’agenzia di stampa ceca CKT, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del nuovo, sono almeno 18 gli assiderati in tutto il Paese. In Romania, dove si prevede una settimana di gelo siberiano, la temperatura è scesa sotto i -21 gradi e sono già nove le vittime del freddo. Per far fronte all’aumento dei consumi, la compagnia nazionale Romgaz ha deciso di aumentare del 10% le forniture di gas. In Germania, solo nelle ultime ore, sono quattro i morti per assideramento. Stanotte a causa della neve, sono scrollati i tetti di due impianti ippici facendo tornare l’allarme per lo stato delle strutture sportive. Il 2 gennaio infatti, il carico di neve, aveva sfondato la copertura di un palazzetto del ghiaccio a Bad Reichenhall, in Baviera, provocando 15 morti e 34 feriti. Anche in Grecia c’è allerta per l’arrivo del grande freddo: già ieri ad Atene la temperatura è notevolmente scesa fino a toccare i 5 gradi. Nel Nord del Paese, a Florina, il termometro è già sottozero: -6. In Turchia, soprattutto nel nord e nell’est del Paese, a causa delle abbondanti nevicate, rimangono isolati e privi di energia elettrica più di 3700 villaggi. Ad Ankara il ghiaccio ha provocato un incidente tra due autobus nel quale almeno nove persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite. ADNKRONOS Si era solo lamentata del loro modo di guidare Milano, 23 gen. - (Adnkronos) - Hanno picchiato una vicina che si era lamentata del loro modo di guidare, hanno aggredito i parenti della donna che erano corsi in suo aiuto, hanno infranto dei vetri con un lancio di sassi e infine hanno aizzato il loro pitbull contro tutti compresi i carabinieri che poi li hanno arrestati. Cosi’ due giovani calabresi sono finiti in manette ieri nel tardo pomeriggio a Villa D’Alme (Bergamo). I due uomini, 27 e 25 anni, da poco piu’ di un mese residenti in zona, sono stati rimproverati dalla donna per come guidavano nel cortile dello stabile. Per tutta risposta, scesi dall’auto, i due hanno tirato un sasso alla finestra della signora e poi l’hanno malmenata. LA REPUBBLICA.IT Il marchio è stato associato per più di 35 anni ad alcuni dei più celebri team e vetture nel mondo delle corse automobilistiche Ricordate Martini Racing, uno dei marchi più famosi nel mondo delle sponsorizzazioni sportive? Oggi ritorna in Formula Uno. Dalla porta principale visto che diventa partner ufficiale della Scuderia Ferrari. (*) Nota: è straordinario! Così quest’anno vedremo la Formula 1 promuovere, sponsor Fisichella, la “Drive Beer”, la birra alcolica per guidare e CONTEMPORANEAMENTE, sponsor Ferrari, il “don’t Drink and Drive”, ovvero non bere alcolici se devi guidare. Una comunicazione ubriacante. LIBERO.IT http://canali.libero.it/salute/neurologia.php?esp=n_396neurologia.php Neurologia In Italia ogni giorno si contano due morti ogni 100 incidenti e il rapporto sale a 7 ogni 100 tra il sabato notte e l’alba di domenica, in coincidenza con l’uscita dalle discoteche. E l’alcool è una delle principali cause di questi decessi che sgomentano non solo per quanto riguarda il nostro Paese dal momento che in Europa gli incidenti stradali provocano 127.000 vittime l’anno,350 morti al giorno. E’ come se annualmente l’intera popolazione di una città europea di medie dimensioni rimanesse uccisa. Non c’è dubbio: troppo alcool nel corpo dei giovani al volante. Servizi Medici Aziendali (*) Nota: l’accostamento tra questo articolo e il successivo è puramente… voluto. WINENEWS.IT UN’ORIGINALE ETICHETTA DI VINO? IL TRACCIATO DI UN BAMBINO ANCORA NELLA PANCIA DELLA MAMMA. L’IDEA E’ DELLA CANTINA GIOVANNA TANTINI DI OLIOSI (VERONA) Il vino si chiama Ettore, come il suo primo figlio. E fin qui niente di strano, perché di produttori che dedicano bottiglie ai propri figli ce ne sono a decine. Più originale invece l’etichetta, che riporta il tracciato del cuore del bambino quando ancora era nella pancia della sua mamma, Giovanna Tantini. Una vignaiola che ha fondato la sua azienda agricola (www.giovannatantini.it) a Oliosi (Verona) dopo aver messo da parte la laurea in giurisprudenza, per riscoprire la passione per la terra. ASAPS.IT PIRATI DELLA STRADA, GIORNATA CAMPALE. (ASAPS) – Per alcuni giorni il nostro osservatorio sulla pirateria è rimasto intonso. Poi, come spesso succede, “parte la bambola”. Un ruolo decisivo nel rintraccio di chi ha ucciso e poi è puntualmente sparito sgommando a tutta velocità lasciando sangue di altri sull’asfalto, l’hanno giocato i Carabinieri. Quelli della Stazione di Papigno (Terni), hanno identificato il pirata che lo scorso 9 gennaio aveva tamponato violentemente un’altra auto, il cui conducente era rimasto seriamente ferito, dandosi poi alla fuga. Grazie ad alcuni testimoni, che avevano annotato alcune cifre della targa, i militari sono arrivati ad un ternano di 29 anni, pregiudicato, che si trovava alla guida di una Punto e che aveva la patente sospesa per un altro incidente stradale. La sua auto era in una carrozzeria, per far sparire le tracce dell’accaduto. A Gallarate, invece, la caccia al pirata è durata poche ore. Le indagini erano partite dai rilievi di un terribile investimento: un giovane rumeno di 35 anni era sceso dalla propria auto alle 7 del mattino, quando un’auto lo ha centrato, facendolo finire sull’alta corsia, dove il suo corpo è stato straziato da altri due veicoli. Questi si sono fermati, ma non il primo, che è sparito a tutta velocità. L’uomo è stato ricoverato in ospedale, ma alle 15 del pomeriggio è deceduto senza nemmeno riprendere conoscenza. La Polizia Municipale è intervenuta sul posto, ed anche qui il contributo di alcuni testimoni si è rivelato decisivo. La Lancia che lo ha colpito per primo era condotta da un 57enne, che non aveva alcuna intenzione di farsi prendere. Appena poche ore dopo, infatti, il pirata aveva portato il veicolo in officina, dove è stato sequestrato, mentre il proprietario denunciato a piede libero. Gli stessi Vigili Urbani hanno identificato un terzo pirata a Milano, dove una ragazza di 25 anni, in sella al motorino, era stata investita all’alba da una Polo subito fuggita. Un passante ha poi raccontato tutto agli agenti, che lo hanno bloccato poco dopo, al termine di un inseguimento. Al volante c’era un dominicano di 38 anni, ubriaco fradicio (3 g/l contro il limite di 0,5) e per di più munito di una patente contraffatta, compilata su uno stampato rubato in bianco, che è stato arrestato. La ragazza se la caverà in 10 giorni. (ASAPS) CORRIERE DELLA SERA (Cronaca Milano) Investimento e fuga anche in via Santa Sofia. Il pirata inseguito e segnalato ai vigili: preso. Una ragazza di 25 anni ferita e un uomo di 36 ucciso. Investiti ieri mattina, tra le 5.30 e le 7, da due automobilisti che non si sono fermati a soccorrerli. I pirati della strada, però, sono stati identificati dai vigili del Nucleo radiomobile. Fondamentale, l’intervento di due testimoni. Il primo ha assistito all’investimento della ragazza che viaggiava in scooter, alle 5.45, in via Santa Sofia, all’angolo con corso di Porta Romana, e si è messo all’inseguimento dell’auto pirata. È stato lui a chiamare «in diretta» la centrale operativa dei vigili che hanno intercettato la Volkswagen Polo guidata da Victor B.L., un dominicano di 38 anni, in piazza Diaz. L’uomo era ubriaco: l’alcool-test ha rilevato un tasso cinque volte superiore a quello previsto dalla legge. Il dominicano, inoltre, aveva una patente italiana rubata. L’investitore è stato denunciato per lesioni colpose, omissione di soccorso, uso di atto falso e guida in stato di ebbrezza. La ragazza è stata medicata al Policlinico e dimessa con 10 giorni di prognosi. Il fatto più grave, invece, è accaduto alle 7 in via Gallarate. Aurel Catrina, un romeno di 36 anni, che viveva nel campo nomadi di via Triboniano, ha parcheggiato l’auto e ha attraversato per andare in tabaccheria ma è stato travolto da una Lancia Zeta che ha proseguito la sua corsa. L’urto violento ha sbalzato il romeno sulla corsia opposta, dove è stato investito da una Opel Agila e poi da un autocarro. Ruggiero Corcella IL GAZZETTINO (Treviso) Lo scorso anno i decessi sono stati 23, mentre dal 2003 non si era più superata la soglia dei dieci lutti Vittorio Veneto - Il 2005 è stato un anno orribile per la casistica degli incidenti mortali rilevati dagli agenti del comando vittoriese della Polizia Stradale, più che raddoppiati rispetto agli anni precedenti: sulle strade della Marca, non solo del vittoriese, le vittime nel 2005 sono state 23 in 21 incidenti stradali contro le 10 del 2003 e 2004. Solo nello scorso mese di dicembre gli agenti della Polstrada vittoriese hanno dovuto registrare ben 6 morti in 5 incidenti. Meno sinistri complessivamente, 343 contro i 369 del 2004, è vero, secondo un trend che continua da qualche anno, ma quelli accaduti nel 2005 sono stati decisamente più gravi. «Un picco che non ci aspettavamo, anche se abbiamo constatato mese dopo mese che la situazione si presentava peggiorativa - ammette l’ispettore capo Michele Cursio, comandante della stazione vittoriese -. Speriamo sia stato un anno eccezionale in senso negativo, ma c’è da rilevare che gli incidenti sono avvenuti un po’ ovunque, nella zona di nostra competenza». Una zona che sostanzialmente va molto oltre il vittoriese ed il coneglianese: una pattuglia ha competenza praticamente su tutta l’area provinciale. Visto l’alto numero di vittime della strada rilevato, la Polstrada non nasconde che in realtà la vera piaga rimane la guida in stato di ebbrezza. L’abbassamento della percentuale alcolemica come da normativa europea anzichè debellare il malvezzo, che si accompagna quasi sempre all’eccesso di velocità, paradossalmente lo ha aumentato. «Nelle giustificazioni di coloro che vengono pizzicati con l’art. 186 (che è penale, ndr) c’è una sorta di arrendevolezza dannosa - sostengono al comando -. Dicono che il limite di 0,50 (prima era 0,80) viene subito raggiunto, e quindi tanto vale bere qualcosa di più (*). Ma se vengono fermati non sanno che trafila comporta riavere la patente, da un mese di sospensione, e quanto sborsare per la condanna. Senza contare i punti levati dalla patente e che le revisioni poi andranno fatte ogni due anni". Sono sempre numerose, anche se in leggero calo, le patenti ritirate per eccesso di velocità (oltre al limite di 40 chilometri orari) e per guida in stato di ebbrezza. Dalle 255 nel 2004 alle 239 dello scorso anno, delle quali ben 159 di automobilisti trovati alticci alla guida. Oltre a 92 carte di circolazione. Con un organico da anni al minimo vitale, e passato da 8 a 17 effettivi, comandante compreso la Polstrada vittoriese è riuscita a produrre una mole di lavoro notevole: con circa due pattuglie al giorno di media sulle strade della Sinistra Piave e della Provincia, per prevenire e reprimere le infrazioni al codice della strada sono state verbalizzate 2950 contravvenzioni. Fulvio Fioretti (*) Nota: sono convinto che l’abbassamento del limite legale dell’alcolemia sia stato utilissimo a ridurre il problema della guida in stato di ebbrezza, e che oggi, complessivamente, gli italiani prima di guidare bevano meno di prima. IL MESSAGGERO (Marche) San Benedetto Vita a precipizio, quella di Ciampi narrata dalla Scerman di ROSSELLA LUCIANI Il PRIMO ospite del 2006 agli appuntamenti culturali del Barcode di San Benedetto è una giovane scrittrice emiliana, Gisela Scerman . (*) Nota: in realtà l’alcolismo è trasversalmente presente in tutte le canzoni scritte da Piero Ciampi negli ultimi anni di vita. Sono personalmente convinto che sarebbe bello se chi si occupa di alcolismo conoscesse le opere di questo artista straordinario, a mio parere il più grande, poetico, “raccontatore” dell’alcol e dei problemi alcolcorrelati che sia vissuto nel nostro paese. IL MESSAGGERO (Ancona) Telefonate a raffica al 118: denunciata Ubriaca, telefona a raffica al 118 dicendo che la vicina sta male. Gli operatori corrono, ma scoprono che la donna è in ottima salute. E’ successo domenica pomeriggio ad Agugiano. Le chiamate sotto effetto dei fumi dell’alcol sono costate care a P.P. di 49 anni, denunciata dai carabinieri per procurato allarme. Il servizio 118 è infatti pubblico e tutte le telefonate vengono registrate. Così è stato possibile identificare la “telefonista”. REUTERS.IT Usa, getta sua gamba artificiale contro poliziotto, arrestato PORTLAND, Oregon (Reuters) - Un uomo residente nell’Oregon ha gettato entrambe le sue gambe artificiali contro un poliziotto a cavallo, colpendolo con una di esse, perché il figlio era stato arrestato in quanto sospettato di guidare in stato di ebbrezza. IL MESSAGGERO (Ancona) Fermato dai CC «Mi avete picchiato» Inseguito e bloccato, urla ai carabinieri: «Se mi denunciate, dico che mi avete picchiato». I militari, che volevano sottoporre M.D., 28enne falconarese, al test dell’etilometro, hanno voluto evitare qualsiasi guaio. Accompagnato il giovane al pronto soccorso, lo hanno fatto visitare dai medici per dimostrare che sul corpo non aveva nessuna lesione. Quindi lo hanno denunciato davvero, per minacce e guida in stato di ebbrezza. IL MATTINO Lettere Ma cosa sta succedendo e che cos’è questa "movida"? Per capirlo suggerirei di vivere una notte a Chiaia. La serata inizia intorno alle 22 quando un numero di auto incredibile cerca un parcheggio che non esiste. A nulla servono i calcoli e il cambio continuo delle strisce azzurre secondo un rituale che ricorda il gioco delle tre tavolette. E via dunque al parcheggio sui marciapiedi, sulle fermate degli autobus, negli incroci, sulle strisce pedonali. Il "popolo della notte" sa che ogni illegalità rimarrà impunita. Dopo aver parcheggiato ci si riversa all’interno, ma soprattutto all’esterno dei locali. Assembramenti, urla per tutta la notte, rifiuti di ogni genere, urina, e spesso risse. I residenti hanno dovuto organizzare una strategia di difesa. Nei fine settimana si cerca di non uscire di casa; se proprio si deve, si esce a piedi o in taxi o trasporto pubblico. Ma non si può prevedere tutto. Un malore di un familiare, un impegno di lavoro, un ritardo possono determinare la necessità di attraversare la "movida" in auto. Tutto è fermo. I mezzi di soccorso non possono passare, i passi carrabili sono ostruiti. Guai a perdere la calma, se si cerca di forzare il blocco, la maleducazione, unita ad alcol o droghe, può diventare causa di pestaggi. Ecco questa è la "movida". Purtroppo non è divertimento, ma illegalità, caos, pericolo. Quale cultura, quale città internazionale? I turisti o scappano o hanno di che raccontare, deridendoci, quando tornano a casa. Mi auguro che nei tavoli istituzionali si ponga la legalità al centro di qualunque tipo di accordo. Anzi suggerirei di porre sul tavolo i codici civile e penale perché un buon ricordo delle leggi fa bene a noi tutti. Ma se poniamo anche un testo di buone maniere da divulgare e insegnare, magari anche a scuola, faremo il tavolo migliore per tutti. Lo scrivente fa parte del comitato di Santa Teresa a Chiaia. Il Corso è al limite dell’agibilità Salvatore Capobianco - NAPOLI IL GIORNALE DI VICENZA Condannati marocchino e trentino (ca. b.) Dodici giorni di arresto e 260 euro di ammenda con la sospensione della patente per due mesi per guida in stato di ebbrezza. Questa la condanna nei confronti di Aziz Mouhibi, 40 anni, marocchino, domiciliato a San Zenone. Il 6 luglio di tre anni fa, l’immigrato venne sorpreso a Mussolente alticcio alla guida di un auto. Ieri il processo con la trasmissione degli atti al Prefetto di Vicenza per il provvedimento di espulsione. L’ARENA di Verona Grande rilievo sulla stampa austriaca per il ritrovamento Grande rilievo ieri sulla stampa austriaca per il ritrovamento della «Saliera» di Benvenuto Cellini e in particolare sulla figura del presunto ladro, che in un colpo spettacolare aveva rubato l’11 maggio del 2003 la celeberrima sculturina d’oro rinascimentale dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. L’ARENA di Verona «Se si blocca il traffico bisogna aumentare le corse degli autobus pubblici»
(*) Nota: è interessante vedere che, quando si parla di alcol (ma forse non solo in questo caso) le persone più evidentemente disinformate chiedono maggiore informazione… per gli altri. IL SECOLO XIX Il sommelier del G8 parla ancora di vini ai telespettatori Tg5 Antonello Maietta a "Gusto” Sbarcheranno oggi al Castello Doria di Portovenere le telecamere di "Gusto", il rotocalco enogastronomico in onda tutti i giorni al termine del Tg5, per la registrazione di una puntata speciale dedicata ai vini e alle specialità della cucina ligure. A condurre la rubrica sarà Antonello Maietta, sommelier professionista, membro della giunta esecutiva dell’Ais, l’Associazione italiana sommelier, e collaboratore di "Gusto" da quattro anni. Isabella Conte CORRIERE DI COMO Como ha tolto dalla strada 124 senza tetto Ospiti fissi e presenze temporanee, legate a situazioni di emergenza. Complessivamente, ben 124 persone che in un anno sono state letteralmente tolte dalla strada grazie al cosiddetto ’Drop-In’ di viale Innocenzo, un progetto promosso dalla Lila (Lega Italiana per la Lotta all’Aids) in collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Como e la comunità ’Il Gabbiano’. Anna Campaniello CORRIERE ROMAGNA (Rimini) Ubriachi scarcerati RICCIONE - Il giudice per l’udienza preliminare Giacomo Gasparini ha convalidato ieri l’arresto dei due operai sudamericani in trasferta dall’Umbria - un peruviano di 27 anni e un ecuadoriano di 23, residenti a Perugia - finiti in manette nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale di Riccione con l’accusa di violenza e lesioni a pubblico ufficiale, interruzione di servizio di pubblica necessità.Il giudice al termine dell’udienza ha scarcerato i due, difesi dall’avvocato Pasquale Delli Paoli, e disposto per loro il solo obbligo di dimora nel comune di residenza. Alterati dall’alcol, con le loro escandescenze avevano gettato nel panico operatori e pazienti del pronto soccorso dell’ospedale. L’episodio si è verificato verso le tre di notte. I due stranieri avevano progettato di trascorrere la serata nei locali della Perla. Prima sono stati allontanati dal Pepenero e, sotto i fumi dell’alcol, sono finiti lunghi distesi in terra sulle scale del locale, tanto da doversi trasferire, per le medicazioni, al Ceccarini. Qui uno dei due aveva dato il via alle violenze aggredendo un infermiere: “Ero ubriaco e lui, nell’esaminare la mano infortunata, mi aveva fatto male”. IL GAZZETTINO (Belluno) Prosegue il braccio di ferro generazionale tra chi ha voglia di divertirsi e chi invece preferisce il riposo. Firme contro i bagordi notturni PIEVE - Ancora una raccolta firme a Pieve contro l’indecoro e l’inciviltà che animano le notti della cittadina dopo l’apertura di un locale in via Nazionale. La protesta si sposta da un angolo all’altro del centro storico della patria natale del pittore Tiziano ma i contenuti non cambiano. Stanchi di notti insonni a causa delle grida di giovani forse un po’ "alticci", di risse a cielo aperto, sgommate di automobili e gare di velocità che si protraggono a volte fino all’alba, cinque, sei del mattino, i cittadini insorgono.In via Nazionale, e soprattutto i residenti del condominio in cui ha trovato spazio da poche settimane il nuovo ritrovo per giovani del centro di Pieve, non ne possono più ed è partita una dura petizione contro gli eccessi. Al di là del rumore che si crea quando, a tarda notte, i giovani escono dal locale e si lasciano andare alzando il volume della voce oltre i limiti del tollerabile, i disagi patiti dalla popolazione che frequenta e opera in via Nazionale si spingono oltre. In particolare ad arrecare pericolo sarebbero le auto posteggiate lungo il marciapiede, fino a ridosso della già stretta curva dell’Albergo Cavallino, cosa che costringe i pedoni e soprattutto le mamme con i passeggini e carrozzine a spostarsi e transitare sulla statale. Ancor meno piacevoli i rigurgiti lasciati sui marciapiedi che costringono a fastidiose pulite mattutine sia gli operatori ecologici che i privati. E se è bastato protrarre la musica di poco oltre la mezzanotte, quest’estate, per scatenare le proteste dei residenti che hanno lamentato il mancato riposo in Piazza Tiziano, in via Na Mercoledì, 25 Gennaio 2006
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