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Notizie brevi 29/11/2004

"Con l’alcol cambia tutto"Una grande campagna contro l’ebbrezza. Intanto dal 1° gennaio cambia il limite ammesso e si uniforma a 0,5 g/l come in molti Paesi Ue. Scattano i controlli cosiddetti "ingiustificati" La confederazione punta a "imporre"un limite psicologico "Al volante, non più di un bicchiere"

Svizzera
"Con l’alcol cambia tutto"Una grande campagna contro l’ebbrezza.
Intanto dal 1° gennaio cambia il limite ammesso e si uniforma a 0,5 g/l come in molti Paesi Ue. Scattano i controlli cosiddetti "ingiustificati"
La confederazione punta a "imporre"un limite psicologico "Al volante, non più di un bicchiere"

di Lorenzo Borselli

La Svizzera, centro d’Europa fuori dall’Unione, si allinea al resto dei paesi che l’hanno sempre circondata senza influenzarla più di tanto. Parliamo del limite alcolemico, che nella confederazione era rimasto fermo al vecchio limite di 0,8 g/l. Un gap al quale, paradossalmente, chiedevano l’adeguamento gli svizzeri stessi, consapevoli dell’importanza di non perdere il tradizionale primato su temi come quello della sicurezza stradale.
E per entrare in questa nuova dimensione della prevenzione degli incidenti stradali, la in Svizzera è stata predisposta una campagna mediatica davvero senza precedenti, voluta con forza dall’UPI, l’Ufficio Svizzero per la Prevenzione degli Infortuni, al quale rivolgiamo spesso le nostre attenzioni, e dall’USTRA, letteralmente Ufficio Strade e Autostrade, ma più semplicemente il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Lo slogan è davvero d’effetto, ma non è solo una questione di facciata, e vediamo perché: "Al volante, non più di un bicchiere", dicono le didascalie sotto le gigantografie che già campeggiano nel paese dei cantoni, che rivede con un certo ritardo – ma con grande impegno – il limite massimo consentito per non incorrere in sanzioni per guida in stato di ebbrezza.
Dal primo gennaio del prossimo anno, infatti, il tasso alcolemico massimo di chi si trova alla guida di un qualsiasi veicolo, non potrà superare la soglia dello 0,5 per mille, esattamente come in Italia e nella maggior parte dei paesi europei.
Per entrare nella testa degli elvetici, lo slogan prevede anche un seguito: 0,5 per mille significa, non più di un bicchiere.
Prima che le malelingue ribattano, è doveroso precisare che un bicchiere di rosso non implica il superamento del limite fissato dalla legge, ma la novità della campagna mediatica svizzera è proprio questa: l’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni ha deciso infatti di puntare sulla condivisione della norma, insinuando nella testa dei cittadini un limite psicologico oltre il quale non spingersi mai, sia per non incorrere nelle sanzioni previste ed applicate dalla severa polizia cantonale, sia per la pericolosità che la semplice assunzione di alcolici comporta per i conducenti.
C’è insomma un imperativo, da parte dell’Upi, ed è quello di imprimere e radicare nei conducenti elvetici, il nuovo limite imposto.
Per fare questo, la campagna punta a "imporre" un limite psicologico, appunto: la regola di non bere più di un bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica, sottintendendo che se la consumazione di una normalissima birra media, da 3 decilitri, mantiene il bevitore nella regola, una seconda bevuta potrebbe già portare il bevitore a oltrepassare i limiti fissati dalla legge, e quindi a violarla: una simile infrazione, se accertata, costerebbe al trasgressore il ritiro della patente e una dura sessione di ripetizione degli esami.
"Con l’alcol cambia tutto", recita uno degli slogan della campagna, che ribadisce come già a partire dallo 0,3 per mille, sensi come la vista, o atti normali come la concentrazione, la reazione e la coordinazione dei movimenti siano fortemente condizionati e ridotti; cresce semmai l’interesse per il rischio, spesso insieme a presunzione, euforia e negligenza.
La campagna informativa è stata ideata in stretta collaborazione con l’Ufficio federale della sanità pubblica, e sarà integrata dalla consueta e intransigente presenza della Polizia Stradale sulle strade cantonali. La norma è stata rivisitata in parte anche sulle procedure di accertamento, che da ora in avanti potranno essere messe in atto anche in assenza di segni di ebbrezza: si tratta di controlli che in Svizzera vengono definiti "ingiustificati", in quanto gli agenti che decideranno di operarli non dovranno riscontrare i classici segni dell’ebbrezza, come l’alito vinoso, il linguaggio sconnesso e scoordinato, l’equilibrio precario o semplicemente lo sguardo avvinazzato.
Con l’abbassamento del tasso massimo tollerato di alcol nel sangue, il governo federale – che ha posto il quesito ad un pool di esperti – si propone di migliorare ulteriormente la sicurezza stradale, che in Svizzera gode già di buona salute non solo rispetto all’Italia, ma anche agli altri paesi confinanti.
Del resto, ai piani alti dell’USTRA e dell’UPI, nessuno improvvisa niente: il giro di vite è stato autorizzato solo quando l’analisi compiuta dei dati disponibili, confrontati a quelli di altri paesi che hanno già operato in passato la riduzione del limite massimo alcolemico – tra cui si dice vi sia anche l’Italia – ha dimostrato che con le nuove disposizioni, si risparmieranno almeno 48 vittime all’anno e 320 feriti gravi: un risultato incredibile, se si pensa che il tutta la Svizzera – nell’arco di un anno – ci sono la metà delle vittime dell’Emilia Romagna: pur senza appartenere all’Unione, dunque, la Svizzera potrebbe essere il primo paese mitteleuropeo a raggiungere il risultato auspicato dall’Unione Europea di dimezzare la mortalità entro il 2010.
A partire dalla prossima settimana cominceranno le affissioni dei manifesti e la messa in onda di spot sui principali canali radio e televisivi elvetici, che ricorderanno anche la severità delle divise sull’argomento: se per l’etilometro non saranno necessari segni premonitori, al minimo segnale assunzione di droghe o medicinali, gli agenti potranno ricorrere al Rapiscan e costringere i conducenti a sottoporsi a test del sangue, visita medica o ad analisi tossicologica..

 



di Lorenzo Borselli

Svizzera
Lunedì, 29 Novembre 2004
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