Svizzera: partito il progetto di realizzare tunnel sotterranei per il trasporto merci
da uominietrasporti.it
Su una cosa bisogna essere onesti: gli Svizzeri quando si mettono in mente di fare qualcosa, vanno avanti come martelli pneumatici. Il trasporto merci su gomma, per esempio, per loro è come il fumo negli occhi. Non a caso hanno inserito la diversificazione modale perfino in Costituzione e sostengono tutti i progetti che hanno come finalità quello di renderlo il meno impattante possibile. Quello che si sta facendo strada attualmente si chiama Cargo sotterraneo, il cui nome è tutto un programma: una rete di collegamenti sotterranei, da Ginevra a San Gallo e da Basilea e Lucerna, in cui le merci viaggiano su veicoli o meglio ancora carrelli autonomi a ciclo continuo, 24 ore su 24, a una profondità di 50 metri sottoterra. Il suo scopo è di ridurre del 30% il trasporto merci all’interno delle città e del 40% i trasporti merci su strada.
L’idea era venuta a un gruppo di imprenditori privati che avevano presentato il progetto alla Federazione Elvetica. E questa, per poter andare avanti, aveva dato alla società un obiettivo preciso: quello di raccogliere intorno al progetto anche investitori privati. Ebbene, oggi Cargo sotterraneo ha messo in cassa i primi 100 milioni di franchi necessari per il primo collegamento (fra Härkingen-SO/Niederbipp BE e Zurigo, che comunque costerà 3,5 miliardi di franchi) e ha presentato il calendario delle prossime tappe di sviluppo del progetto. Il primo step sarà entro il 2030 realizzare lungo questa direttrice un sistema logistico digitale, una sorta di lunga striscia su cui far scorrere bancali e pacchi. L’ultimo è previsto per il 2045 quando, tramite un investimento complessivo di 33 miliardi, il sistema dovrebbe entrare definitivamente a regime lungo tutti i collegamenti.
A questo punto, però, sulla base di questo progetto e dei vari step bisognerà trovare il sostegno pubblico e a questo scopo bisognerà approvare una legge del Parlamento, dopo essere passati però prima da una consultazione popolare.
Nel frattempo alla società si sono avvicinate realtà di vari settori, come Mobiliare, Helvetia, Coop e Migros, che hanno messo sul piatto i primi 22,5 milioni di franchi. Realtà che peraltro, insieme anche alla Banca cantonale di Zurigo, la Posta e Swisscom, rilanceranno la partecipazione quando la questione avrà l’avallo normativo. Chi invece non ha avuto dubbi a entrare nel progetto è il gruppo cinese Dagong Global, interessato anche per capire come funzionerà il progetto ed eventualmente esportarlo anche verso Oriente.