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GLI AMICI DELLA POLIZIA STRADALE | |
ROMA - Il patentino ha fatto
un gran bene ai ragazzi. Un po’ merito dei corsi nelle scuole, un po’ dei
controlli nelle strade, fatto sta che i ragazzi sulle due ruote si
comportano meglio. «Sono decisamente più responsabili che in passato,
hanno più coscienza dei rischi che corrono e la percezione di essere più
sorvegliati. Insomma, i ragazzi hanno capito che la ricreazione sulla
strada è finita», per Giordano Biserni, presidente dell’Asaps,
l’associazione dei sostenitori della polizia stradale, il patentino ha
fatto maturare i giovani centauri. «Noi stessi siamo rimasti sorpresi
della reazione dei ragazzi rispetto alle novità degli ultimi mesi: in
pochi sono fuggiti ai controlli di polizia e vigili, la maggior parte di
chi non aveva il documento ha lasciato il cinquantino a casa». Ben venga
la proposta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lunardi di
estendere il sistema dei punti anche al patentino, i ragazzi che
collezionano troppe infrazioni restano a piedi, proprio come grandi. «E
si potrebbe anche fare di più: il patentino può essere considerato una
specie di prova per la patente. La nostra idea è che per quelli che hanno
ricevuto un certo numero di sanzioni, e dunque perso un po’ di punti sul
documento per la guida dei ciclomotori, sia previsto un ritardo nel
rilascio della patente per l’auto. Non potranno insomma chiederla subito,
ma dovranno aspettare un po’». Una piccola punizione per gli
indisciplinati. | |