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Notizie brevi 29/11/2004

Roma - «Ma con il patentino sono diventati più responsabili» Biserni (Asaps): ora i ragazzi si sentono più sorvegliati che in passato, le regole non sono più un optional

da "Il Messaggero" del 26 novembre 2004

GLI AMICI DELLA POLIZIA STRADALE
«Ma con il patentino sono diventati più responsabili» 
Biserni (Asaps): ora i ragazzi si sentono più sorvegliati che in passato, le regole non sono più un optional
di MARIA LOMBARDI

ROMA - Il patentino ha fatto un gran bene ai ragazzi. Un po’ merito dei corsi nelle scuole, un po’ dei controlli nelle strade, fatto sta che i ragazzi sulle due ruote si comportano meglio. «Sono decisamente più responsabili che in passato, hanno più coscienza dei rischi che corrono e la percezione di essere più sorvegliati. Insomma, i ragazzi hanno capito che la ricreazione sulla strada è finita», per Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione dei sostenitori della polizia stradale, il patentino ha fatto maturare i giovani centauri. «Noi stessi siamo rimasti sorpresi della reazione dei ragazzi rispetto alle novità degli ultimi mesi: in pochi sono fuggiti ai controlli di polizia e vigili, la maggior parte di chi non aveva il documento ha lasciato il cinquantino a casa». Ben venga la proposta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lunardi di estendere il sistema dei punti anche al patentino, i ragazzi che collezionano troppe infrazioni restano a piedi, proprio come grandi. «E si potrebbe anche fare di più: il patentino può essere considerato una specie di prova per la patente. La nostra idea è che per quelli che hanno ricevuto un certo numero di sanzioni, e dunque perso un po’ di punti sul documento per la guida dei ciclomotori, sia previsto un ritardo nel rilascio della patente per l’auto. Non potranno insomma chiederla subito, ma dovranno aspettare un po’». Una piccola punizione per gli indisciplinati.
Finora oltre 550mila ragazzi hanno ottenuto il documento obbligatorio per la guida dei ciclomotori, in trecentomila non hanno però superato gli esami. «La percentuale di quanti non conoscono la segnaletica è ancora alta, ci vorranno un paio d’anni perché la maggioranza dei ragazzi acquisisca norme di comportamento corretto», sostiene Giorgio Resta, segretario nazionale dell’associazione autoscuole. «I corsi nelle scuole hanno contribuito moltissimo a modificare l’atteggiamento dei minorenni. Durante le lezioni abbiamo avuto modo di constatare che tantissimi non rispettavano le regole perché non le conoscevano: non sapevano che col rosso è vietato passare o che sul marciapiede non si può andare. Siccome lo vedevano fare a tutti, erano convinti che quei comportamenti erano regolari. Adesso sanno che non è così».



 
Lunedì, 29 Novembre 2004
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