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di:
DANTE BIGI
casa editrice: EGAF EDIZIONI SRL - FORLI’
anno / edizione: OTT. 2004 / I
parti principali:
- SICUREZZA DEL VEICOLO E INCIDENTI
- SICUREZZA PASSIVA IN GENERALE
- SICUREZZA PASSIVA NEGLI URTI
- SICUREZZA PASSIVA IN ROLLOVER
- NORMATIVE INTERNAZIONALI E RESISTENZA DEI SEDILI
- LE LESIONI DA COLPO DI FRUSTA
pagine: 206
misure: cm.16,00 x cm.24,00 e taglio cm1,00
codice: ISBN 88-8482-100-2
prezzo di copertina: euro € 21,00
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Presentazione
dell’opera
In
un vecchio testo del Marcon, l’autore evidenziò il clamore
che a fine secolo (’800) suscitò uno dei primi sinistri stradali
mortali: quasi a comprendere che l’ebbrezza della "velocità"
e della "comodità" del viaggio meccanizzato sottendeva
il grave rischio per l’incolumità e la vita delle persone.
Non posso poi non pensare a quando, ancora ragazzo, sentivo mio
padre raccontare dei vecchi lamieroni che foderavano le robuste
auto "di un tempo"; quando quelle di allora, erano facilmente
attaccabili dalla ruggine se non deformabili.
Chiissà che cosa direbbe oggi, mio padre automobilista, se
poggiasse la sua mano sul cofano di una moderna autovettura!
Eppure, si è soliti raggiungere luoghi di sinistri ed osservare
lamiere contorte entro le quali si ritiene — ahimé,
non sempre a torto — che vi possa giacere il corpo deformato,
se non mutilato di qualche malcapitato. Gli incidenti sono sempre
più numerosi, ma sembra che i morti tendono a diminuire,
ma non certo i feriti.
Insomma, i veicoli sono sempre più sicuri; se non fosse che
i rispettivi conducenti, ammalati di una sorta di eccesso di sicurezza
e di rambismo alla guida — anche delle piccole "schegge"
di utilitarie — non hanno sufficiente amor di se stessi e rispetto
per gli altri, per evitare di sottoporre a quotidiani test i requisiti
di sicurezza passiva dell’autoveicolo.
Di questo si tratta in questo volume e non di altro: certamente,
non di poca cosa.
Grazie ad un’esperienza professionale ventennale, sono qui racchiusi
i principi che governano il connubio esistente tra scienza medica
ed ingegneristica (sia nel campo della meccanica, che dell’elettronica,
giacché non v’è veicolo moderno non computerizzato),
mediante il quale è messo alla luce il sistema della sicurezza
passiva dei veicoli.
Non c’entra qui l’uomo, con le sue scelte più o meno oculate,
quando non sono azzardate; non c’entrano le decisioni cogenti della
disciplina del traffico.
E’ qui presente un modo quasi impercettibile di concepire il veicolo
come una sorta di "sacco amniotico" dove è custodito,
anche a sua insaputa, il conducente ed i passeggeri dei veicoli.
Chi di noi si sofferma a riflettere sulle conseguenze degli urti?
quali lesioni possono essere procurate al corpo umano e in quali
modi possono essere invece evitate e sono evitate?
Curiosità queste, che dovrebbero divenire scienza e conoscenza
di chi ricostruisce, durante l’indagine infortunistica, il sinistro
stradale.
Dunque, un volume che per quanto può apparire dedicato ai
ricostruttori dei sinistri stradali e comunque a coloro i quali
trattano direttamente il sinistro e le sue cause di danno a cose
e/o persone; non è dedicato, ma, certamente consigliato a
coloro i quali forniscono — o dovrebbero fornire — gli
elementi di base per addivenire a risultati più confacenti
la verità dei fatti.
Elementi di studio e di risultato di studio che, sulla base delle
conseguenze, possono fornire gli indizi necessari per approfondire
questioni che vanno anche al di là, delle competenze della
polizia stradale, ma che senz’altro completano questo servizio così
importante, in ragione delle somme — talvolta ingenti —
che debbono essere liquidate dalle assicurazioni o delle pene che
sono applicate in conseguenza della consumazione dei delitti di
lesioni ed omicidio colposo.
Quale "addetto ai lavori", quale "manovale della
tecnica inortunistica", sento di dover ringraziare l’Ing. Bigi,
per avere reso disponibile il suo sapere che, come ogni sapere,
generosamente passa e deve passare, di persona in persona
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