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di Ugo Terracciano*
La comunicazione del decesso nei casi di omicidio stradale: gestire il dolore
dei familiari, contenere lo stress post-traumatico dell’operatore di polizia

Il manifesto del Progetto Chirone della Polizia di Stato - Linee guida per l’operato di polizia nell’approccio con le vittime di incidenti stradali e ferroviari

Se c'è un compito ingrato, tra i tanti che competono all'operatore di polizia, quello di comunicare la morte in un sinistro stradale di una persona ai suoi cari è forse il peggiore. La comunicazione del lutto segna una profonda frattura nella storia di vita dei sopravvissuti: genitori, fratelli o coniugi che siano, ricevuta la notizia e realizzata la perdita, tracceranno un solco esistenziale tra il prima e il dopo condizionando ciò che resta da vivere.
Ma anche se solo un po', sia pure in modo subliminare, nemmeno per l'operatore sarà tutto come prima: certo l'emozione negativa passa, ma ogni sofferenza a cui si assiste crea empatia ed esserne il messaggero crea una impercettibile incrinatura nella psiche. Insomma, per dirla con Gabriele Prati, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna, che su questi temi ha condotto una approfondita ricerca, gli effetti della comunicazione del decesso si ripercuotono anche sull’operatore...

>LEGGI L'ARTICOLO

da il Centauro n. 208

 


Un importante articolo di Ugo Terracciano su un tema delicato e di coinvolgimento morale. (ASAPS)

Mercoledì, 14 Febbraio 2018
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