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Notizie brevi 22/02/2018

Due condanne in Veneto per estorsione ad autista
da trasportoeuropa.it

I titolari di un'impresa di autotrasporto di Rosà, in provincia di Vicenza, hanno ricevuto una condanna in primo grado di tre anni e quattro mesi per avere costretto un autista violare i tempi di guida.

I fatti contestati nel processo sono avvenuti nel gennaio del 2010, quando Carlo Raimondo e Michela Volpato, che allora erano titolari di un'impresa di autotrasporto di Rosà, imposero al loro autista Mario Logu di guidare il camion oltre i tempi permessi dalla normativa, con la minaccia di licenziamento. Quindi, l'autista sporse denuncia e i due autotrasportatori vennero indagati per estorsione e poi rinviati a processo. Come riferisce il Giornale di Vicenza del 14 febbraio 2018, il processo di primo grado è finito con la condanna dei due imputati a tre anni e quattro mesi di carcere e al risarcimento di 6mila euro. Gli avvocati difensori hanno annunciato ricorso in appello.
Raimondo e Volpato erano apparsi nelle cronache locali quattro anni fa come protagonisti di un'indagine della Guardia di Finanza di Treviso denominata "Bancarotta in famiglia", raccontata da un articolo della Tribuna di Treviso del 22 settembre 2013. L'inchiesta partì dal fallimento di un'azienda di autotrasporto, la Emmebiemme srl, con sede legale a Montebelluna e operativa a Rosà, dichiarata fallita nell'aprile del 2011 dal Tribunale di Treviso, dopo avere accumulato debiti per circa un milione di euro.
Secondo gli inquirenti, i due indagati avrebbero trasferito beni aziendali per due milioni a un'altra impresa, sempre riconducibile a loro. Ciò ha portato i Finanziari a configurare il reato di bancarotta fraudolenta. Inoltre, secondo gli inquirenti, i due indagati avrebbero causato il fallimento di altre società di autotrasporto dal 2005 in poi.

da trasportoeuropa.it


Ogni tanto viene accertata anche la responsabilità delle ditte. (ASAPS)

Giovedì, 22 Febbraio 2018
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