Bergamo, 24 febbraio 2018 - Denaro, ricariche telefoniche e pieni di benzina, ma anche pranzi e generi di conforto: questa la "moneta di scambio" con cui alcune scuole guida ottenevano la patente per i loro clienti da tre funzionari della motorizzazione civile di Bergamo. L'accusa nei loro confronti è, a vario titolo, di corruzione, concussione, falso e truffa. Uno è finito in carcere, un altro ai domiciliari, mentre il terzo è stato interdetto dai pubblici uffici a tempo indeterminato. Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate questa mattina dalla polizia stradale, nell'ambito dell'operazione "Black Money" coordinata dalla locale procura. 

Per i titolari di nove scuole guida è stato disposto l'obbligo di presentarsi all'autorità giudiziaria. Dalle indagini è emerso che i funzionari, abusando dei loro poteri, avrebbero promosso o bocciato gli esaminandi facendo fare loro percorsi più lunghi o manovre tecnicamente più difficili, oppure ponendo loro domande non previste nel programma d'esame, anche a fine seduta. 

da ilgiorno.it