ANCONA, OPERAZIONE DELLA SQUADRA MOBILE CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA SPECIALIZZATA IN FURTI DI TIR. 9 ARRESTI E 4 RICERCATI. |
(ASAPS) ANCONA – Gli investigatori hanno chiamato l’operazione “TIR-omancino”, per stigmatizzare le modalità operative con cui la banda si era specializzata. In pratica gli arrestati, che negli ultimi mesi hanno fatto incetta di semirimorchi carichi di medicinali, elettrodomestici e computer, agivano individuando i semirimorchi o i rimorchi che trasportavano la merce prediletta. Poi, approfittando delle soste nei pressi dei luoghi di scarico o nelle piazzole dove i camionisti si riposavano, agganciavano i rimorchi e si dileguavano, raggiungendo in tutta fretta luoghi di scarico in cui facevano sparire la merce. Gli inquirenti delle Squadre Mobili di Modena, Ancona e Napoli hanno istituito un gruppo di lavoro, che alla fine ha dato i suoi frutti. Alla fine il Gip di Ancona ha emesso 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 9 delle quali già eseguite, mentre all’arresto sono per ora sfuggiti 4 membri del sodalizio, attivamente ricercati. 8 degli arrestati sono stati catturati a Napoli, dove risultano residenti, mentre un nono elemento è stato rintracciato a Modena, dove risiede da anni. I capi d’accusa sono pesanti: associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato ed alla ricettazione della refurtiva. Il primo segno di attività della banda, era stato rilevato dagli agenti della Questura di Ancona nel giugno 2002, e da allora i colpi si sono succeduti senza soluzione di continuità, a ritmi sempre più serrati. Nel corso delle perquisizioni collaterali agli arresti, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato armi di grosso calibro e veicoli con il numero di telaio abraso, utilizzate per effettuare sopralluoghi e per “pattugliare” le aree industriali monitorate, nella fase propedeutica al compimento materiale dei furti. Nelle abitazioni sono state rinvenute anche carte di circolazione rubate in bianco a Lodi e Agrigento. Gli arrestati, e questo porterà gli inquirenti a supplementi d’indagine, sono tutti afferenti alla criminalità organizzata campana, tra cui il nipote 32enne del defunto Gennaro Licciardi, già capo dello storico clan di Secondigliano. (ASAPS). |