Uber, incidente mortale, bloccato il progetto dell'auto a guida autonoma
"Uber: incidente mortale, sospesi i test delle auto autonome": la notizia sta facendo il giro del mondo e lo stop alla sperimentazione arriva in tutte le città dove sono in corso le prove, ossia Tempe, Pittsburgh, San Francisco e Toronto. Uber da parte sua ha dichiarato che la compagnia "collabora pienamente" con le autorità locali e il Ceo Dara Khosrowshahi ha espresso le condoglianze alla famiglia della donna.
>FOTO - Uber, incidente mortale per l'auto a guida autonoma
E' la seconda volta, ad un anno esatto di distanza, e nello stesso posto, che un'auto di Uber viene coinvolta in un incidente. Nel 2017 non ci furono vittime e la macchina - sempre una Volvo XC90 - non aveva colpe.
La sospensione come dicevamo è legata ad un terribile investimento a Tempe, in Arizona, dove una donna è morta travolta dall'auto di Uber, una XC90. La polizia ha già aperto un'indagine, per ora si sa solo che la macchina stava viaggiando in modalità autonoma, anche se con un pilota-tester a bordo per motivi di sicurezza.
La donna è stata colpita mentre attraversava. Evidentemente l'uomo non è riuscito a prendere in tempo i comandi per evitare il tragico incidente e questo ha fatto scattare l'allarme, con il blocco immediato di tutti i test.
>VIDEO - Uber, incidente mortale: così si svolgono i test dentro alla vettura a guida autonoma
Si realizza così l'incubo di tutte le case automobilistiche, di Google, Waymo, Uber e i grandi player dell'auto a guida autonoma: la macchina impazzita che uccide, senza che l'essere umano - stavolta a bordo - possa impedire la tragedia.
>Anche in Italia al via i test dell'auto a guida autonoma
L'incidente è avvenuto nella notte e si è verificato nel momento peggiore per chi lavora al progetto delle macchine senza pilota: poche settimane fa il governatore dell'Arizona, Doug Ducey, aveva dato il via libera alla circolazione sulle strade pubbliche delle auto condotte dall'intelligenza artificiale, anche senza un tecnico a bordo pronto a prendere i comandi in caso di necessità.
Un via libera che aveva anche scatenato qualche polemica perché, a differenza di quanto avviene in California, le aziende che sperimentano questa tecnologia in Arizona possono oggi provare senza chiedere un permesso specifico. Unica condizione è che siano rispettati gli standard già fissati in termini di sicurezza sia a livello federale che locale.
Il mondo visto dall'auto a guida autonoma
Nel resto del mondo non funziona così: le auto a guida autonoma sono vietate, anche in via sperimentale, e possono circolare solo in circuiti o piste prova chiuse al traffico. Oppure in tratti di strada specifici e con alcuni regole (comunicazione inizio e fine test, tratti interessati, orari di guida, ecc.). Non è un caso che Google abbia realizzato una piccola città per provare queste vetture in liberta.
E in Italia? Da noi è stato appena approvato il regolamento per dare il via libera alle prove ma più che l'incidente in se è lo stop di Uber che rischia di bloccare tutta la sperimentazione dell'auto a guida autonoma: in questi tragici casi l'atteggiamento delle case automobilistiche o delle società che fanno test, è sempre quello di non fermarsi. Andare avanti. E prendere decisioni solo a chiusura di indagini. Stavolta invece è diverso perché il colosso Uber ha subito annullato il progetto, alimentando il sospetto di molti analisti - soprattutto in Usa - che nella tecnologia di auto a guida autonoma ci possa essere una falla.
Spaventa poi l'incredibile accelerazione che ha avuto questo tipo di tecnologia in pochissimo tempo. In un lampo nel mondo delle driveless car sono arrivate microvetture senza sedili (non potranno mai avere un pilota a bordo ma fanno solo commissioni), modelli senza volante o pedali, e poi ancora Taxi e perfino fruttivendoli che chiami con l'App e arrivano sotto casa.
E spaventano anche i risultati dei test condotti a Boston con mezzi robotizzati: senza la giusta regolamentazione si va incontro ad un aumento del traffico.
Certo, le statistiche ci dicono che le macchine condotte dall'intelligenza artificiale attualmente sono di gran lunga più sicure di qualsiasi altra macchina visto che in milioni di chilometri hanno causato pochissimi incidenti (per capirci solo in Italia muoiono 9 persone al giorno sulle strade), ma l'idea che un'auto fantasma diventi incontrollabile ovviamente terrorizza. E rischia di affossare una tecnologia che nasce invece proprio per ridurre a zero la mortalità da incidente stradale.
Fino ad oggi c'erano stati pochissimi incidenti, alcuni avevano anche suscitato ironia (dopo solo un'ora di lancio del servizio un Bus si è schiantato subito su un semirimorchio), ma ora la faccenda si fa terribilmente seria. E il futuro di questa enorme e costosissima sperimentazione appare già a rischio.
di VINCENZO BORGOMEO
da repubblica.it/motori
Ecco, e in questi casi emerge un ulteriore problema, di chi sarebbe la responsabilità penale?
In Italia questi incidenti accadono tutti i giorni... perché piloti automatici ne abbiamo migliaia... sono quelli che non guardano davanti perché guardano il cellulare e l'auto va da sola...
Unica differenza è che qui il singolo la paga in maniera severa, negli Usa nel caso della guida autonoma sarà un team con centinaia di progettisti a risponderne... (ASAPS)