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Notizie brevi 22/03/2018

Maxi frode del carburante, 13 arresti: chi sono gli indagati e il ruolo dell'imprenditore marchigiano

Con un sofisticato sistema, evitavano il pagamento dell'Iva per ottenere illeciti guadagni e tutto partiva da una società in Svizzera che avevano costituito proprio i due principali indagati

Era già agli arresto domiciliari per reati specifici e ora è finito in carcere dopo la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla Procura di Perugia per Giovanni Neroni, il 53enne imprenditore di San Benedetto del Tronto finito nel mirino della Guardia di Finanza insieme ad altri 12 indagati nell’ambito di una maxi frode ed evasione nel commercio del carburante. Le accuse contestate sono  di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale per una colossale evasione di Iva: secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, di 25 milioni di euro. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Perugia, Carla Maria Giangamboni, è stato ricostruito come l’imprenditore Giovanni Neroni, raggiunto dalla misura custodiale del carcere, fosse di fatto il gestore di una società attraverso cui il gruppo avrebbe immesso in Italia, in particolare in Umbria, il carburante in commercio a prezzi fuori mercato. Come? Con un sofisticato sistema, evitavano il pagamento dell'Iva per ottenere illeciti guadagni. In particolare, secondo le indagini della Guardia di Finanza, Neroni, insieme ad un altro indagato, aveva costituto una società in Svizzera che acquistava da raffinerie dislocate in Slovenia e Croazia, per poi rivendere il carburante applicando un margine di guadagno a 8 società con sedi in tutta Italia, intestate a prestanomi. Ma di fatto a loro riconducibili. A quel punto il carburante transitava dall'Est Europa in un deposito fiscale italiano ma, in attesa di arrivare ai destinatari finali, le società cartiera emettevano fatture false di vendita a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto dalla società Svizzera. Così i destinatari finali, gli imprenditori, riuscivano ad applicare un prezzo estremamente concorrenziale.

Gli indagati e le misure cautelari
Una attività complessa, quella portata avanti dalla Finanza in collaborazione con gli uffici Doganali e coordinata dalla procura della Repubblica di Perugia: le fiamme gialle hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare in carcere per: Fabio Russo (nato a Roma); Filippo Lenzo, (nato a Catania), Pantaleo La Rocca (nato a Serrata), Mauro Olivi (nato a Panicale), Giovanni Tanzarella (nato a Mesagne); Alberto Fecchio (nato a Milano), Filippo Gallo (nato a Santa Maria Capua Vetere), Giovanni Neroni (nato a San Benedetto del Tronto). Agli arresti domiciliari sono finiti invece Nako Genci (nato in Albania), Antonio Danilo Tanzarella (nato a Brindisi), Marco Cantalupi (nato a Como), Francesco Frangella (nato a Roma), Elena Ponedelnikova (nata in Russia). Per gli indagati l’accusa, a vario titolo è di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Da giovedì inizieranno gli interrogatori di garanzia per gli indagati.

di Stefano Pagliarini e Valentina Scarponi
da anconatoday.it



Scoperta dalla GdF una grave frode nelle Marche. (ASAPS)

Giovedì, 22 Marzo 2018
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