Monte Bianco, due incidenti in pochi giorni, ma il dispositivo di emergenza funziona a dovere: prima un camionista - forse ubriaco - viene bloccato dopo uno scontro e poi da un camion si sprigiona un incendio subito domato |
(ASAPS) COURMAYEUR — Ogni eventualità è stata vagliata dalla rinnovata centrale operativa del moderno tunnel, e il dispositivo ha funzionato come il migliore dei cronografi svizzeri. Alcuni giorni fa, in tarda serata, l’operatore di turno ai monitor sul lato francese, si è infatti accorto che un autocarro di nazionalità italiana stava procedendo a velocità eccessiva, compiendo manovre estremamente pericolose. Il traforo è stato immediatamente chiuso, mentre gli uomini della Gendarmeria francese si sono appostati all’uscita della canna dalla parte di Chamonix. L’operatore sicurezza traffico in sala comandi ha monitorato il percorso del pirata metro dopo metro, e proprio all’uscita l’ennesima manovra pericolosa dell’irresponsabile autista ha provocato la perdita del carico trasportato, costituito da lastre di marmo. Il pesante minerale è finito contro la parete del tunnel, danneggiandolo gravemente ma lasciando intatti i sistemi di sicurezza. Nonostante l’incidente, però, il camionista ha proseguito la corsa ed è stato intercettato solo alcune centinaia di metri dopo, nel territorio dello stato transalpino. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato in stato ebbrezza alcolica. Il traforo è rimasto chiuso per circa 3 ore, quando il traffico ha ripreso a circolare a senso unico alternato fino alle 2 e mezzo del mattino, quando anche la seconda corsia è tornata efficiente. Appena poche ore più tardi, però, un’altra emergenza ha messo alla prova il protocollo d’intervento: un altro mezzo pesante, stavolta francese, stava cercando di raggiungere l’Italia con un carico di vino. A metà esatta del tunnel, però, un improvviso guasto meccanico ha costretto il veicolo commerciale ad una sosta forzata, dovuta allo scoppio della coppa dell’olio. Il fluido, fuoriuscito dal motore, si è subito incendiato per l’alta temperatura raggiunta, facendo uscire lingue di fuoco dal propulsore. È così scattata la procedura antincendio prevista dal Piano Interno di Intervento e di Sicurezza: gli utenti fermi in galleria sono stati immediatamente invitati a raggiungere i luoghi sicuri, dove sono stati assistiti dagli operatori specializzati delle società, mentre I Vigili del Fuoco italiani ed il personale di sicurezza del GEIE-TMB sono entrati immediatamente in azione arrivando sul posto tre minuti dopo l’allarme. La prontezza del dispositivo ha consentito di domare le fiamme sul nascere e pochi minuti dopo il potente impianto di aerazione ha disperso verso l’esterno i fumi della combustione. Nessuna conseguenza per alcuno. (ASAPS) |