Alba
torna in tv dopo l’incidente
E lancia appello per sicurezza stradale |
Prima
apparizione televisiva ufficiale per Alba Parietti dopo il brutto incidente
di cui è rimasta vittima lo scorso 4 novembre. La conduttrice è
riapparsa sul piccolo schermo a Porta a porta dove ha raccontato i momenti
drammatici vissuti prima e dopo lo schianto della sua auto, su cui viaggiava
insieme al compagno Giuseppe Lanza di Scalea. La confessione di Alba è
stata molto apprezzata dal pubblico: il talk show di Bruno Vespa è
stato seguito infatti da ben 2.441.000 telespettatori, 29,91% di share,
con oltre sette milioni di contatti.
La puntata di Porta a porta era intitolata Aldila’ Andata e ritorno perchè raccontava l’esperienza dolorosa di persone che si sono trovate di fronte alla morte. Insieme alla Parietti erano ospiti in studio, tra gli altri, il sottosegretario Giovanni Dell’Elce, Alex Zanardi, Padre Cantalamessa ed Erminia Manfredi, moglie di Nino. Vestita con un tailleur nero, Alba portava ancora nel viso e nel corpo i segni dell’incidente ma soprattutto li portava nella mente perchè il suo racconto a tratti era interrotto dall’emozione. Un’emozione per un fatto ancora troppo recente e peraltro acuita dal vedere per la prima volta le immagini di quel terribile schianto. LA NOTTE DELL’INCIDENTE Era la sera di giovedì 5 novembre quando la Parietti, appena finito di registrare una puntata de Il gioco dei nove a Cologno Monzese, sale in macchina insieme al compagno alla volta di Roma: i due stavano facendo un mini-trasloco perchè da poco hanno acquistato una casa nella capitale, sulla Cassia. All’altezza di Modena l’automobile su cui viaggiava la coppia viene bloccata da un mezzo pesante che improvvisamente gli sbarra la strada. La macchina finisce sotto il tir e da quel momento è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre Alba e Giuseppe dalle lamiere. Trasportati immediatamente al policlinico di Modena, i due vengono ricoverati per accertamenti. Alla showgirl, che ha riportato una lieve ferita al viso e una frattura al piede, viene data una prognosi di venti giorni, mentre per il compagno, successivamente trasferito alla clinica Humanitas di Milano, la prognosi è di circa un mese. IL RACCONTO DI ALBA "Sono la prima a credere di essere stata miracolata", ha raccontato Alba rispondendo alle domande di Vespa. "Ma quando ti rendi conto di questo, dirlo non ha nessuna pubblica utilità sia perchè non penso di meritarmi nessun miracolo sia perchè il mio vicino di casa, che aveva diciannove anni ed è morto in un incidente banale, aveva forse più diritto di me di vivere. L’unico motivo per cui sono qui a Porta a porta è perchè voglio dire che questo Stato deve adeguarsi a delle regole di sicurezza stradale ferree che salvino delle vite umane da vere e proprie stragi. I camion sulle autostrade possono produrre delle stragi. L’uso di un auto veloce da parte di una persona che non è in condizione di guidare è paragonabile a un potenziale assassino che va punito dalla legge". Spiegato il motivo per cui, sebbene con grande sforzo fisico la Parietti abbia accettato l’invito di Vespa, la conduttrice ha poi riscostruito i fatti. "Ci siamo messi in macchina da Milano e per tutto il tragitto vedevo questi camion passare a un centimetro dalla nostra macchina e mi facevano veramente paura", ha detto. "Per questo continuavo a ripetere al mio compagno di guidare con prudenza. Erano circa le nove di sera, non c’era molto traffico, non c’era nebbia o pioggia ma era comunque spaventoso lo stesso. Improvvisamente il camion che viaggiava alla nostra destra mi dicono abbia urtato un altro mezzo pesante che usciva dalla corsia d’emergenza andando a finire trasversale a noi e occupando tutte le corsie. Io ho avuto solo il tempo di capire che stavamo morendo e poi non ricordo più nulla. In quei momenti non si sente niente, è come se si staccasse completamente una spina. Da quel momento non ricordo nulla fino a quando non sono arrivati i soccorsi da parte dei vigili del fuoco che sono stati straordinari. E’ stato un incubo. Mi sono trovata intrappolata nella macchina con le mani e la testa piena di sangue e cercavo di capire chi ero e perchè mi trovavo lì. Il mio compagno delirava, era convinto che ci fosse la figlia di nove anni in macchina. Con una mano ho estratto il telefono, l’ho dato a un vigile del fuoco e l’ho pregato di chiamare mio figlio e rassicurarlo. Dall’ambulanza poi ho chiamato mia madre e tutte le persone che ho potuto perchè essendoci una telecamera che faceva delle riprese hanno dato sui telefonini la notizia di questo incidente senza specificare se stavamo bene". |