Tachigrafo intelligente: l’introduzione slitta al 15 giugno 2019 (con qualche novità)
da uominietrasporti.it
C’è una nuova legge in tema di tachigrafo digitale che slitta in avanti il momento di introduzione della versione intelligente di questo strumento. È il Regolamento 2018/502 del 28 febbraio 2018 che di fatto modifica il Regolamento 2016/799, applicativo, a sua volta, del Regolamento n. 165/2014, quello cioè con cui veniva prevista l’introduzione di una nuova generazione di tachigrafi intelligenti, funzionanti sulla base di un servizio di posizionamento garantito da un sistema di navigazione satellitare. In questo modo cioè diventa possibile individuare la posizione del veicolo nel momento in cui inizia il periodo di lavoro giornaliero e quando lo termina e, in più, ogni volta che trascorrono tre ore di guida. Inoltre, il ricevitore satellitare verifica i dati su velocità e distanza registrati dal tachigrafo e di conseguenza fornisce uno strumento di confronto utile a chi effettua controlli. Perché è chiaro che se ci sono delle differenze tra quanto registra il satellitare e quanto invece risulta dalle strisciate del tachigrafo, è il sintomo che qualcuno ha manomesso qualcosa.
Per questi e altri cambiamenti la normativa prevedeva varie tappe, anche perché in questi casi serve un calendario progressivo che dia modo ai costruttori, alle aziende e agli autisti di adeguarsi. Il tempo previsto inizialmente era il marzo del 2019. Adesso con il nuovo Regolamento questa data slitta di qualche mese al 15 giugno 2019, almeno per quanto riguarda i veicoli immatricolati per la prima volta proprio a partire da questa data. Per tutti i veicoli immatricolati prima l'introduzione deve avvenire entro 15 anni, vale a dire dal giugno 2031.
Ma non si tratta dell’unica novità. Un’altra, molto importante, riguarda la definizione e il metodo di calcolo delle 3 ore di guida per la geolocalizzazione del veicolo. In base al testo normativo, infatti, fino a ieri la posizione doveva essere rilevata dopo un “periodo di guida continuo” di 3 ore, cosa che però finirebbe per non accadere mai laddove l’interruzione di 45 minuti avvenisse prima delle 3 ore stesse. Ecco perché adesso si cambia nel senso che la posizione viene rilevata a ogni multiplo di 3 ore del “periodo di guida cumulativo” che non viene mai resettato. In pratica, ogni 3 ore di movimento del veicolo, in qualsiasi modo effettuate, sarà registrata la posizione.
Un’altra novità riguarda le stampe giornaliere dell’autista e del veicolo, dove viene modificato il campo della posizione (latitudine e longitudine), completo di ora e odometro, rilevata ad inizio e fine turn e ogni 3 ore di guida.
Altri piccoli adeguamenti riguardano la combinazione di pittogrammi utili a indicare la posizione dopo 3 ore di guida, ad adeguare i sigilli ai nuovi standard di sicurezza previsti dalla norma EN 16882:2016 e soprattutto per chiarire che il consenso del conducente, rispetto al trasferimento dati ad interfacce esterne, non è previsto per lo scarico dei dati tachigrafici da remoto effettuato con la carta azienda.
E’ il regolamento 2018/502 del 28 febbraio 2018 che di fatto modifica il Regolamento 2016/799 applicativo a sua volta del Regolamento n.265/2014. (ASAPS)