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Notizie brevi 23/04/2018

L'angelo custode della Ducati: il radar anteriore e posteriore arriva sulle moto

Sarà di serie fra due anni e avviserà il pilota di un imminente pericolo. Servirà per prevenire anche i tamponamenti. Svolta per la sicurezza stradale: si dimostra che sulle due ruote c'è ancora molto da fare

Un ostacolo non visto, una situazione di pericolo: arriva il radar sulla moto che avvisa il pilota su un'emergenza improvvisa. L'idea è della Ducati che già fra due anni monterà in serie questo straordinario dispositivo, una specie di angelo custode in grado di monitorare in tempo reale quello che succede intorno alla moto.

Battezzati "ARAS" (Advanced Rider Assistance Systems) questi congegni iniziano ad arrivare sulle moto di serie e aumenteranno significativamente il livello di sicurezza del motociclista. I radar della Ducati in particolare ricostruiscono la realtà circostante alla moto, aiutando a prevenire eventuali collisioni con ostacoli o altri veicoli allertando l’utente. Abbiamo parlato al plurale perché i radar saranno due, uno anteriore e uno posteriore, utile per scongiurare l'incubo di molti: il tamponamento.

Il sistema in ogni caso se la moto è in movimento non frenerà di colpo (il rischio di far cadere il pilota diventa certezza) ma lo avviserà del pericolo. E interverrà sul sistema frenante in automatico solo in combinazione con il cruise control, il controllo della velocità di crociera, proprio come avviene già oggi su diverse auto.

Secondo la Ducati con questo sistema radar si farà un passo avanti importante per la sicurezza stradale, e non è una scelta casuale perché si tratta solo dell'ennesimo tassello di un puzzle più vasto, quello di un piano, proiettato sino al 2025. Già ora a Borgo Panigale vanno fieri del fatto che sono l’unica Casa motociclistica al mondo ad avere in gamma una moto che dialoga con il sistema airbag DAir Dainese integrato nella giacca, oltre ad essere stata la prima e unica Azienda del settore a montare l’impianto frenante ABS Cornering su una moto del segmento post heritage: lo Scrambler 1100.

"Abbiamo iniziato a lavorare su questo tipo di sistemi - spiegano infatti alla Ducati - già nel 2016, in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Lo studio ha portato allo sviluppo di un sistema di allerta basato su un radar posteriore, in grado di identificare e segnalare eventuali veicoli posizionati nell’angolo morto (ovvero la parte di carreggiata non visibile né direttamente né tramite lo specchio retrovisore), oppure il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocità elevata. A sottolineare la valenza tecnico-scientifica del progetto di ricerca svolto congiuntamente da personale Ducati, ricercatori e tesisti del Politecnico, nel maggio 2017 è stata depositata una domanda di brevetto inerente agli algoritmi di controllo di tale sistema, mentre a giugno è stata presentata una Pubblicazione Scientifica in occasione del IEEE - Intelligent Vehicles Symposium (IV) a Redondo Beach, California".

Una sfida importante, che sfata un (terribile) mito
sulla sicurezza stradale delle moto, secondo cui con le due ruote c'è poco da fare in questo campo. E invece no: per salvare la pelle di chi viaggia sulle moto c'è tantissimo da fare. E la casa motociclistica di Borgo Panigale lo dimostra con chiarezza.

 

di VINCENZO BORGOMEO
da repubblica.it/motori


Una sfida importante, che sfata un (terribile) mito sulla sicurezza stradale delle moto, secondo cui con le due ruote c'è poco da fare in questo campo. E invece no: per salvare la pelle di chi viaggia sulle moto c'è tantissimo da fare. E la casa motociclistica di Borgo Panigale lo dimostra con chiarezza. (ASAPS)
 

Lunedì, 23 Aprile 2018
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