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Notizie brevi 15/11/2004

Dati Istat incidenti 2003 - LE VALUTAZIONI E LE INDICAZIONI DEL PREFETTO PISCITELLI - DIRETTORE CENTRALE DELLE SPECIALITA’ DELLA POLIZIA DI STATO – AL SALONE INTERNAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE DI RIMINI.

Dati Istat incidenti 2003

LE VALUTAZIONI E LE INDICAZIONI DEL PREFETTO PISCITELLI - DIRETTORE CENTRALE DELLE SPECIALITA’ DELLA POLIZIA DI STATO - AL SALONE INTERNAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE DI RIMINI.

Previsto il recupero di 60.000 pattuglie. Servono aggiustamenti normativi. Attenzione ai sistemi per aggirare le modalità di recupero dei punti.

 

 

"Il dr. Pasquale Piscitelli, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato"

Alla presentazione dell’Istat dei dati della sinistrosità stradale 2003 a Rimini, il prefetto Pasquale Piscitelli - Direttore Centrale di tutte le specialità della Polizia di Stato - ha commentato favorevolmente i discreti cali delle percentuali sia degli incidenti -5,9%, che dei morti -10,7% e dei feriti -6,6%, sottolineando una certa omogeneità con i dati del Servizio Polizia Stradale circa le mortalità e con ancora qualche differenza sulle percentuali del numero di incidenti e feriti.

Il prefetto ha voluto sottolineare i risultati ottenuti dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri (per i quali il Dipartimento dispone di dati completi, a cui vanno poi aggiunti quelli delle varie Polizie Municipali), ricordando che dopo l’avvento della patente a punti, nei soli primi 16 mesi, sono state effettuate oltre 5 milioni di pattuglie, che hanno contestato 4.239.936 infrazioni.. Nel complesso sono stati decurtati 4.095.235 punti. Secondo le indicazioni del dr. Piscitelli sono in crescita le violazioni al limite di velocità e le guide in stato di ebbrezza.

Il rappresentante del Dipartimento ha particolarmente sottolineato l’impegno degli uomini e delle donne in divisa ed ha ricordato i recenti 3 caduti della Polizia Stradale, di cui uno per mano della criminalità (l’agente scelto Stefano Biondi della Sottosezione di Modena Nord), e due (il Sovrintendente Marino Pomentale del Distaccamento di Fasano e il Sovr.Capo Mario Palombi del Distaccamento di Aprilia) travolti  proprio mentre stavano attivando presidi per il controllo della velocità, tenacemente voluti proprio dal Dipartimento. Commosso il prefetto ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare i caduti della Stradale, al termine del quale è seguito un caloroso applauso del pubblico in sala.

Il sistema stradale, secondo l’alto funzionario, sta invece mostrando chiari limiti che lo rendono ormai totalmente inadeguato rispetto all’espansione del parco veicoli e alle aumentate percorrenze. Il prefetto ha sottolineato come la rete extraurbana e della grande viabilità rischi ormai il collasso. I pur timidi segnali di ampliamento della rete autostradale come la variante di valico in costruzione, non appaiono ancora sufficienti (ricordiamo che negli ultimi 25 anni la rete autostradale si è sviluppata circa del 10%, rispetto ad una espansione media europea nello stesso periodo del  73 %).

Il Direttore Centrale ha poi sottolineato come la Stradale sia abituata a lavorare con le forze che ha a disposizione, tuttavia proprio per migliorare la qualità del lavoro e per aumentare i controlli sulle norme di comportamento su strada, si stanno adottando alcune iniziative  con la riorganizzazione dei servizi che dovrebbero consentire un recupero di circa 60.000 pattuglie l’anno pari ad un aumento dell’11-12%.  Il recupero graduale avverrà grazie alle possibilità di mettere in sicurezza i reparti (82 distaccamenti) con risorse tecnologiche. Il  trasferimento ai privati delle scorte a trasporti eccezionali, (salvo i casi con misure particolarmente significative) sta poi andando a regime e consentirà di recuperare un’altra importante aliquota di pattuglie.

Sarà anche intensificata l’adozione di sistemi e tecnologie per l’accertamento a remoto delle violazioni, mirate in modo particolare al contrasto della velocità e ai sorpassi vietati, o le inversioni a U nella rete autostradale. Anche il progredire di questo sistema innovativo da una parte farebbe aumentare l’efficacia dissuasiva del sistema controllo, dall’altra potrebbe far recuperare altre pattuglie da impiegare verso più intensi controlli sull’alcool, sulle sostanze stupefacenti e sul  trasporto pesante, in particolare per i tempi di guida e le portate.

Il prefetto ha espresso l’auspicio di una crescita delle collaborazioni con le società concessionarie delle autostrade e con l’Anas, con la quale si dovrebbero codificare i rapporti attraverso una specifica convenzione.

Il dr. Piscitelli non ha mancato poi di evidenziare anche la necessità di specifiche novità normative, con aggiustamenti prevalentemente riferiti al sistema sanzionatorio. Il Direttore Centrale ha portato l’esempio della recente normativa che, giustamente, punisce con l’arresto fino a un anno e una ammenda da 1.000 a 10.000 euro chi abbandona animali e nello stesso tempo viene sanzionato con l’arresto fino a un mese e l’ammenda da 258 a 1.032 euro e con la sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi chi guida in stato di ebbrezza. In Gran Bretagna, per esempio la stessa violazione  costa fino a 18 mesi di reclusione e la sospensione della patente da 1 a 5 anni. Il prefetto ha poi sottolineato anche la necessità di rivedere il sistema sanzionatorio per i casi di recidiva nelle sanzioni e ha espresso perplessità su un sistema recupero punti che consente, attraverso la buona condotta infrabiennale,  di recuperare sia 2 punti che 19.

Il dr. Piscitelli ha fatto uno specifico richiamo a possibili consuetudini che consentono il recupero di punti in forma "semplificata" o in forma "commerciale". A questo proposito ha ricordato che le manette della Polizia Stradale già scattate ai polsi dei funzionari coinvolti nel recente clamoroso giro di patenti facili scoperto dalla Stradale di Torino, sono pronte ancora a tintinnare nei casi di furberia per il recupero dei punti.

Il prefetto ha poi fatto una proiezione sull’obbiettivo meno 50% di vittime richiesto dall’Ue entro il 2010, facendoci toccare quota 3.200 circa. Servirebbe una diminuzione media di 445-450 morti l’anno, un obbiettivo ambizioso ma non irraggiungibile, per il quale dobbiamo fare tutti di più.



 

 

 

Lunedì, 15 Novembre 2004
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